Sentivo le sue mani accarezzarmi dolcemente i fianchi, e non potevo non amare quel gesto. Mi trasmetteva sicurezza e apprezzamento, come se Alex in modo indiretto mi stesse dicendo che ero carino per lui; e dal suo sguardo, forse, ci avevo azzeccato. Sorrisi dolcemente, guardando il suo viso rilassato. Mi sporsi verso il davanti, unendo i nostri petti, ed allacciai le braccia attorno al suo collo.
«Sei davvero bello, Alex...»
Sussurrai sulle sue labbra, ridacchiando alla sua espressione; appoggiai la testa sulla sua spalla, lasciandomi andare al calore del corpo di Alex.«Ma se hai sempre detto il contrario...»
«Ho sempre mentito...»
Sussurrai, lasciandogli un bacio sul collo. Nessuna malizia, ne avevo solo voglia.«Perchè me lo stai dicendo adesso...?»
Chiusi gli occhi, stringendolo.
«In un modo o nell'altro dovrà passare questa notte.»Lui ridacchiò.
«Avrei un modo per farla passare davvero velocemente.»
Ridacchiò, infilando le mani all'interno del mio giubbotto leggero e sbottonato, iniziando ad accarezzarmi da sopra il maglione.«Oh, ma davvero...?»
Sussurrai sorridendo; era possibile che di Alex mi piaceva anche quella parte pervertita?«Ah-Ah~»
«Ma tu ci pensi sempre a queste cose con tutti o sono occasioni che ho la fortuna di beccare io?»
Risi, guardandolo.«Nah, sei tu che mi ispiri.»
Rise, accarezzando il mio corpo e non fermandosi un secondo. Accarezzava solamente la mia schiena, ma mi piaceva da morire il suo tocco. Per niente al mondo ci avrei rinunciato.«Oh, ti ispiro io...?»
Sorrisi, alzandomi con il busto e mettendomi accanto al suo viso. «Allora così divento più curioso...» Mormorai divertito, non staccandomi un secondo da lui.«Mh, davvero?»
«Beh, vedi tu...»
«Basta che tu lo dica, principessa.»
Mi sorrise, rassicurandomi da ogni mio dubbio. Mi passai la lingua fra le labbra; farlo, o non farlo? Ma sí.«Fammi vedere che sai fare...»
Risi.E neanche finii di dirlo, che Alex fece più salda la presa dei miei fianchi. Da che ero io sopra di lui, la scena si ribaltò. Alex mi spinse contro il terreno e mugolai dal leggero impatto con il terreno. Ma non ebbi il tempo di dire nulla, che Alex salí sopra di me. Da che mi aspettavo che fosse veloce e voglioso, diventò più calmo.
«Se fossimo a quel punto, Giorgio...» Mi sorrise. «Non penso che tu manterresti questa faccia tosta... anzi, le tue guance si colorerebbero di un tenero rosso... proprio come adesso...» Allargò il suo sorriso. «E ciò mi spingerebbe a fare il calmo... perchè l'unica cosa che vorrei, piccolo, é che tu avessi paura anche di me.» Sussurrò, stavolta con tono serio. «E ti sposterei delicatamente i capelli dalla fronte, per guardarti anche se ormai ti conosco a memoria; ma sai come si dice, no? “Il trucco non é volere tutto, ma voler qualcosa anche dopo che l'hai già ottenuto”, no? E più ti guardo più ho voglia di guardarti. Più ti tocco più ho voglia di toccarti.» Mi lasciai toccare, mentre lui, proprio come stava dicendo, mi spostava i capelli dalla fronte e dal viso. «E ti stamperei un bacio proprio qui... sulle tue labbra gonfie...» mi sussurrò di nuovo. «E appena ti sentirei pronto, inizierei a spostarmi... avvicinandomi al tuo orecchio...» Si avvicinò al mio orecchio, e sentire il suo respiro così vicino mi faceva davvero un brutto effetto. Tant'é che socchiusi gli occhi e le labbra, voglioso solamente di ascoltarlo. «E ti direi quanto ti voglio... mentre prendo le tue mani e te le porto sopra la testa...» E cosí fece. Mi prese le mani e le bloccò con una sola mano, sopra il mio capo, ma non mi spaventai. «...e anche se tu sei bloccato, sai benissimo che basterebbe una tua parola per farmi fermare immediatamente.» Mi disse piano, e io inarcai la schiena, volendolo sentire. Feci scontrare i nostri petti e mi lasciai scappare un piccolo mugolio. «Oh... cos'era quello?» Domandò Alex, per nulla sconcertato. «Era carino come suono, potresti rifarlo?» Mi prese in giro. «Significa che non vedi l'ora che continui, vero, piccolo?» Io annuii, con gli occhi lucidi a tutte quelle attenzioni. Avevo gli occhi lucidi, ma mica per il pianto. «Mh... e come devi chiamarmi se vuoi le mie attenzioni, piccolo?»
«H-Hyung...» Sussurrai lievemente.
«Come, scusa?»
«Hyung.» Dissi più convinto, al che lui parve soddisfatto.
«Bravo piccolo...» Ridacchiò lui. «Te lo sussurrerei tante volte, sai, che sei bravo? Perchè è così che ti vedo... bravo in tutto quello che fai...» Sussurrò lentamente. «Cosí bravo da riuscirmi a mandare in tilt, così bravo a manipolarmi da farmi scendere a questi livelli, a scappare da una stupida pizzeria per amoreggiare con te da solo... Cosí bravo da farmi dire queste cose che mi fanno sentire uno stupido...» Sussurrò sul mio collo. «E piú penso a cosa mi fai più mi arrabbio, perché mi dà rabbia come non riesca a controllarmi quando ci sei tu...» Ringhiò quasi sul mio collo. Stava rendendo tutto così reale... «E accompagnando la rabbia, la foga aumenta, e inizierei a baciarti il collo... Te lo riempirei di morsi, baci, succhiotti, solamente per il gusto di sentirti ansimare al mio orecchio. Ma a me non piace partecipare da solo al gioco, quindi ti chiederei di parlare più volte... Con frasi come... “e quindi...? ti piace?” Già, e quindi, ti piacerebbe, Giorgio?»
«S-Sí...»
Ma appena lo dissi, mi arrivò uno schiaffo non troppo forte sulla coscia. Io, con ormai sensibile a qualsiasi tocco, gemetti.
«Sí, come?»
«S-Sí, hyung, s-scusa...»
«Bravo piccolo...» Mi ripetè. Si mise davanti a me adesso; evidentemente non voleva più stare addosso a me solamente con il busto. Mi mise le mani sulle ginocchia, allargandomi le gambe e facendosi spazio fra di esse. Si intrufolò così e si stese su di me. Io lo guardai per qualche secondo, allacciando le gambe attorno ai suoi fianchi.
«E quindi...? La- La storia é già finita?»
«Uh, volevi il continuo? Non avevi già avuto la tua dimostrazione?»
«Proprio sul più bello...»
Borbottai, girando il viso di lato. Lui sorrise dolcemente, e questo mi spinse a riguardarlo, perché volevo vedere quel bellissimo sorriso.