20; pioggia fuori dalla finestra e umori barcolanti

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Non ero troppo imbarazzato da quello che era successo, d'altronde eravamo due ragazzi e non capivo il motivo per cui Yoongi avesse reagito in quel modo.

Jimin lo avevo visto nudo più volte e la prima durante gli anni del liceo, ma a quindici anni è normale arrossire per qualcosa del genere e non a più di venti, soprattutto se tra amici.

Certo, era stato improvviso per entrambi e anch'io ero un po' cambiato di colore, ma era perché mi ero mostrato seminudo davanti al ragazzo che mi piaceva e non per altro.

A meno che...

Uno spaghetto mi andò di traverso, costringendomi a battere forte un pugno nel petto e a tossire.

Yoongi si sbrigò a porgermi un bicchiere d'acqua, «tutto bene Taehyung?», e io lo afferrai all'istante per portarlo alle labbra e bere qualche sorso.

... Non è possibile, non posso piacergli sul serio!

Cercai di schiarirmi la gola ma il piccante peggiorò il tutto, sentendo l'esofago andarmi a fuoco e gli occhi lacrimare.

«Aish, potevi avvisarmi che non lo reggi molto il piccante!» esclamò il ragazzo notandomi tossire ancora, alzandosi in fretta dalla sedia e prendendo per me un cartone di latte dal frigo.

Grazie ad esso il bruciore si alleviò velocemente, ma a non farlo era invece il mio forte imbarazzo.

E se fosse davvero così? Dovrei forse chiederglielo? No, certo che no, e poi sono quasi sicuro che nemmeno gli piacciano i ragazzi, figuriamoci poi un tipo strambo come me.

Quando abbassai il cartone per appoggiarlo sul tavolo notai Yoongi di spalle, indaffarato nuovamente ai fornelli.

«Che stai facendo hyung?» gli chiesi corrugando le sopracciglia e sporgendomi un po' con il busto, vedendolo aprire un nuovo pacchetto di spaghetti.

«Ti sto preparando del ramyeon non piccante, non è forse ovvio?».

«...» mi ci vollero diversi secondi per realizzare ciò che avesse detto, e l'unica cosa che riuscii a far uscire dalla labbra fu un insensato "oh" e un piccolo colpo di tosse.

Mi rimisi composto sulla sedia subito dopo, mordendomi un po' un labbro mentre tenevo lo sguardo verso il basso per nascondere il rossore sulle guance.

L'idea che a Yoongi potessi piacere mi stava torturando le viscere, e non riuscivo a capire se quella sensazione mi piacesse o tutt'altro.

Dopo pochi minuti il ragazzo appoggiò una ciotola di semplici ramyon sul tavolo al posto di quelli piccanti, strofinandosi un po' le mani prima di ritornare a sedere difronte a me.

«Non c'era bisogno hyung, davvero, avrei finito quelli piccanti senza problema...».

Ma Yoongi scosse la testa, afferrando le bacchette e sistemandole di lunghezza battendo le punte sul tavolo: «Non devi per forza fingere di farti piacere qualcosa come fai con il caffè, sarò sì un tuo hyung ma per prima cosa tu sei un mio ospite».

Sempre con questa storia del caffè, se non fosse per il suo tono così calmo penserei che ne sia infastidito... Bah, proprio non lo capisco.

caffè alla menta.   taegiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora