3 - Temporale, neve e confetti

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Federico

La notte appena trascorsa tra le braccia di Benjamin, era stata in assoluto quella più bella degli ultimi mesi...

Per non parlare di come ero finalmente riuscito a farmi ascoltare da quel testone, dopo avergli spiegato quello che aveva in mente di fare Jordan, il mio ex.

Tra un bacio bagnato, una carezza tra le gambe e più di un orgasmo distruttivo, eravamo arrivati alla soglia delle prime luci del mattino, nudi, soddisfatti e uno nelle braccia dell'altro.

Dopo che l'ultimo brivido d'eccitazione aveva attraversato tutti i nostri tatuaggi Benjamin mi aveva stretto a sé, per poi baciarmi la tempia e strapparmi un mugolio soddisfatto: adoravo venire tra le sue braccia, così come provare quella bellissima sensazione tra lo stomaco e lo sterno.
Chissà cos'era poi...
Comunque adoravo Benjamin. Punto.

Finalmente felice, mi ero lasciato andare a un sonno confortante, umido e caldo, con l'orecchio poggiato sul suo cuore, la caviglia decisamente più sgonfia e la felicità dipinta sulle labbra.

Solo qualche ora dopo, una voce, stranamente familiare, «Federico?!» ci aveva fatto sussultare.

«J-Jordan?» avevo borbottato ancora mezzo addormentato, mentre lo sguardo stupito del mio ex vagava tra me e Benjamin, già sveglio e voltato verso di me come a volermi proteggere. «Che... che ci fai qui?»

«È con me.» La risposta secca di una seconda persona mi fece incrociare gli occhi color verde bosco del suo accompagnatore, ma quella volta fu Benjamin a restare di sasso.

«Marco?!»

L'occhiata incredula il mio compagno rivolse al ragazzo biondo, apparso alle spalle di Jordan mi fece aggrottare la fronte: che stava succedendo?

«Stavo per andare ad aprire il bar, quando ho ricevuto il tuo messaggio e sono subito corso a cercarti: meno male che stai bene! Mi hai fatto preoccupare!»

Nonostante fossi senza caffè, e ancora con i postumi della bellissima notte passata tra le braccia di Benjamin, i pezzetti di quel puzzle così confuso andarono improvvisamente al loro posto, come se fossero uniti da tante piccole calamite.

«Tu sei quel Marco?! Quello che deve sposare Jordan, il mio ex?!»

L'espressione divertita che apparve nei suoi tratti, si contrapposte a quella decisamente imbarazzata dell'altro.

«A quanto pare...»

Anche Benjamin sembrò finalmente collegare tutti i puntini di quella situazione al limite di una fanfiction. «Sei un poliziotto Marco? Per questo sei sparito per così, tanto tempo, lasciandomi in gestione il bar?»

Un lampo dispiaciuto attraversò le sue iridi screziate di verde e oro. «Scusami se non ti ho detto mai nulla, ma seguivo un'operazione in incognito per smantellare un'importante rete di spacciatori.» ci rivelò intrecciando le dita con quelle del compagno. «Per riuscire a chiudere il caso ho lasciato anche Jordan e non potrò mai scusarmi abbastanza per il dolore che gli ho procurato.»

«Non preoccuparti amore, avrai tutta la vita davanti per scusarti.» Un leggero bacio a fior di labbra lo fece sorridere «Piuttosto voi due siete pronti ad andare? Non vorrei mettervi furia, ma devo vedere i fiori per la chiesa che Fede mi aveva consigliato: abbiamo il tempo decisamente contato.»

Quella parole mi fecero tornare immediatamente con i piedi per terra: a parte il calore del corpo di Ben sopra il mio, eravamo completamente nudi!

«Ecco... noi... mh...»

Ma il tocco rassicurante della mano di Benjamin sulla spalla, mi fece voltare nella sua direzione. «Tutto questo è assolutamente incredibile e dopo voglio sapere ogni particolare Marco, ma adesso potete darci cinque minuti per vestirci? Non siamo esattamente nelle condizioni di alzarci.»

"Mille Sfumature di Fenji" ♥️Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora