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La giornata si era conclusa al meglio grazie soprattutto a Jungkook, che ci aveva aiutato a sistemare gli ultimi scatoloni rimasti del trasloco.
Se non fosse stato per lui dopo dieci minuti, a forza di spostare oggetti da una stanza all'altra, sia io che Jimin ci saremmo arresi sul pavimento, deprimendoci per le nostre incapacità fisiche.
No, che dico, lo avrei fatto solo io.
Jimin era molto più atletico di me essendo un ballerino, quindi la differenza di attività fisica che svolgevamo era enorme.
Ed in un certo senso lo invidiavo, i suoi addominali erano pazzeschi e io, invece, non ne avevo nemmeno l'accenno, letteralmente una tavola da surf.
Forse era tempo per me di andare po' in palestra, e magari una o due volte alla settimana così da ritornare ad avere un bel fisico come all'ultimo anno di liceo e il primo dell'università.
Che tempi d'oro quelli.
«Io e Jungkook pensavamo di andare a fare un po' di compere più tardi, voi venire con noi?» la voce di Jimin mi riscosse dai miei pensieri mentre, sul divano, stavo sdraiato su un lato accarezzando Yeontan che, pacificamente, dormiva cullato dalle mie coccole.
«Uhm, in realtà penso che andrò a fare delle foto in giro per la città e no, non è assolutamente una scusa per lasciarvi da soli» risposi con il capo rivolto alla televisione spenta, osservando principalmente il mio riflesso e quello di Jimin che si era appena avvicinato.
Sorrisi quando lo vidi alzare gli occhi al cielo e trattenere un sorriso di imbarazzo, per poi incrociare le braccia al petto.
«Ti piace davvero tanto eh?».
Lo si leggeva dai suoi occhi che era innamorato pazzo di Jungkook e che non era solo attrazione fisica, ma qualcosa di più profondo.
«E se anche fosse?».
«E da quando mai ti vergogni a parlarne con il tuo migliore amico?» ridacchiammo insieme a quella mia affermazione mentre mi feci un po' da parte, così da permettergli di sedersi affianco a me, sul divano.
Voleva parlarmi, lo avevo capito dal suo tono.
«Cos'è che ti turba? È da stamattina che sembri pensieroso Jimin, abbiamo parlato poco o niente e sono quasi le tre del pomeriggio» volsi lo sguardo verso di lui tornando serio.
Anch'io, al dire il vero, non ero andato in cerca di attaccare un conversazione con lui e me ne ero stato per i fatti miei, a ripensare al giorno precedente.
A pensare a quella risata, a quello sguardo che mi aveva fatto battere fortemente il cuore senza spiegazione.
E ancora non riuscivo a capire cosa mi fosse successo in quel momento, in quella piccola caffetteria dietro l'angolo della strada.
«Ecco, uhm, lo so che è stupido ho davvero paura di non piacere a Jungkook nello stesso modo in cui lui piace a me...» disse insicuro, spostando lo sguardo altrove come se cercasse di evitare il mio.
Lo guardai perplesso, come poteva avere questo dubbio?
«Ok, non mi intendo di relazione tra ragazzi e tu lo sai bene, ma posso giurare che lui non riusciva a staccare gli occhi da te» gli risposi, e non appena si voltò verso di me con un certo luccichio negli occhi non potei fare a meno di sorridere per quanto sembrasse tenero.
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caffè alla menta. taegi
FanfictionTaehyung odiava il gusto amaro del caffè; al pensiero che fosse il barista a prepararlo, però, sentiva sempre le guance in fiamme. (incompleta) 2020 © ossobruco