31- Pleione

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Ho sempre visto i cani riuscire, gli altri soffrire e gli altri perire. Ho sempre visto i buoni morire, i figli di puttana non muoiono mai.
A volte non ho niente da dire, niente da fare, nulla da spartire. La scena che mi fa vomitare e so come lo fanno ma non voglio farlo.
Non sono mai scesa a un compromesso neanche per i soldi.
Sono sempre stata me stessa.
Io non ho mai chiesto una spinta neanche quando tutto affondava. Sono già finito sul fondo, so cosa vuol dire profondo, so cosa vuol dire cadere... guardare da lì tutto il mondo.
Questa vita mi ha insegnato e segnato e non dimentico le volte che ho pianto per questo quando canto è scontato.. esce solo l'odio dall'impianto e del rimpianto.
Io sono più incasinata di come vedi, meno tranquilla di ciò che credi.
È stato il primo pensiero che ho avuto stamattina appena sveglia e probabilmente sarà l'ultimo di quando andrò a dormire: essere rinchiusa qua dentro.
Perché questo è un ambiente nocivo, dove ci si deve mettere in mostra, dove ci si confronta con gli altri, dove si vedono i propri fallimenti e le vittorie degli altri perché si riprendono, dove si viene giudicati, dove si è solo unicamente visti come una persona con uno o più problemi, dove si annulla il tuo essere persona.
Quindi a me da un lato ha fatto bene allontanarmi da quella relatà, mi ha fatto respirare un po' più regolarmente, ma dall'altro mi ha fatto chiudere ancora più in me stessa. Attualmente mi sento intrappolata in un guscio e non ho intenzione di uscire.. uscire mi provoca ansia, sono stata così bene a casa, al sicuro dalle persone, ero invisibile. Si esistevo, la mia esistenza non valeva assolutamente nulla e nessuno avrebbe notato la mia assenza.
E io non ho voglia di spiegare i miei perché,
perché stata di depressione non è una motivazione da scrivere in una giustifica per il lavoro.
E so già che mi capiteranno questi momenti, momenti in cui mi sentiró così sotto pressione da voler sparire un po', così in ansia da stare male, da non riuscire a respirare, a dormire, a mangiare, a pensare.
E le persone lì, in quell'aula, mi faranno pesare la mia assenza.
E sono stanca, terribilmente stanca.
Sono troppo stanca per iniziare un nuovo anno.
Stanca di fingere di stare bene.
Stanca di fare falsi sorrisi.
Stanca di dover controllare la mia ansia sociale.
Stanca di dover camminare in mezzo tutte quelle persone.
Il disgusto è meglio della rabbia: quando sei arrabbiato vuoi solo vendicarti. Quando sei disgustato, vuoi andartene e basta.
Siamo il risultato di una reazione a catena di errori provocati da altri.
È come se dal centro del petto si propagassero urla verso tutto corpo, ma senza riuscire ad attraversare l'epidermide. Cosicché le grida pargono cozzare dolorosamente sul quel suo margine corporeo che la separava dal mondo e respinte all'interno, rimbalzando tra i suoi anfratti.

Pensieri FioritiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora