[ nessun fandom. ]
Alessio si guarda in giro, il vecchio tendone rosso del circo gli ricordava ciò che non aveva.
Due calde lacrime gli scendono sulle guance, mentre si guarda in torno.È il suo compleanno, nonché il primo da quando è tornato dalla prigione.
Dopo due anni di galera era finalmente tornato a quel circo, nonostante lo odiasse.La camicia rossa, che ama indossare quando non lavora, gli stringe leggermente i muscoli appena accennati.
I pantaloni troppo larghi, con le pezze rosso rubino sembrano quasi bagnati, anche essi stringono appena, probabilmente perché sono di prima di quell'errore che lo aveva fatto finire in prigione.Si ricorda ancora di quella sera.
La pioggia che picchiettava sul suo impermeabile rosso -il suo colore preferito- e gli stivali di un bel giallo canarino che finivano in ogni pozzanghera.
Aveva appena finito uno spettacolo, felice come una pasqua.
La sua ragazza, Cäcilie Seidenstücker, conosciuta nel circo perché trapezista, aveva appena finito di suonare il sassofono davanti a tutti.Alessio odiava dover sentire Cäci assieme agli altri, voleva tenersela per se.
Questo sentimento gli aveva impedito di rendere la sua espressione simile a quella che indossava di giorno, quella maschera di pura felicità che attraeva i bambini.Fu in a quel momento che qualcosa, nella mente di Alessio, scattò.
Non aveva mai avuto un pensiero del genere prima; quindi lo attribuì, di primi avviso, alla birra.
Poi, dopo averci pensato a lungo, capì che quello -e solo quello- era ciò che più desiderava.Immaginava una sola cosa, che gli riempiva completamente il cuore.
Vedeva il bel rosso delle guance di Cäcilie che si spegneva davanti ai suoi occhi, i suoi affascinanti occhi verdi che si velavano al suo tocco.Il dolce liquido cremisi che avrebbe sporcato, molto probabilmente, la bianca divisa che aveva indosso.
E, infine, le lacrime che avrebbe versato, commettendo quel gesto.
Cäci si girò verso di lui, fingendo un sorriso.
I suoi occhi dicevano 'ti devo parlare'.Anche lui finse un sorriso, abbassando subito poi lo sguardo.
Immaginava cosa poteva dirgli la piccola trapezista, ed il suo desiderio di ucciderla aumentava spropositatamente.Uscirono dal piccolo tendone che li aveva accolti prima di quel momento, il vento gelido che iniziava a spirare su di loro.
<<Alessio Gandolfi, clown del circo di Varese, ti devo parlare.>>
<<Dimmi pure, Cäcilie.>>
<<Ho...ho preso una decisione. Non ce la faccio più, non riesco più a rientrare nella tua tenda e non trovarti.>>Il pagliaccio abbassò lo sguardo, colpevole.
<<Sai che non è colpa mia. Algirdas mi ha riempito di lavoro, in questi giorni. Non ho nemmeno avuto il tempo di respirare, quasi.>><<Io, in un modo o nell'altro, non ne posso più. Addio, Alessio. >>
<<Quindi tu... Tu mi stai...>>
<<Sì. Ti sto lasciando. Buona notte.>>La guardò, gli occhi velati da un precoce pianto.
<<Già, Cäci. Addio.>>
Un sorriso gli illuminò il volto mentre prendeva, dalla tasca, un coltello.Esso divenne sadico non appena il piccolo utensile da cucina penetrò la tenera carne della ragazza, che si accasciò lentamente. Un urlo le si strozzò in gola e, prima di accorgersene, era già a terra, morta.
Alessio si guardò le mani insanguinate, probabilmente rendendosi conto solo in quel momento di cosa aveva fatto.
Calde lacrime avevano iniziato a bagnargli le guance, ed il suo labbro aveva iniziato a tremare.<<L'ho uccisa. L'ho uccisa.>> continuava a ripetere, le guance ormai piene di lacrime.
Hedvig Sjöholm, la donna cannone, lo vide in un vicolo.
E chiamò la polizia.
Ecco perché era finito in carcere.Ma questa volta non sarebbe finita così.
Alessio guarda il coltello con cui ha ucciso Cäcilie, trovando ancora su di esso le tracce del sangue dell'amata.Non trovandolo, sorride leggermente.
Guarda poi intorno a se, vedendo il corpo del suo capo -Algirdas Žiemelis- sdraiato a terra, il sangue attorno ad esso.
Dopo tanto tempo, il sorriso torna sulla sua faccia.Prende poi il coltello, girandolo per rivolgere la parte della lama al suo corpo.
È questione di un momento.
Una leggera pressione.
Dolore.
Poi, nulla.[ 564 parole. ]
STAI LEGGENDO
𝐎𝐍𝐄𝐒𝐇𝐎𝐓𝐒 → Multifandom
AléatoireHo iniziato a scrivere questa storia verso maggio/giugno 2017, quindi sì, il mio modo di scrivere è cambiato. Mi sentivo in colpa a non tenere questo piccolo pezzo della mia storia nel mio profilo, quindi. - Aggiornamenti every now and then. - #2 in...