I ♡ Cico.

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"I ♡ Cico."

Scrisse con il suo evidenziatore celeste, azzurro come il cielo privo di nuvole. Era contento; anche il solo scrivere il suo nome lo faceva star bene e iniziava a vagare sulla fantasia; su degli avvenimenti che non accadevano mai, su frasi che gli avrebbe potuto dire e poi si domandò come fosse baciargli la guancia. Come sarebbe innamorarsi di qualcuno e poterlo baciare? 
E mentre si perdeva in quei bei film mentali, non si rendeva conto di quella che era la realtà e nemmeno che quel suo mondo, non era reale. Quel suo mondo dove poteva essere quello che era non esisteva, ma non se ne accorse, come non si accorse della sua compagna che, essendo nel banco dietro di lui, aveva visto la scritta e nemmeno si accorse che aveva riso e aveva chiamato la sua amica e ora stavano entrambe scherzando su di lui.

Quando chiuse il quaderno, sentendo il suono della campanella, mise tutto nel suo zaino, compreso quel maledetto evidenziatore; l'arma che lo aveva incastrato con le mani nel sacco, quella pistola senza il silenziatore e che attira subito l'attenzione. Se lo caricò in spalla ed uscì dalla classe seguito da tutti quelli che la componevano. Tutti, tranne una. La stessa che aveva visto Giorgio, la stessa che lo aveva deriso. La stessa che era rimasta sola in classe. La stessa, che aveva fatto una fotografia a quel banco e l'aveva postata sui social, taggando tutta la classe tranne il diretto interessato. 
Giorgio era caduto in trappola; era nella fossa con i leoni fuori dalla gabbia, era nella rete dei pescatori, era quella farfalla intrappolata nel bicchiere. Ma vivendo ancora in un mondo che non gli apparteneva, sentendo il suo zaino troppo pesante per rincorrere i suoi sogni, non se ne accorse ed uscì incurante dalla scuola. 

Volente o nolente, il ragazzo era entrato in quello che avrebbe stravolto la sua vita, dall'inizio alla fine. Avrebbe iniziato ad immaginare cos'avesse potuto fare di sbagliato, e c'avrebbe pensato fin quando non ci sarebbe arrivato.  Ma non poteva ancora saperlo, non poteva ancora pensare che guaio avesse combinato quando si sedette sulla sedia accanto alla scrivania della sua cameretta. Non poteva saperlo mentre accese il computer e non poteva saperlo mentre navigava per Internet.

La ragazza aveva pubblicato quella foto e, nella didascalia aveva scritto la sua classe, il suo nome e il suo cognome, e nei commenti l'avevano addirittura taggato.

I Just Love. [Thebadnauts/WGF]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora