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Il domani è troppo lontano

[ sherlock (BBC). ] - inizialmente dedicato a Chxvlie (ti chiedo scusa per la notifica inutile-)

Rumore. Uno sparo, forse due. Non so dire, mi trovavo ancora lontana, ma posso raccontarvi cosa ho notato poco dopo.

La luce della Luna, mia cara compare, illumina quello che sembrava un palazzetto. Le finestre, leggermente aperte per lasciare entrare la brezza notturna in quei giorni d'estate, mi permettono di guardare perfettamente la scena. Tre persone, una davanti alle altre due; un luccichio, un adorabile riflesso di una delle mie sorelle su una nera arma da fuoco. Probabilmente, la pistola che avevo sentito sparare.

Il più basso fra i due uomini, i capelli color grano, si sbilancia. Un altro rumore, un tonfo. L'uomo-grano è caduto a terra. L'altro uomo, indossante quello che sembrava essere una porzione di cielo notturno, si abbassa all'altezza dell'uomo-grano. Delle chiare lacrime abbandonano gli occhi dell'uomo-cielo, finendo come comete brillanti sul corpo dell'altro uomo. Nessuno dei due sa cosa fare, quindi fanno ciò che gli uomini fanno in queste situazioni: iniziano a parlare.

-John, andrà tutto bene. Ti ha colpito la gamba, no? Non è nulla. Ti rimetterai subito.- inizia a dire l'uomo-cielo, cercando di fermare il fiume rosso che sta abbandonando lentamente l'altro uomo. -Sì, Sherlock. Mi ha colpito solo la gamba, il secondo colpo è andato a vuoto, è solo la gamba.- cercava di rassicurarlo così, mentre sorrideva appena, e l'uomo-cielo sembrò crederci. Armeggiò per qualche secondo con quello che mi sembra si chiami telefono, chiamando un'ambulanza.

L'uomo-cielo si siede, accanto all'uomo-grano. La sua mano destra è poggiata sul suo stomaco, il riflesso di quello che penso sia un anello sull'anulare. Se non ricordo male, significa che è sposato. Ora che guardo meglio, anche l'uomo-grano ha un anello simile. Anche lui è sposato. Il più basso fra i due guarda l'altro, con gli occhi lucidi per le lacrime che ha versato, causate dal dolore alla sua gamba, quella a cui hanno sparato. Ed inizia a parlare, ora che non è molto altro da fare. Perché entrambi, per caso o per fortuna, sanno che quella dannata ambulanza non arriverà prima di otto minuti.

Otto minuti che sono troppi, per l'uomo-grano. Perché sta perdendo tanto sangue, e la sciarpa, blu notte, che il più alto gli ha prestato, non riesce a fermare quel sangue. L'uomo-cielo si appoggia al muro che ha dietro, sospirando. Le sue palpebre si abbassano, l'uomo-cielo chiude gli occhi. Il più basso -John-, guarda l'altro. -Sherlock- lo chiama -Sherlock, cosa sta succedendo?-.
Perché l'uomo-grano conosce suo marito. E sa che non si addormenterebbe mai, non in una situazione simile.

Sherlock riapre gli occhi, guardando il biondo. Il suo petto si muove più lentamente, mentre fa su e giù. Penso sia calmo, respira meno in fretta. Dona un sorriso a John, un sorriso che illumina la notte più di milioni di noi stelle nel firmamento. -Sì, John?- domanda l'uomo-cielo, sospirando. John non risponde, fisso a guardare il più alto. Il suo sguardo finisce veloce sulla sua mano, che nel frattempo è ancora sul suo stomaco.

Dopo solo pochi secondi, l'uomo-grano capisce. -Sherlock.- chiama il nome del marito, fissando la sua mano -Sherlock, ti prego. Dimmi che il secondo colpo è davvero andato da tutt'altra parte...- l'altro lo guarda, sorridendo. Immagino dalla sua espressione che lo stomaco gli faccia davvero male. -Beh, John...tecnicamente...non ti ha colpito...-
L'uomo-grano guarda l'uomo-cielo, senza sapere cosa fare. Non poteva sapere cosa era stato colpito dal proiettile. Non poteva salvarlo...

-Domani sarebbe il nostro anniversario, Sherlock...non morire...fallo per me...- come risposta a questa domanda, l'uomo-cielo sorride, e basta. Chiude gli occhi, mentre il suo petto smette di fare su e giù.
Il suo ultimo pensiero è arrivato fino a me. "Domani è troppo lontano", dice quel pensiero.

Penso che non dimenticherò mai questa scena.

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