«Giorgio?»
«Sí...?»
Domandai solamente. Erano circa le due del mattino, e noi eravamo ancora stretti nel mio letto. Lui si ritrovò con il viso nel mio petto e io gli accarezzavo dolcemente i capelli, senza scocciarmi mai. Lui mi stringeva la vita e mi spingeva a stargli più vicino; forse non era una posizione tanto da amici, ma a me importava poco e niente. Stavo bene in quel modo con Alex, e lui stava bene in quel modo con me.«Mi dici il tuo segreto?»
Domandò, e io sorrisi leggermente. Affondai il naso fra i suoi morbidi capelli, continuando ad accarezzarlo.«Sei sempre così curioso?»
Ridacchiai; non era assolutamente in modo negativo che doveva interpretarlo. «O devo ritenermi fortunato?»«Non sempre... dipende.»
«Da che cosa?»
«Non lo so.»
Mormorò semplicemente, mentre sentivo che dietro alla mia schiena, iniziava a tracciare la linea della mia colonna vertebrale. «Da cosa mi ispira e cosa no...»«E ti ispiro io, o il mio segreto?»
Lui ridacchiò leggermente, alzando il viso per poter incrociare il nostro sguardo.
«Magari il nome della tua crush mi ispira.»
Stette al mio gioco, e io corrugai la fronte divertito. Pensavo stesse parlando del mio segreto, il perché mi bullizzavano, non quello.«Uh, e perché proprio quello?»
«Vorrei proprio sapere chi é questo principe azzurro...»
Ridacchiò lui, anche se sembrava una risata amara; di quelle che ti rimangono l'aspro in bocca.Poggiai una mano sul suo viso, alzandoglielo nuovamente verso di me, dato che lo aveva abbassato.
«E se fosse in blu?»
Lo guardai dritto negli occhi. Non sapevo dove volevo arrivare con quella frase, che puzzava da lontano un miglio di una cotta verso il ragazzo accanto a me; fatto sta che la dissi.Vidi che i suoi occhi si allargarono di un minimo, quasi non l'avrei notato se non conoscessi a memoria la loro forma.
«Se fosse in blu, non ti avrebbe chiamato.»Da come stavamo parlando, per un orecchio esterno, sarebbe stato impossibile capirci. Era come se dovessimo fare la parafrasi di quello che dicevamo; la frase che Alex voleva intendere, era che se quel principe fosse stato in blu, se fosse stato lui, non mi avrebbe chiamato a cellulare, dato che stava accanto a me.
«Magari ha cambiato spoglie.»
Sussurrai debolmente.
Perché alla fine mi ero accorto di una cosa.
Stavo cambiando.
Qualcosa dentro di me stava cambiando.
E forse, era proprio quello che stava cambiando.«E a te piace di più in quel modo o in blu?»
A quel punto mi scappò un sorriso malinconico.
«Ho paura di scoprirlo.»«Perchè...?»
«Perchè verrei... rifiutato da entrambi.»
Ammisi solamente, alzando lo sguardo dal suo. Mi ritrovai a fissare un punto indefinito della stanza, non riuscendo più a reggere quel contatto visivo. «Perchè non sarei la scelta di nessuno dei due... non avrei speranza. E in ogni caso, finirei per perdere un amico... Per una ragione o per l'altra...» Chiusi gli occhi. «L'amore é infame... Sono da anni innamorato e- e arriva uno che mi stravolge tutto... mi fa sentire sottosopra anche se non-» Mi misi una mano sul viso, iniziando ad asciugarmi le lacrime. «N-Non voglio quello che più mi conviene... voglio solamente... saper amare una persona che- che potrebbe ricambiare...»Sussurrai il mio piccolo sfogo con la voce spezzata, e lui non mi disse niente. Non gli avevo fatto una dichiarazione ma ehi, era davvero stupido se non aveva capito.
Lui mi strinse ancora di più, come chi dovrebbe fare il proprio compito ma sta sbagliando.