2 - Un Regalo sotto l'Albero

216 19 14
                                    

Benjamin

"Che diavolo ci fai tu qui?!"

"Ti ho riportato questo." avevo detto per poi estrarre il suo cappello rosso dalla tasca e mettermelo. "Ma se lo rivuoi indietro dovrai visitarmi; accuratamente."

Il sottinteso di quella frase gli aveva fatto prendere fuoco le guance.

"Scordatelo Benjamin e adesso vattene!"

"Non era questa l'accoglienza che mi aspettavo, ma va bene lo stesso Federico: ti ricordi, sì, che ieri sera mi sei venuto addosso e mi hai fatto sbattere contro un mobile?" Avevo volutamente sottolineato la parola "sbattere" solo per godermi il suo imbarazzo, ma vederlo arrossire e poi stringere i pugni mi aveva dato solo un piacere effimero.

"Non è stata colpa mia e lo sai: se solo tu fossi stato più attento adesso non saremo nel mio studio a discuterne! Piuttosto come mi hai trovato? Sono certo di non averti detto il mio cognome."

Un passo in avanti l'aveva fatto arretrare mentre chiudevo la porta alle mie spalle: in ventisette anni di vita ero stato rifiutato pochissime volte e quel biondino rappresentava una di quelle; era una sfida che volevo assolutamente vincere. "Tutto merito delle mie famose doti da stalker." avevo argomentato per poi sedermi sul lettino "Comunque non è stato difficile trovarti: non ci sono molti Federico Rossi a Evergreen."

"Scendi subito da lì! Oggi eri l'ultimo paziente della mia lista e sono certo che non hai assolutamente nulla."

La determinazione presente in quelle gemme azzurre mi aveva attirato come una falena con la luce: oh sì, Federico sarebbe finito nel mio letto; eccome se l'avrebbe fatto. "Potresti aver ragione ma si dà il caso che mi sia fatto male sul serio: ho preso tre giorni di ferie al bar perché non posso alzare carichi né fare cocktail; il minimo che tu possa fare è visitarmi. Gratis." avevo specificato in attesa di una sua reazione.

"Sei fortunato perché sono un medico serio Benjamin: quando ho scelto questa strada ho fatto il giuramento d'Ippocrate che mi impedisce di voltare le spalle a chi ha bisogno, ma se scopro che menti sarò io stesso a metterti k.o.!"

"Uhhh che paura!"

Senza rispondermi Federico aveva riempito la mia scheda con i dati personali per poi guardarmi serio.

"Spogliati."

"Con molto..."

"Niente battute o ti butto fuori!"

Un lento sorriso malizioso aveva accompagnato uno sguardo furbo. "Non puoi dottore: giuramento d'Ippocrate, ricordi?"

"Sei davvero impossibile! Dove ti fa male?"

"Tutta la parte destra della spalla, non riesco ad alzarla e... ah!"
Quel tocco deciso mi aveva fatto sussultare e stringere la mascella.

"Cazzo non fingevi! Fammi vedere, avanti."

I cinque minuti che seguirono mi mostrarono tutta la bravura di Federico: l'espressione tesa era scomparsa, così come le domande, la mia giacca, il maglione e la t-shirt di Sven la Renna.

Non appena Federico vide il disegno le sue labbra si curvarono verso l'alto, ma riuscì a trattenersi; tutt'altra storia invece quando notò i miei tatuaggi perché il suo volto divenne una spettacolare tavolozza colorata.

Con cautela Federico aveva tastato la parte dolente e i suoi sfioramenti erano stati solo lievi tocchi di farfalla sulla pelle. "Non credo che ci sia nulla di rotto Benjamin ma ti farò fare una lastra per esserne sicuro; se tutto risulta ok dovrai seguire un ciclo di sette massaggi e alla fine sarai come nuovo. Intanto ti metto dei kinesio tape blu e poi..."

"Mille Sfumature di Fenji" ♥️Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora