3 - 60 Giorni (o 69?)

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Federico

Dopo aver infranto ogni limite che mi ero auto imposto con Benjamin - e aver avuto il mio primo orgasmo on line - avevo concluso la video chiamata per farmi una doccia fredda e riordinare i pensieri: non mi sarei mai aspettato di spingermi tanto lontano con lui ma, per ogni brivido che quell'esperienza mi aveva regalato, avrei rifatto tutto dall'inizio.

Proprio mentre mi stavo per fare il secondo shampoo, il cellulare aveva ripreso a squillare, e le note di "Se telefonando" nella versione di Nek avevano anticipato il mio spettacolo preferito di sempre: gli occhi verde mare di Ben.

Facendo attenzione a non scivolare avevo chiuso l'acqua per rispondere. «Ehi sentivi già la mia mancanza?» ma invece di ricevere una battuta delle sue, avevo sentito il rumore della doccia: con la gola secca avevo osservato la sua figura in controluce e anche i tanti tatuaggi ricoperti di goccioline e schiuma, impegnate a scivolargli ovunque.

In tre secondi la mia mente filtrò quello che gli occhi le stavano rimandando: Benjamin mi stava regalando uno show privato ad alto, altissimo, tasso erotico, nel bagno di casa sua. «Sì Fede... mi mancavi già e ho pensato di farti vedere quanto... ti piace?»

«Oddio Ben...»

Mentre il sapone gli scivolava lungo i pettorali tonici e lui si massaggiava gli addominali contratti, i miei occhi increduli corsero dietro alla mano scomparsa in mezzo alle sue gambe. «Vorrei tanto che tu fossi qui con me adesso... non resisto più a questa distanza Fede... a-ah...»

«Non dirlo a me! Non hai idea di quello che ti farei in questo momento Benjamin...» avevo sussurrato mordendomi il labbro inferiore, mentre le mie spalle toccavano la parete azzurra e le dita si chiudevano intorno al mio sesso già eccitato.

Un'occhiata di fuoco mi aveva accarezzato da capo a piedi. «Perché non me lo dici Federico?»

Davanti alla sua richiesta esplicita - seguita da tocchi sempre più decisi e gemiti sempre più alti - ogni brandello di timore o vergogna scomparve come per magia. «Ti spingerei contro il muro e poi inizierei lasciarti baci e morsi sul collo... sul petto... sui capezzoli... su ogni tatuaggio.»

«Mh... Fe-de...» Vederlo così, con gli occhi chiusi e la testa gettata all'indietro per il troppo piacere che si stava procurando da solo, mi spinse a continuare.

«La tua pelle Ben diverrebbe una bellissima tela su cui potrei dipingere: lascerei pennellate di desiderio ovunque... sul tuo addome... sui fianchi... tra le gambe.»

«Fede... a-ah.»

Quel gioco erotico - inizialmente fatto partire da Ben - gli stava velocemente sfuggendo di mano: a me, invece, stava regalando una strana e bellissima sensazione di potere.

«Poi mi perderei a giocare con il tuo sesso - lo voglio così tanto - fino a farti implorare e gridare di piacere.»

Un singhiozzo lasciò le sue labbra strette tra i denti e mille brividi mi scivolarono sulla pelle umida. «Non smettere Ben, continua a toccarti, così bravo... Guardami adesso.»

I nostri sguardi corsero a cercarsi e infinite scintille infuocate invasero l'aria, già satura di vapore, eccitazione e voglia di venire. «Immagina le mie labbra intorno al tuo sesso e che la mia lingua lo accarezzi lentamente... Verresti con pochi tocchi e io... a-ah... leccherei via tutto amore.»

«Cazzo Fede... Federico!» Il gemito di piacere che scivolò dalle sue labbra mi privò di ogni facoltà di pensare, arrivando a rubarmi le redini di quel gioco spinto, al limite del legale. Non avevamo mai fatto nulla di così folle in nove anni di amicizia, ma entrambi avevamo capito di volere di più. Molto di più.

"Mille Sfumature di Fenji" ♥️Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora