Una volta scesi dalla macchina, Lorenzo ci fece strada, e ci avvicinammo ad una cerchia enorme di ragazzi. Era la loro comitiva? Deglutii un po' spaventato, rendendomi conto di essere il più piccolo fra tutti quanti; in quel momento mi sembrai davvero un bambino e il mio unico pensiero fu quello di tornarmene a casa. Ma velocemente Lorenzo mi prese il polso e mi trascinò vicino a quei ragazzi.
«Ragazzi, é uno nuovo!»
«C-Ciao... mi chiamo Giorgio...»
Abbassai velocemente lo sguardo, un po' imbarazzato, ma tutti mi sorrisero e iniziarono a parlare con me normalmente. Parlavano italiano come se io non sapessi parlare in dialetto, come se fossi un bambino di cinque anni e la cosa mi diede fastidio.«E io sono il suo fratellone, Cico!»
Entrò nella conversazione il mio amico, presentandosi di nuovo in quel modo. Ma che problemi aveva? Ma nella mischia, riuscii a vedere l'unica persona che avrei voluto vedere: Alex. Quest'ultimo stava arrivando a piedi e si stava togliendo le cuffiette; inutile dire che era davvero bellissimo. Come camminava, come si spostava i capelli, il suo sorriso, tutto. Era perfetto come sempre. E i suoi occhi incrociarono i miei. Stavo per abbozzare un piccolo e timido sorriso in segno di saluto, quando d'improvviso venni malamente spinto. Mi ritrovai contro Lorenzo, che mi strinse forte a sè.
«Eehi, tutto bene?»
Rise e io arrossii quanto più possibile. Annuii ringraziandolo e mi girai lentamente, vedendo che Alex ci stava fissando. Fece una smorfia con il naso, per poi passare a salutare gli altri membri della comitiva. Io mi girai e mi accorsi che Cico ci stava guardando con un ghigno. Mi staccai velocemente da Lokki; gli volevo bene, ma mi sentivo un po' in imbarazzo ad abbracciare qualcuno per troppo tempo. Tranne se questo qualcuno era Alex. Infatti aspettai pazientemente che lui salutasse tutti della comitiva con un cinque ed un pugno, per poi arrivare a me. Io gli sorrisi ed aprii le braccia, come a voler essere salutato in modo diverso, ma lui mi guardò freddo.
«Ehi...?»
Domandai, ma lui non mi rispose. Anzi, era intenzionato quasi ad andarsene per fare conoscenza con qualcun altro, ma io volevo il mio abbraccio. Abbassai la testa quando lo vidi ignorarmi per salutare Lokki.
Guardò per qualche secondo Cico ed accennò un sorriso.
«Ciao, tu sei?»«Il fratello di Giorgio.»
Rispose quasi arrabbiato Cico, guardando con odio Alex, e nemmeno gli strinse la mano. Io lo guardai rimproverandolo con lo sguardo, non capendo il perché di quell'atteggiamento. Lo considerai nuovamente stupido, poi decisi di fare un passo verso il mio hyung.«Ehi...»
Borbottai, e quando lui si girò verso di me, strinsi le braccia attorno a lui. Non volevo essere spinto via, ma volevo che lui mi dicesse qualcosa, qualunque cosa; avevo passato due ore davanti allo specchio solo per lui, mi ero fatto convincere ad uscire con così tante persone solo per lui.
E lentamente, lui strinse le braccia attorno ai miei fianchi. Io sorrisi dolcemente, sentendo che finalmente si fosse sciolto. Sorrisi, ma non sapevo che dietro di me, Cico ci stava divorando con gli occhi.