3- Gerbera

113 7 0
                                    

Dal terzo giorno in reparto cominciavo ad ambientarmi, adeguarmi agli orari dei pasti: 8:00 colazione, 12:15 pranzo, 16/17 merenda e 18:15 cena. Il cibo era buono, nulla da lamentarsi a parte l'orario della cena..
Solitamente regnava il silenzio nel reparto ma con le urla di Gianluca e Giuseppe era difficile stare in pace, quasi impossibile.
Nel secondo giorno di ospedale arriva Maura, una donna veramente carina dai bei modi che però, esausta della vita per vari motivi, era molto depressa.
Nei primi giorni, non abbiamo avuto granché da parlare ma sapevo che vederla piangere in ogni momento sembrava avessi uno specchio con il riflesso di me stessa.
Verso agosto/settembre io ero esattamente come lei: attacchi di panico, crolli emotivi, pianti disperati, senso di stanchezza e poca voglia di interagire con le altre persone. Vi chiederete cosa facevo tutto il giorno.. Beh, stavo a letto esattamente come faceva lei.
Lei piangeva sempre e mi ripeteva che era esausta, disperata perché non riusciva a tirarsi su, che era già il secondo ricovero psichiatrico.
Ovviamente io cercavo di rassicurarla citandole una frase di un film "Sai cosa c'è di bello di aver toccato il fondo? Che c'è solo una direzione in cui andare, ed è in alto!". Mi ci rivedevo in lei e dopo averle raccontato il mio malessere, che dura ormai da sette mesi e che era molto simile al suo inizialmente, è stata meglio. Forse l'ho rincuorata un po' di più, le solite frasi come "ce la farai" o "sei forte" erano abbastanza banali e il banale non sono affatto.
Forse per questo si è rincuorata, forse per questo è stata leggermente meglio nei giorni successivi... forse è solo un forse.
Ci tenevo a lei, ed ero legata. Non so esattamente il motivo che ci accomunava, probabilmente era il dolore condiviso a farci sentire legate. Poi, poteva essere un'amica di mia mamma o addirittura mia mamma.
Mi prendevo molto cura di lei, come di tutti in quel reparto.
Mi sentivo meglio ad aiutare gli altri, infatti quella stessa sera ho organizzato, di mia iniziativa, una serata a tema "Music Therapy": si ascoltava musica classica, come Einaudi, mentre io disegnavo e gli altri chiacchieravano. Eravamo molti nella mia stanza ed ero riuscita a creare una bella atmosfera. Ero fiera di me stessa, fiera di esser riuscita a far sentire meglio tutti con poco.

Pensieri FioritiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora