Semplice, piccolo, dolce bacio

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[ harry potter - era dei malandrini. ] - liberamente dedicata a DiAngeloIsFabolous e Chxvlie.

Forse non avrebbe dovuto fare così.
Forse non avrebbe dovuto prendere a pugni Prongs.
Ma Sirius Black non faceva mai quello che doveva.
E Prongs era la cosa più facile da colpire, lì intorno.
Potter non capiva il suo migliore amico.
Insomma, stavano vincendo la Guerra, la Battaglia di Hogwarts era già quasi finita, Harry stava combattendo contro Voldemort; un solo incantesimo ed il Mago Oscuro sarebbe stato sconfitto.
Ma Sirius non stava guardando il suo figlioccio.
Beh...sì, lo aveva guardato, per un piccolo momento, ma poi aveva sentito un urlo che gli sentiva troppo famigliare.
Quella voce
Ti prego Merlino fa che sia solo un'illusione non è vero non sta succedendo così non è vero
la conosceva troppo bene.
Era un urlo di Remus. Il suo Remmie. Aveva urlato, di dolore.
Non riuscì più a guardare da altre parti, se non verso l'ultimo Malandrino che era rimasto ancora in vita.
Accanto a lui, Lily e James stavano guardando il loro figlio sconfiggere Voldemort, affiancati da un sorridente Fred Weasley -oramai Malandrino onorario-, che non poteva fare a meno di guardare di tanto in tanto suo fratello.
Ma Sirius no.
Sirius vide Moony cadere all'indietro, allungando una mano verso la mano tesa di Ninphadora -sua moglie...Sirius aveva pianto al loro matrimonio, ma "tutti piangono ai matrimoni, Prongs"-, poco prima di esalare il suo ultimo respiro.
A Sirius parve di aver smesso anche lui di respirare.
Ti prego almeno fa' che lui venga qui non posso stare qui senza di lui almeno questo ti prego
Forse Dio ama davvero i disperati, perché poco dopo Remus apparve in quello che era il "Paradiso" per i Malandrini -era il loro dormitorio, un letto matrimoniale per James e Lily al posto di quello di Prongs, un baldacchino distrutto al posto di quello di Wormtail, e due letti ancora completamente intatti. Remus Lupin e Frank Longbottom-, guardandosi intorno.
Era spaesato, come tutti quando erano arrivati lì.
La prima cosa che vide, arrivato lì, fu luce. Non molto altro, solo...luce.
Poi, iniziò a guardarsi attorno.
La prima persona che vide fu James, che aveva una mano posata sulla spalla di Lily.
Fu questo che gli fece capire di essere morto.
Poi, posò lo sguardo su Sirius.
Era lì, fermo.
Aveva appena colpito James con un pugno dritto allo stomaco -per fortuna non sentivano dolore, lì, o Padfoot si sarebbe trovato con la maggioranza delle ossa rotte-, e non smetteva di piangere, Remus non ne capiva il perché.
Che fosse successo qualcosa ad Harry?
Improbabile, ma non impossibile.
Si avvicinò, lentamente, al gruppo di amici schierati in piedi lì davanti.
La chioma rossa di Fred Weasley svettava sulle altre, e Remus era felice della sua presenza lì, lo aveva sempre immaginato come il futuro dei Malandrini.
Tentò di sbirciare da lontano, ma non riusciva a notare nulla.
Quindi, fece la cosa che pensava più intelluligente.
Continuò ad avvicinarsi, questa volta a Sirius.
《Uhm...Pad?》lo chiamò, sorridendo appena quando Black si voltò verso di lui.
《Bastardo. Idiota. Coglione. Lo hai un cervello in quella zucca vuota?!》gli gridò Sirius, snobbando altamente le domande che Prongs stava ponendo a Moony, che sospirò appena. 《Cosa, Sirius? Ti ricordo che sei stato tu il primo a morire.》il moro lo guardò con occhi stralunati, lasciando Prons a borbottare cose come "Ehi, ma il primato è mio". 《Questo non significa assolutamente nulla, Moony.》l'altro alzò un sopracciglio, rispondendogli semplicemente: 《Nulla?! Per me ha significato tutto. Mi hai lasciato solo, Pad. E non usare la scusa del "Non volevo", o del "Non l'ho mica deciso io". Io ho dovuto trattenere Harry, quando avrei attraversato il Velo per seguirti. Pensavo che una vorta da eroe avrebbe semplificato le cose?!》Moony chiuse gli occhi, riprendendo fiato. Non voleva litigare. Non dopo che era appena morto.
Si sedette su quello che era stato -e che sarebbe stato in futuro- il suo letto, guardando Sirius, che si sedette dopo poco al suo fianco.
Quello che accadde dopo fu inspiegabile, almeno per i presenti; Remus sussurrò un lieve "Ti amo, Sirius", a cui l'interpellato rispose con un semplice, piccolo, dolce bacio.

[ 646 parole. ]

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