Tutto ha un inizio e a volte non sempre c'è una fine, ma c'è una seconda, una terza, una quarta volta e via dicendo.
Questo è il secondo ricovero in casa di cura.
Il secondo giorno volevo già andarmene, ma non volevo andare a casa, sarebbe stato peggio.
La prima settimana non fu facile, ero sempre in stanza avvolta dai miei pensieri e dalle coperte del letto. Non mi interessava conoscere nessuno nè tanto meno parlare con qualcuno.
Conobbi Anna Maria, una signora sui cinquant'anni che un po' mi fece e mi fa da mamma. Lei mi capisce, capisce il mio dolore e subito ci siamo trovate.
Pensate che la prima cosa che mi chiese appena entrata in stanza fu "hai un orecchino in più?". È buffo ma da lì cominciò una amicizia molto unita concentrata su condivisione, sorrisi, risate, pianti..
Sedute sui nostri rispettivi letti parliamo sempre del più e del meno, certo non è facile parlare di sè in una struttura del genere ma avere relazioni con altre persone ti aiuta a distrarti e a stare su di morale.
Con lei mi trovo bene, è una seconda mamma che però anche lei ha i suoi problemi.
Piano piano feci amicizia anche con altre persone come Luca, Maurizio, Alessandra, Sonia, Fabio, Barbara, Daniela, Salvatore.
Partiamo con Luca, è un "ragazzo" che parla sempre però fa schiattare dalle risate. È bravo ma sa il fatto suo e si fa rispettare. Parla sempre come se fosse fatto di chissà che oppure sembra uno del ghetto.. non so se rendo l'idea. Però è divertente.
Gli piace quando canto anche se non sta mai zitto, a volte canta anche con me e ci facciamo un sacco di risate. È semplicemente il fratellone che non ho mai avuto
Maurizio è un po' uno zio, che ti offre sigarette e ti chiede almeno tre volte al giorno come ti trovi all' interno della struttura, ma anche lui è molto simpatico. Ha una pettinatura molto particolare, scompigliata se possiamo dire. Anche lui, come molti qua, ha un passato che ha avuto a che fare con la droga. Ma nonostante questo l'abito non fa il monaco perché è bravissimo.
Alessandra, invece, è da pochi giorni che ci parlo e in una particolare situazione mi ha difeso come se fosse mia madre, mi ha protetta da un pericolo vivente che purtroppo è qua in mezzo a noi e anche lui con dei problemi molto seri. È molto determinata e anche lei sa il fatto suo.
Per Sonia, beh all'inizio non mi piaceva molto ma poi invece è una coccolona che si commuove se l'abbracci. Soffre di bulimia e altre cose ma almeno su una cosa ci siamo trovate: l'autolesionismo. Anche la bulimia è un gesto di autolesionismo e per chi non lo sapesse è una patologia che consiste nel rimettere tutto il cibo mangiato per senso di colpa verso sè stessi. È molto attaccata ai suoi figli e gli vuole un mondo di bene.
Fabio è un uomo sulla sessantina, a dire il vero non lo conosco molto ma quando mi ha vista in lacrime non ha aspettato neanche un secondo per abbracciarmi e chiedermi che succedeva.
Ora è il turno di Barbara. Barbara è una donna molto riservata ma di una estrema bontà, anche lei quando ho avuto bisogno c'era anche solo con poche parole.
Daniela, invece, per quanto possa essere criticata per me è una persona fantastica. Ride e scherza sempre, alla sera ci ascoltiamo la musica tutto insieme e io e lei cantiamo ogni volta disturbando chi dorme.
Lei mette allegria, ci tiene a me e mi vuole molto bene e si vede, si vede da come mi parla, da come si pone verso di me e da come mi guarda. Non fraintendetemi,ha uno sguardo contento quando mi vede e se ho bisogno anche lei c'è sempre. È una sorella per me, è felice quando sono felice.
Salvo diciamo che ancora lo devo conoscere bene però è molto generoso ma non parla molto. Rare volte l'ho visto ridere o sorridere ma questo non conta, è un bravo ragazzo comunque.
Tutti mi vogliono bene qui e io mi sento bene con tutti loro. Mi sento apprezzata. A mio agio. Ho una seconda famiglia che mi vuole molto bene.
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Pensieri Fioriti
Cerita PendekDa qui comincia il mio percorso. Appena uscita dal ricovero in reparto psichiatrico, sono alla ricerca di me stessa. Non trovandomi ogni giorno, scriverò tutto qui.. nella forma d'espressione più opportuna: la scrittura, un metodo che ancora non av...