Alex's pov.
«Che sogno...»
Mugolai, svegliandomi lentamente.
Quando riaprii gli occhi, ci misi un po' a capire dov'ero; solamente dopo qualche secondo mi ero ricordato di dove fossi e del perché non vedevo le mura della mia stanza. E il ricordo di ieri notte, dove, dopo aver aspettato una o due ore, ritornavo nella stanza dove Giorgio dormiva. E mi ero infilato sotto le coperte accanto a lui, dopo essermi accertato che non fosse più sveglio.Eravamo io e Giorgio, sdraiati sull'erba di quell'aiuola. Stavamo guardando le stelle, e di tanto in tanto uscivamo con le nostre stupide frasi come se fossimo fidanzati.
«Oh.» Lo richiamai.
«Mh?» Girò il viso verso di me.
«La vedi quella stella?» Alzai un dito verso il cielo, indicando una stella.
Lui accennò già un sorriso, preparandosi a quello che stavo per dire. «Mh mh...»
«Non potrà mai brillare quanto te.»
Sussurrai e lo sentii ridere; allargare le sue gonfie labbra in un sorriso e far chiudere gli occhi in due fessure, e fui a quel punto, contagiato.
«Oh.» Dopo un po', mi richiamò.
«Mh?» Girai il viso verso di lui.
«Sai qual é la stella più bella?»
Io accennai già un sorriso, preparandomi a quello che stava per dire. «Mh, no...»
«Eccola.» E cacciò il telefono dalla tasca, con la fotocamera interna attivata e la puntò verso di me.
Scoppiai a ridere, avvicinandomi lentamente a lui. Lui rotolando fece lo stesso e non smettemmo un attimo di ridere, mentre lentamente, mi prese il viso fra le mani. Diventammo per qualche secondo seri, e per la... che ne so, centesima volta, fui affascinato dalla bellezza di quel ragazzo. Un po' titubante, poggiai le mani sui suoi fianchi.
Quando si trattava di altri arrivavo a fare cose di cui non me ne poteva fregare di meno; se passavo con il motorino non mi facevo problemi a fischiare a qualcuno, se conoscevo da un'ora un ragazzo potevo già finirci a letto tranquillamente anche senza sapere il nome, e se con qualcuno avessi fatto le stesse cose che ho fatto con Giorgio, beh, sinceramente, l'avrei già reso mio, tutte quelle volte che fingevamo e ci fermavamo. Ma con Giorgio era diverso.
Con lui avevo paura di tutto.
Di spaventarlo, di andare troppo di fretta, addirittura di toccarlo certe volte. Come se fosse qualcosa di così fragile che se lo toccassi si potrebbe rompere. Ma appena pensai queste cose, lui mi guardò dritto negli occhi.
«Alex.»
Sussurrò solamente, quando poi diventò tutto buio. Quando ricominciai a vedere, mi accorsi di essere in camera mia. Mi guardai attorno spaventato, corrugando la fronte. «Ma che...» Mormorai, quando d'improvviso vidi Giorgio uscire da una porta. Era vestito solamente con una felpa e dei boxer, e mi guardava con fare perso, come se stesse fissando qualcos'altro. Io lo guardai, deglutendo leggermente. La felpa non mi permetteva di vedere chissà cosa, ma possibile che di quel ragazzo, anche solo le gambe riuscivano ad attrarmi così tanto? Dio, quelle cosce le avrei prese a morsi.
Lui lentamente si avvicinò a me.
«C-che fai...?» Domandai, quando lui si mise su di me. Mi sorrise dolcemente, e mi sussurrò all'orecchio qualcosa di incomprensibile. Fatto sta che arrossii, chiedendogli se fosse sicuro. Lui mi sorrise maliziosamente, per poi poggiarmi una mano sulla spalla. «Mh, tu sembri quello insicuro...»
«N-Noi... siamo solo amici.»
«Oh, andiamo, e quel bacio che mi hai rubato?» Rise lui, e mi mise le mani sul petto, facendole scendere lentamente. «Andiamo... sarà divertente.»
«M-Ma... cioè- e- e dopo?»
«Possiamo fare il secondo round, se ti va.» Rise lui nuovamente, sbottonandomi i jeans. A quel punto mi morsi il labbro, prendendolo e ribaltando la situazione. Adesso ero io sopra di lui. Adesso sembrava leggermente sconcertato; le sue guance erano di nuovo rosse e nei suoi occhi leggevo sorpresa.
«Si dia il caso che qui sono io quello che domina, piccolo.»
Lui girò il viso dall'altro lato, arrossendo debolmente. Dio, quanto adoravo quel viso innocente.
«C-Che aspetti, a-allora, hyung...?»
Domandò lentamente, mentre faceva arrivare i suoi polsi sopra la testa. «A-alzami quella felpa... e fammi tuo.»...Poi mi svegliai.
Sbattei più volte gli occhi cercando di dimenticarmi ciò che avevo nella mente in quel momento. Ma non ci riuscii. Sospirai e guardai l'ora dalla sveglia; le otto. Ed ero andato a dormire alle due o tre...?
In realtá ci avevo messo un po' ad addormentarmi; il ricordo di tutto quello che gli era successo non decideva a lasciare la mia mente. I sensi di colpa mi divoravano, perché sembravo un ipocrita. Io stesso, avevo accusato Lorenzo di non sapersi prendere cura di Giorgio, l'avevo detto. E invece? E invece ero io che non sapevo fare nulla.
E cosa gli avrei dovuto dire una volta che si fosse svegliato?
"Eh no, senti, sei stato drogato e ti hanno portato in un bagno, e tutto perché io ero distratto."
Andiamo, che potevo dire?
E ci pensavo più volte. Magari avrei potuto mentirgli. Avrei potuto dirgli che non era successo niente quella sera. Avrei potuto dirgli che... che se lui non ricordava niente, era perché alla base non era successo nulla di entusiasmante. Ma... sarebbe stato giusto, poi?Sospirai.
In un solo minuto erano ritornati tutti quei problemi.Ma un peso sul mio petto attirò la mia attenzione, ed abbassando lo sguardo mi accorsi che si trattava di Giorgio. Lo guardai per qualche secondo stupito, poi addolcii il mio sguardo. Sorridendo, misi un braccio lungo le sue spalle, volendo stringerlo a me. Era possibile che fosse così carino quando dorme? E iniziai a pensare... é questo che si prova quando si é... insomma, quello...?
Sentii dei mugolii da parte di Giorgio, e vidi che si stringeva al mio corpo. Non volevo farlo svegliare, così iniziai ad accarezzargli il braccio. Sorrisi, vedendo che si calmava.
«Sono arrivato anche a sognarti...»
Sospirai, alzando lo sguardo verso il soffitto.Chiusi gli occhi.
Giorgio, cosa mi stavi facendo?«A-Alex...?»
Lo sentii pronunciare, con la voce impastata dal sonno. Lo guardai, addolcendo il mio sguardo. Alzò lentamente la testa verso di me e sorrisi.«Ehi, Giorgio.»
E lui mi guardò per qualche secondo con la faccia di uno che non stava capendo più niente, poi d'improvviso si mise una mano fra i capelli.«Ahia...»
Mormorò, e corrugai la fronte. Gli faceva male? Ma poi, una domanda, mi fece trattenere il respiro.
«Ma cos'è successo ieri...?»Ciao ragazzi!
Come state?❤
So che non é nello stile della storia, ma perché no, voglio provare qualcosa di nuovo.In base alla maggior parte dei commenti... Alex, dovrebbe dire ciò che é successo ieri a Giorgio?
Sí.
No.
In base alle vostre scelte e a ciò che la maggioranza di voi vuole, scriverò il prossimo capitolo. (Automaticamente, quindi, il "quando verrà pubblicato la prossima parte" dipende dal numero dei commenti.)
Fatemi sapere.
❤