6- Orchidea

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Devo ammetterlo, gli ultimi giorni non vedevo l'ora di uscire da quell'ambiente, tornarmene a casa e farmi una doccia degna di questo nome.
Stavo meglio, sì. La mia solita apatia però non mi abbandonava neanche morta.. Quel sentimento di modalità off, di spegnimento. Non era vuoto, perché anche il vuoto è qualcosa. Io neanche quello provavo.
Il nulla. In assoluto.
Stare bene era una parola grossa ma stavo meglio, cercavo di non dare ascolto a ciò che sentivo, ovvero niente.
Quando ho preparato il borsone per lasciare l'ospedale c'era mia mamma e mia nonna, ad accompagnarmi fuori era venuto anche Stefano. Era un po' triste sapendo che me
stavo andando anche se il giorno dopo anche lui sarebbe stato dimesso.
Quando sono uscita dal reparto già respiravo aria diversa ma quando ho lasciato l'ospedale, varcando la soglia dell'uscita, ho preso un bel respiro a polmoni pieni di aria fresca, pulita, quasi come l'aria che c'è in montagna dopo aver nevicato.
Era un nuovo inizio, i tagli cominciavano a cicatrizzarsi e a scomparire. Senza esitare ho deciso di tatuarmi una scritta: "Ricomincio da me". Infatti, ho ricominciato da me stessa da quando ho intrapreso la scelta del ricovero.
Il rientro a casa fa sempre d'effetto, tornare dal tuo letto, dal tuo ambiente, dalla tua routine..
Tutte quelle cose a te comuni e quotidiane, i ritmi giornalieri.
Ero contenta, sembrava andasse meglio che davvero sarebbe stato l'inizio di una nuova "vita"..

Pensieri FioritiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora