CHAPTER 17

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ATTENZIONE
I personaggi sono interpretate da persone che esistono davvero ma i fatti e le cose che gli succedono all'interno di questa storia non hanno nulla a che vedere con la realtà.
È tutta finzione!
LE COSE CITATE NON ESISTONO E NON HANNO NULLA A CHE VEDERE CON LA REALTÀ
Quindi non attaccatemi e KEEP CALM DARLING, è una storia ed è tutta finzione.
Love u all!♡

💛💛💛💛

POV's Michael

Ero così nervoso e non sapevo da dove iniziare il discorso. Ho chiamato Phoebe dal suo lavoro e mi sentirei in colpa se alla fine non le riuscissi a dire la verità.
Continuavo a camminare per la mia stanza e non facevo altro che pensare ad un modo come poterglielo dire.
Non è così facile e non so come lo potrà prenderlo.
Ho sbagliato.
Non devo dirle nulla, è troppo per lei..ma se non lo facessi?

Continuavo e continuavo a camminare per la stanza fino a quando non sentii aprire la porta d'ingresso. Mi misi subito sul letto nonostante sentii mia sorella chiamarmi più volte.

《Ma dov-, oh Mike eccoti》disse entrando in camera 《va tutto bene? Non mi hai mai disturbata a lavoro quindi suppongo sia urgente..》 in quel momento volevo piangere.
Non la guardavo nemmeno negli occhi nonostante lei cercasse il mio sguardo. Respiravo a fatica ma alla fine mi alzai ed andai davanti a lei.

《Phoebe》le strinsi le braccia e l'abbraccia fortissimo, in quel momento non sentivo più nulla, se non mia sorella che continuava a dirmi che andava tutto bene. In quel momento non mi resi conto che avevo iniziato a piangere e la cosa non avrebbe aiutato per niente.

《Scusami,è c-che..》singhiozzavo nel dire quelle parole che non avrei mai e poi mai voluto dire.
《Okay, Phoebe io non posso più nascondertelo ed è davvero brutto da dirlo ma io davvero non vorrei ma..》
mi interruppe subito.

《Hey Mike, va tutto bene, okay? Calmati, sta tranquillo, altrimenti inizio a preoccuparmi seriamente anche io.》

《Phoebe, io sono malato.》

In quel momento ci fu un silenzio tombale e nemmeno il traffico fuori si sentiva più. Sembrava come se tutto fosse diventato nero. Guardavo mia sorella davanti a me impassibile e non riusciva a dire nemmeno una parola.
Ad un certo punto chiuse gli occhi e cercò di dire qualcosa.

《Michael, ti prego. Dimmi che non è quel che p-》

《Ed invece si Phoebe, hai capito perfettamente. Ho ricominciato di nuovo a vomitare e sai perfettamente che non è un buon segno.》

Avevo una malattia che nemmeno i medici sapevano come chiamarla.
Fin dalla nascita ho sempre avuto pochissimo sangue e le trasfusioni sono praticamente inutili anche perché abbiamo un sangue totalmente diverso da quello delle altre persone, lo chiamano sangue malato. È una malattia mortale e può salvare solo una persona su 5, e dev'essere davvero ma davvero fortunata.
Le persone "affette" non hanno grandi  aspettative di vita, infatti hanno un corso che dura sui 19/20 anni.
I sintomi sono pochi, ma il più grave è il vomito, ma vomito di sangue, o meglio, quel po' di sangue che queste persone hanno. Non esiste una cura se non delle pillole, ma non possono aiutare un granché. La malattia ha dato il destino. E questo era il mio.

Vidi mia sorella sedersi sulla sedie ed iniziò a piangere fortissimo. Le accarezzai la schiena inginocchiandomi davanti a lei.
《Hey, tesoro va tutto bene. Sapevamo entrambi che sarebbe arrivo questo giorno.》

《Michael, non voglio che tu muoia, non anche tu. Ho già perso mamma e papà e tu sei tutto quello che mi rimane. Tu sei mio fratello. Tu sei la mia famiglia.》mi disse prendendomi le mani per mettersele sul suo viso bagnato. In quel momento volevo non  piangere ancora, non potevo.
《Troveremo un modo! Massì, ci sarà un modo per farti stare di nuovo bene, deve esserci è ovvio ceh scusami!》si alzò ed iniziò a dare in numeri se così si poteva dire. Per quanto volesse rassicurarmi ed aiutarmi non volevo contraddirla, ma questa era la realtà.

《Phoebe, hey hey, calmati.》la calmai prendendole il viso. I suoi occhi ammettevano la paura che aveva di perdermi e questo mi stava distruggendo dentro.

《Michael, io non voglio perderti.》mi disse abbracciandomi. Ed in 19 anni quello fu l'abbraccio più bello che io e Phoebe ci fossimo dati. In quell'abbraccio capii davvero quanto lei tenesse davvero a me. Si siamo fratelli, ma sono sempre stato un tipo abbastanza freddo e non mi aveva ma toccato nulla. Ma oggi avevo capito quanto mia sorella avesse paura di perdermi, non voleva perdermi.
Ma non potevo prometterle il per sempre. La malattia non me lo avrebbe concesso.

《Phoebe, tu non mi perderai. Io sarò sempre accanto a te. Quando lavorerai, quando dormirai ed anche quando camminerai per le strade di qualche città d'Europa che vorresti visitare. Io sarò sempre accanto a te, in qualsiasi momento, non te lo dimenticare mai.》dissi guardandola negli occhi e le sorrisi forzato. 《Quando successe tutta questa strana storia l'unica e dico l'unica persona che mi sia stata accanto sei stata proprio tu. Tu sei stata, e lo sarai per sempre, la mia forza più grande. Ed ora voglio che anche tu diventi forte e che tu prosegua per la tua strada e realizzi tutti i tuoi sogni. Perché meriti di essere felice, te lo meriti con tutto il cuore.》conclusi e le accarezzai le ciocche di capelli disordinati.

《Ti voglio bene Mike, davvero. Tu sei la mia famiglia e non so come andrò avanti senza di te perché nonostante siamo gemelli tu ti sei comportato come un fratello maggiore. Mi hai aiutata e mi hai cresciuta. E se devo andare avanti senza di te, i-io davvero non so come farò. Ma se devo, ti prometto, lo farò per te.》disse fra una lacrima e l'altra.

《Ti voglio bene piccola mia》l'abbracciai. 《Non dimenticartelo mai.

💛💛💛💛

Bene ragazze questo capitolo mi ha spezzata anche a me.
Innanzitutto Buon Anno a tutt* e scusate se come sempre non ho aggiornato subito.
Spero abbiate passato delle belle festività e abbiate mangiato tanto.
Questo capitolo è molto importante e, sorpresa, mancano gli ultimi capitoli e la storia si conclude.
Come sempre fatemi sapere cosa ne pensate e magari dite alle vostre amiche di leggerla, sempre se vi va.♥️

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The Kiss Of The Rose || Luke HemmingsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora