Il mio piccolo regalo

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[ sherlock (BBC) ] - liberamente scritto con in mente aurora_radiosa, quindi mi sembra giusto dedicarlo a lei.

«Mamma, quindi, quanto?»
«Tre mesi, Mycroft. Mancano tre mesi alla nascita del tuo fratellino.»
Strinsi i pugni, guardando la mamma con un'aria strana.

"Un fratellino?" pensai, valutando tutte le opzioni possibili.
"Un fratellino. Non sarò più l'unico... un fratello..."

Guardai il pancione della mamma, fingendo un sorriso. «Sarò un buon fratello maggiore. Gli insegnerò tutto sul mondo... - il sorriso mi si allargò sulla faccia - non lo farò soffrire...»

Caring is not an advantage...

La mamma storse la faccia in una smorfia, e pensai che era per qualcosa che avevo detto, ma il papà iniziò a guardarla, leggermente preoccupata, per poi accompagnarla verso la porta.

«Mycroft - disse il papà girandosi verso di me - io e la mamma dobbiamo andare a fare un giro, il tuo fratellino non sembra stare molto bene. Tu stai qui con il signor Lestrade, gioca un po' con Greg...»

Come fosse stato evocato, in quel momento un bambino moro entrò dalla porta, seguito dal padre, un uomo alto e con una faccia simpatica.

«Buongiorno, signor Lestrade.» dissi, all'uomo; sorrisi poi al bambino. «Ciao, Greg.»

Mrs. Holmes' P.O.V

Arrivai in ospedale dopo qualche minuto, anche se mio marito stava correndo, su quella macchina.

«Signora Holmes, è lei?» chiese un medico, entrando in sala d'attesa.
«Sì, sono io.» risposi, guardando mio marito e stringendo la sua mano.
«Adesso controlliamo. Ma sono sicuro che non sia successo nulla...» provò a tranquillizzarci il dottore, senza successo.

Entrai, con mio marito al seguito, nella stanza che mi era stata assegnata, e mi fecero subito sdraiare sul lettino al centro di essa.

Mentre Tom mi parlava, il dottor Oxasmudu iniziò la sua visita di controllo.

Qualche minuto dopo la sua uscita dalla stanza, egli rientrò, tutto sudato, da quella porta.
«Signora - mi disse, per poi correggersi - Clara... suo figlio, nonostante manchi ancora del tempo, suo figlio...»

«Non faccia giri di parole, dottor Oxasmudu. Sono in grado di sopportarlo...» dissi, anche se una lacrima solitaria mi tradiva, scendendo timida sulla mia guancia.

«Clara, suo figlio... suo figlio sta nascendo, lei è entrata in travaglio circa due ore fa...»
Io e Tom impallidimmo.
"Tre mesi dal termine? Sta nascendo? Non abbiamo nemmeno deciso il nome, sarà prematuro, sarà pericoloso..."

«Bene. Facciamo nascere questo bambino. 》 disse la ginecologa, certa signorina Goldor, entrando nella stanza.
Tom mi guardò, carico di preoccupazione, lasciando trasparire dalla sua espressione gli stessi dubbi che attanagliavano entrambi.

Fui portata quindi in sala operatoria, in modo da far nascere il piccolo William senza problemi.
Dopo vario tempo, che io non riuscii a calcolare, uscii finalmente, sdraiata su un lettino, da quella stanza.

Il bambino, il mio piccolo William, non mi era ancora permesso vederlo, in quanto ancora bloccato nella sala di terapia intensiva neonatale in cui era stato portato, ancora non potevamo vederlo.

«Clara - mi disse Tom - vedrai che William se la caverà. È un Holmes, è tuo figlio, se la caverà...»

Mycroft's P.O.V

Quel giorno, vidi una macchina parcheggiare davanti alla mia casa.
Scesi per guardare e vidi che era papà, quindi andai a salutarlo, preoccupato del fatto che la mamma non fosse lì.

«Mycroft, ti andrebbe di vedere il tuo fratellino?» mi chiese papà, sorridendo appena.
«Il mio fratellino? Ma non sono passati tre mesi, papà...» dissi, alzando di poco i miei occhi azzurri, in maniera tale da guardarlo in faccia.
«Lo so, Mycroft, ma tuo fratello Sherlock non ha voluto aspettare...»

"Sherlock..." mi ripetei questo nome in testa molte volte, come per non cancellarlo dalla mia mente.

'Sherlock' era il nome della persona che mi avrebbe rovinato la vita.
«Certo, papà. Andiamo. - finsi un sorriso, dicendo quelle parole - Sono davvero felice di incontrare il mio nuovo fratellino...»

«Mamma!» andai verso il suo letto, chiamando il suo nome.
«Mycroft, sono felice che tu sia potuto venire, penso che sarai un ottimo fratello maggiore...»

"Già, mamma. Lo penso anche io."

Io mi preoccupo per te...

Arrivammo davanti all'incubatrice di quella strana cosa, quel bambino che mi stava rubando la mamma, il papà, forse mi avrebbe portato via anche Greg...

Quella strana cassa trasparente, chiamata dai grandi 'incubatrice', era l'unica cosa che mi divideva da Sherlock.

Sarebbe stato molto semplice farlo sembrare un incidente. Staccare un tubicino, scappare, nessuno si sarebbe accorto di nulla, sono cose che succedono...

"Sì, sono sicuro. Farò così, e tornerò il solo, ed unico, figlio degli Holmes." Sorrisi lievemente a quel pensiero, ed i miei pensarono puerilmente che stessi sorridendo al bambino.
"Illusi. Solo illusi. Io devo essere il solo. Ne ho il diritto, ne ho il dovere."

Spostarono la coperta che era stata messa per impedire alle luci della stanza di svegliare il bambino.
Una leggera peluria mora era già sulla sua testa, e gli occhi blu, oppure verdi; no, aspetta, erano dorati... beh, quegli occhi, erano socchiusi.

«Dai, prova a mettere una mano in quel buco, è fatto apposta. Così potrai accarezzare il tuo fratellino, so che aspettavi questo momento...»

Misi una mano dove mi avevano detto, leggermente spaventato da quel coso; era cattivo, già lo sapevo, ed avrebbe potuto farmi del male... insomma, non era naturale che fosse così piccolo, vero?

Non appena sfiorai la pelle di quel coso, calda e liscia, e non so per quale strano motivo le mie labbra si piegarono in un sorriso.
"Devo farlo. Non posso aspettare. Quale sarà il..."

Una strana sensazione si fece strada nella mia mente.
"Devo proteggerlo."

Io mi preoccupo per te.

"Devo impedire che chiunque gli faccia del male."

Lei chi è, e perché si è avvicinato a Sherlock Holmes?

"Devo impedire che soffra."

Caring is not an advantage.

"Devo essere il fratello maggiore perfetto."

Your lost will break my heart...

"Devo proteggerlo dal mondo..."

È stato Mycroft!

Sorrisi, continuando a muovere la mano con movimenti circolari sulla sua testa, con uno sguardo deciso.

«Tranquillo, Sherlock. Nessuno ti farà del male. Ci sarà il tuo fratellone a salvarti. Non permetterò che tu soffra.»

[ 989 parole. ]

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