4 - Prova a Prendermi!

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Matt

"La posizione di Fede è stata compromessa! Fammi passare Rowan! Immediatamente!"

Intrappolato nella stretta ferrea della mia crush con i capelli rossi - nonché maestro di arti marziali di Federico e collega del team F5 - stavo cercando, stupidamente, di liberarmi.

Sì, stupidamente, perché non avevo nessuna possibilità di spostare quell'armadio di un metro e novanta, tutto muscoli d'acciaio, corsa e nuoto, che era Rowan Smith. Però ci avrei provato: eccome se l'avrei fatto!

"Mi hai sentito, oppure sei diventato sordo oltre che stupido? Fede è in pericolo!" Ancora un altro tentativo per scappare, venne annullato dalla pressione del suo corpo contro il mio. Pressione che, solo per un attimo, mi fece perdere il fiato e lo sguardo dentro i suoi occhi verdi, che brillavano come due smeraldi.
"Matt calmati. Ora."

"Calmarmi dici?! Sei un folle! Un traditore! Ho visto il suo microchip scomparire nel Besòs*! Lasciami andare, cazzo!" Ma invece di sostarsi, Rowan aveva alzato gli occhi al cielo, per poi sbuffare e avvicinarsi. "Sei davvero stupido, sai?" Poi mi aveva baciato; a lungo e con passione.

Completamente sconvolto per quell'assalto inaspettato, non avevo potuto oppormi in nessun modo alla sua lingua calda e speziata impegnata a schiudermi le labbra, né alle sue mani incadrscenti come lava sulla pelle, già ricoperta di brividi di piacere. Solo quando mi aveva fatto scivolare le dita sul petto, per poi aprirle a raggiera sullo stomaco, mi ero ripreso allontanandolo di scatto: con un bel pugno sulla mascella!

"Ahhh! Che cazzo fai Matt?!" Una mano portata sul punto dolente, un piccolo rivolo di sangue al lato della bocca - seguito da un'occhiata fulminante - poi tornò a bloccarmi contro la parete. "Ti ha forse dato di volta il cervello?"

"Che cazzo fai tu Rowan! Nessuno ti ha dato il permesso di baciarmi!"

E sì, ok, mi piaceva. Tanto. Ma non sarei mai stato solo una squallida scopata. Se Rowan mi voleva, doveva meritarmi.

"Mi hai dato un pugno Matt! Un fottuto, maledetto, pugno in faccia!"

"La prossima volta, prima di prenderti certe libertà, chiedi!" Sapevo benissimo di giocare con il pericolo: Rowan era specializzato nella lotta corpo a corpo, per non parlare di tutte le altre tecniche militari di autodifesa che conosceva. Ero riuscito a colpirlo, e spostarlo, solo perché non si sarebbe mai aspettato un attacco da parte mia.

"Me ne ricorderò, Matt. Tranquillo." Una gamba fatta scivolare tra le mie, seguita da una dolce pressione sul mio sesso eccitato, nonostante tutto, poi la verità. "Se solo mi avessi lasciato parlare, ti avrei detto che Lore mi aveva mandato un messaggio. Era da Fede, e sta, o meglio, stanno bene."

"Stanno? Perché parli al plurale?! Razza di cretino! Che aspettavi a dirmelo?! Io..."

"Sei serio Mattie?! Prima mi hai dato un pugno, poi dell'idiota, del folle, del traditore e ora del cretino. Alla faccia dell'hacker silenzioso che mi spoglia con gli occhi da sei mesi!"

"Io non ti..."

"Non osare negare! Chiaro? Non sono idiota! E tutto questo nonostante abbia cercato in ogni modo di fermarti!"

La verità contenuta in quelle parole, lanciate contro di me come tante rose con le spine, mi fece azzittire ma non cedere. Con una bella dose di sfacciataggine mi sporsi verso di lui racchiudendo il suo labbro inferiore tra i denti, poi tirai.

Soddisfatto dal piccolo mugolio di dolore e piacere che lasciò la sua gola, lo liberai di scatto: "Vuoi giocare Rowe? Va bene, ma solo alle mie regole."

A quelle parole, la tonalità dei suoi occhi si scurì di un paio di tacche, rivelando tutto il desiderio represso che da sempre vibrava tra noi: quando Federico ci aveva contattato per entrare a far parte della sua squadra d'azione, Rowan mi aveva subito colpito. I suoi riccioli rossi, uniti al fisico tonico e ai suoi vestiti, decisamente sgargianti, erano stati un bel biglietto da visita.

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