10; soli in un privee, un frullato e un milkshake alla banana

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Nonostante ne parlai in parte anche con Jimin di questo, il giorno successivo diedi appuntamento in centro a Jungkook per discuterne più a fondo solo noi due, approffitando del giorno libero di entrambi per fare inoltre un po' di sano shopping.

Le parole di Namjoon mi avevano confortato, certo, ma essendo Kook l'unico a sapere della mia bisessualità volevo che mi dasse ulteriori consigli da bi a bi.

Con le ragazze sapevo farci ma evidentemente con i maschi ero il completo opposto, un ragazzetto timido e impacciato.

«Sono felice che tu e Kookie siate diventati buoni amici» parlò il biondo portandosi il borsone scuro su una spalla, spostando lo sguardo verso di me con un piccolo e allegro sorriso.

«È un bravo ragazzo, Jiminie, il primo ad esserlo veramente tra i tuoi amanti bad boy» lo provocai un pochino ricevendo come risposta un piccolo spintone da parte sua, seguito da una leggera risata.

«E smettila Tae! Quello è passato, ero un ragazzino!».

«Però sei migliorato con i gusti amico mio, sarà sì più piccolo ma è sia muscoli che cervello, alto e bello, un gran passo di qualità dall'ultimo» all'ulteriore provocazione lo vidi avampare in volto, iniziando amichevolmente a tirarmi piccoli pugni costringendomi a parare il viso portando gli avambracci difronte a me.

«Parla quello che sbavava davanti a tutte!» rispose con stesso tono, e se non fosse per il suo maledetto borsone d'impiccio lo avrei probabilmente preso ed alzato da terra stritolandolo ben per benino, ma infondo tra quelle risate e piccola guerra rimanevano comunque due eterni bambini.

Decidemmo di fermarci, anche perché Jimin stava facendo tardi a lavoro come io all'appuntamento con Jungkook.

Avevo deciso di non tenergli nascosto il nostro incontro perché sicuramente si sarebbe insospettito, e lo stesso pensava il minore dato che ci teneva davvero tanto al biondo e voleva evitare il più possibile equivoci, nel caso ci avesse visto insieme.

«Allora a stasera Tae e mi raccomando di tenere d'occhio Kookie, tienilo lontano dai ragazzi, non costringerlo a comprare cose troppo costose che non tutti si possono permettere di vestire gucci come te, non viziarlo comprandogli il gelato e soprattutto non farlo assolutamente bere, è giovane e non regge ancora bene l'acool» aveva detto Jimin prima di doverci separare per due strade diverse, come se fosse una madre iperprotettiva.

«Vi siete appena messi insieme e già fai il protettivo, si vede che questa volta sei tu il più grande della coppia, solo d'età però» commentai ridacchiando e scuotendo leggermente la testa, portando le mani in tasca ai pantaloni scuri.

«Non ricominciare stronzetto che sei il primo ad essere protettivo e geloso, stasera il piccolino deve tornare a casa sano e salvo perchè, sai com'è, gli aspetta una sorpresa e lo voglio in forma» ammiccò il biondino, il solito pervetito.

«È consapevole Jungkook con che razza di manico pervertito si è messo vero?».

[...]

Lo riconobbi facilmente in mezzo alla folla, nonostante di gente quel giorno ce ne fosse parecchia.

Jungkook era vestito di nero, come me, eppure lo avevo notato all'istante con il volto rivolto di lato, probabilmente mentre cercava il mio sguardo.

Stesso sembrò fu per lui pochi istanti dopo poiché, appena fummo a una certa distanza, alzò un braccio verso il cielo sorridendomi con quel suo tenero viso da coniglietto che possedeva.

Se Jimin avesse saputo, pensai, del mio nuovo orientamento sessuale probabilmente ci avrebbe impedito quel semplice incontro tra amici, con il timore che potessi portargli via il ragazzo.

caffè alla menta.   taegiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora