Just a dream

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[ sherlock (BBC). ]

Non ci posso credere. L'uomo che ho davanti a me non può essere Sherlock Holmes, il mio migliore amico che ho anche amato, è impossibile. Perché io l'ho visto buttarsi da quel palazzo, è me che ha salutato con le sue ultime parole, sono io che ho sentito il suo polso inesistente.

Ma ora, quel cameriere francese che mi ha avvicinato, sembra proprio lui. Non ci dovrei pensare, con me c'è Mary e voglio farle la proposta.

Ma il ricordo della notte precedente la Caduta è ancora impresso nella mia memoria...

"John, mi dispiace."

"Per cosa, Sherl...?" dissi, avvicinandomi a lui per poi stringerlo come se fossi una piovra. "Oh, John, mi dispiace così tanto..." continuava a ripetere, il mio cervello non trovava logica nelle sue parole. "Per tutto, John. Non dimenticarlo..." ancora interdetto, mi ricordo che lasciai un bacio sulle sue labbra, per poi dirigermi in camera.

Il violino, poi, fu l'unico che mi tenne compagnia in quella notte insonne che sembrava non passare mai.

«Mary» iniziai, guardando la mia ragazza, mentre il cameriere ancora ci guardava.

«Mary, io...» continuai, ma il cameriere si avvicinò a noi. «Volete dello Champagne...?» ci chiese, per poi avvicinarsi a me e mostrarmi la carta dei vini.

«Sì, ma... no, cioè...» guardai i suoi occhi, che continuavano a sembrarmi in maniera assurda quelli del mio ex coinquilino. «Sì, ma non ora.» riuscii a completare la frase, per poi tornare al motivo di questa cena.

«Mary, io volevo...» il cameriere, però, non accennava ad andarsene, quindi mi preparai un discorsetto da fare al suo capo per dopo.

Non appena si tolse gli occhiali e dalla sua faccia sparirono quegli strani baffi, ecco... lo avevo riconosciuto. Quello era Sherlock Holmes, il mio Sherlock, il carne ed ossa.

«Non osare essere vivo...» gli dissi, guardandolo negli occhi, per poi tirargli un pugno.

Caso vuole che inciampai, e gli finii sdraiato letteralmente addosso. Sentivo le mie guance cambiare colore, mentre lui si avvicinava al mio orecchio e diceva... «Sono morto, John. Questo è solo un sogno, io sono morto...»

Mi svegliai di soprassalto, avevo indosso ancora la vestaglia di Sherlock che avevo indossato il giorno prima, come per essergli più vicino nonostante... "Sono morto" ripeteva, una voce nella mia testa.

Non riuscii ad impedire alle lacrime di bagnare quel letto, quello su cui io e Sherlock ci eravamo dati il primo bacio, e su cui mi aveva chiesto scusa per... per quello che sapeva sarebbe successo.

[ 409 parole. ]

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