18; il mondo è ricco di sorprese

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Sbattei più volte le palpebre incredulo nel realizzare ciò che Yoongi mi avesse appena detto, non capendo se fosse serio oppure no.

Lo seguii con lo sguardo mentre appoggiava il vassoio sopra al tavolo, «c-cosa?», ma il ragazzo rise appena notando il mio sguardo così confuso, facendomi imbarazzare da quanto mi sentissi stupido.

«Sono un barista da un bel po' di anni, so quando a una persona piace ciò che beve oppure no».

«...» è davvero così ovvio?!

Cercai di nascondermi il viso coprendomi con un mano, Yoongi sembrava davvero divertirsi nel mettermi in imbarazzo ad ogni singola affermazione.

«Ma tranquillo, non mi offendo mica anzi, quello è il caffè più costoso che ho oltre ad essere quello di più alta qualità quindi non ho nulla da ridire, solo che non riesco a capire perché tu continui ad ordinare solo quello».

Perché forse quel caffè così amaro lo mando giù a fatica come il fatto che mi piaccia un ragazzo nonostante io abbia sempre pensato di essere etero? E che quel ragazzo e proprio il barista che lo prepara e ciò mi manda fuori di testa come una ragazzina in piena della sua adolescenza?

«Perché il caffè ha la caffeina».

«Ma anche il tè ha la caffeina».

Eddai Yoongi, non rendermi le cose ancor più complicate...

«Sì ma... Ma il caffè di alta qualità ne ha di più!».

«Ne sei davvero così sicuro?».

«... Non è così?».

Sentii Yoongi trattenersi dal ridere con un piccolo sbuffo, mettendosi più composto sulla sedia e passandomi una grande tazza di tisana fumante.

Perché mi fa sentire così in imbarazzo la sua presenza, perché non posso scomparire da un momento all'altro oppure essere svegliato schiaffeggiato da Jimin, per davvero.

E mentre tenevo lo sguardo chino sul liquido dorato che rifletteva tremolante la luce di una lampadina sopra alle nostre teste, comparì nel mio campo visivo quello che sembrava un sacchetto avvolto in un tessuto azzurro.

Il ghiaccio per il mio viso, certo che si sta prendendo cura di me come se fossimo amici da lungo tempo...

«Grazie hyung... Per tutto».

«Non c'è bisogno che mi ringrazi e poi, ad essere sincero, così mi metti un po' a disagio».

Sentii le guance andarmi a fuoco: «N-non era mia intenzione metterti a disagio, lo dico davvero!».

Yoongi accennò un piccolo sorriso, scrollando leggermente le spalle: «Lo so questo, Taehyung, semplicemente non... Non sono abituato, tutto qui».

Sembrò imbarazzarsi appena, volgendo lo sguardo verso il basso per non incontrare il mio e io feci lo stesso, temendo che percepisse i miei occhi su di lui.

Rimanemmo in silenzio per qualche secondo, lasciando che solo il debole fruscio delle auto e dei passanti al di fuori dell'appartamento riempisse la stanza.

In un certo senso era piacevole e rilassante tutta quella quiete, ma lo era solo per il mal di testa che si stava affievolendo grazie all'aspirina e non di certo per le mille domande che mi affollavano la mente dal risveglio.

caffè alla menta.   taegiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora