Capitolo 15

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28 febbraio 2017, comizio elettorale del Senatore Wright, Minneapolis, Minnesota

Recuperare i rottami di Zola non era stata un'idea così inutile e priva di senso come James pensava, Stark era riuscito a risalire ai backup dai circuiti di memoria dell'LMD distrutto, scoprendo diversi dettagli fondamentali e abbastanza rilevanti.
Tony si era parzialmente rilassato nell'apprendere che Sharon aveva eluso il condizionamento mentale, nonostante fosse stata reclusa e sedata per insubordinazione. Natasha invece si aggirava per la base con il sorriso sulle labbra, dopo aver avuto la conferma di aver ridotto Sin in condizioni talmente pietose da impedirle di rientrare in servizio, mettendosi alla ricerca di una pista per localizzare l'uomo che si spacciava per Steve Rogers.
Avevano appreso tutti con orrore che Lukin si stava servendo di William Burnside per spingere la folla alla rivolta, manipolando l'immagine pubblica del Capitano per trascinare tutti loro alla gogna... Will aveva vestito i panni di Cap durante gli anni '50, una cavia da laboratorio guidata dal governo americano per vincere la lotta al comunismo, sottoponendo il povero malcapitato ad interventi di chirurgia plastica per renderlo il più somigliante possibile a Steve Rogers.
L'SSR all'epoca non era stata informata del progetto, nonostante avessero fatto pressioni ad Howard per rendere le fiale restanti del sangue di Steve, ricavandone un sostituto al siero di Erskine che aveva avuto la schizofrenia come effetto collaterale.
Burnside era stato catturato dall'FBI quando il governo si era reso conto di aver dato vita e lasciato a piede libero un completo squilibrato, rinchiudendolo in un ospedale psichiatrico in animazione sospesa.
Nonostante l'idea del progetto fosse partita dal governo, l'indice dell'opinione pubblica era stato puntato contro l'SSR, in quella che veniva ricordata negli annali come la pagina più scabrosa dell'agenzia, nonostante fosse risaputo che Peggy e Howard non avevano mai avuto voce in capitolo nell'intera faccenda[1].
Il fatto che il sosia di Steve si aggirasse a piede libero per le strade militando per la fazione opposta, aveva scatenato tutta una serie di maldicenze riguardo al comportamento dello S.H.I.E.L.D. e il ruolo discutibile dell'altro Capitan America. L'opinione pubblica era finita per puntare il dito contro James chiamandolo impostore, così quando tre giorni dopo avevano intercettato una pista riguardo alla possibile presenza di Will al comizio di Wright a Minneapolis, James aveva prelevato Sam facendo irruzione nell'ufficio di Stark –interrompendo bruscamente le speculazioni su quello che i due avevano scherzosamente definito il "fronte Mosca-Brooklyn", limitandosi a fulminarli con sguardo omicida, instillando il desiderio ad entrambi di scavarsi una fossa da soli– caricando Falcon sul Quinjet, lanciandosi all'inseguimento con lo scudo sulle spalle e l'approvazione di Stark.
Era escluso che Lukin volesse rigiocare la carta del martire, il ruolo di Will al comizio era da intendersi come una guardia del corpo posta in vetrina, assecondando la trovata mediatica e scatenando l'ira di James che disapprovava completamente l'uso strumentalizzato di tutto ciò che di puro e giusto rappresentava Steve con lo scudo di vibranio sulle spalle.
-Sei in posizione? -chiede Sam dall'auricolare.
-Si Sam, se anche tu segui il piano andrà tutto bene.
-È un piano folle, sappi che non smetterò di ripeterlo.
-Ripetilo quanto vuoi, ma so che funzionerà.
James aveva progettato nei minimi dettagli il piano A prima di approdare nell'ufficio di Stark, ma Sam aveva largamente avuto da ridire sul fatto che l'intero piano si basasse principalmente sul fatto che lui dovesse fare da esca, così mentre raggiungevano Minneapolis aveva pianificato un piano B e un piano C pur di tranquillizzare il suo socio, nonostante tutte le varianti puntassero comunque a soddisfare il bisogno primario di fermare l'intera follia prima che degenerasse completamente.
-Piano A. -comunica a Sam sorridendo soddisfatto quando Will lo nota tra la folla e scappa senza lasciare un vero e proprio distacco decisivo come da copione.
Lo raggiunge sul tetto di un palazzo abbastanza alto da precludere qualunque via di fuga, se non con un volo suicida dal cornicione, sbuffando quando Sam ribatte con un "piano B" all'auricolare una volta appresa la nuova situazione, monitorando l'intero combattimento dall'alto con l'aiuto di redwing.
James sospettava fin dall'inizio che la pista trapelata fosse un'esca per portarlo allo scoperto, aveva rigirato l'intera situazione a suo favore, ritrovandosi a schivare i colpi ed i pugni scagliati in rapida successione. Lukin aveva studiato la trappola a tavolino, James aveva previsto che l'intento finale era di eliminarlo definitivamente dai giochi... non aveva alternative se non fingere di seguire la partita a scacchi giocata da Lukin, lasciandosi colpire come da copione.
-Come non detto, si ritorna al piano A. -James esulta internamente quando sente la voce mesta di Sam dargli ragione, distraendosi quei due secondi fatali che permettono a Will di colpirlo facendolo rovinare a terra.
-Non mi piace il piano A. -Sam rincara la dose con tono quasi fatalista quando Will inizia a colpirlo massacrandolo.
Non solo Will aveva l'aspetto di Steve, ma la brutta copia del siero di Erskine gli aveva donato la super-forza, agilità e riflessi pronti. Nel piano che aveva strutturato era previsto che provasse a difendersi almeno un po', ma non aveva considerato il fattore psicologico... ogni volta che scagliava un colpo gli sembrava di colpire il vero Steve, facendolo desistere dal difendersi e dal colpirlo, lasciandosi massacrare riducendosi in condizioni pietose, rendendo accettabile e necessaria l'ultima eventualità che aveva previsto.
-Piano C! -comunica a Sam con il sapore del sangue che gli invade la bocca, mentre Will lo solleva scaraventandolo giù dal tetto del palazzo.
James si sente precipitare, svuota la mente chiudendo gli occhi per placare le vertigini, alzando le braccia come da copione.
Urla di dolore quando Sam gli afferra i polsi salvandolo dallo schianto, rischiando seriamente di lussargli la spalla sana... ma quando lo riporta sul tetto, di Will non c'è più nemmeno l'ombra.

***

28 febbraio 2017, base segreta della Kronas Corporation, ubicazione ignota

Sharon riesce ad immaginare tranquillamente cosa stiano facendo Lukin e i suoi due malvagi compari in quel momento, se chiude gli occhi riesce quasi a vederli mentre brindano per la riuscita del loro piano, commentando compiaciuti i titoli in sovrimpressione dei telegiornali che stanno riprendendo in diretta il comizio del Senatore Wright a Minneapolis, osservando fieri il loro soldatino comandato a bacchetta che di Steve conserva solo l'aspetto.
Era legata a letto da una decina di giorni, aveva avuto tutto il tempo per sentirli discutere animatamente sulla portata mediatica dell'evento mentre Zola rattoppava Sin nella stanza accanto, ricevendo aggiornamenti ogni qualvolta Faustus tornava per sedarla ad intervalli di tempo regolari... non la drogavano mai troppo, avevano ripescato un briciolo di umanità sepolta chissà dove decidendo di non sedarla più del dovuto, soprattutto dopo che Zola aveva avuto lo scrupolo di farle delle analisi scoprendo che era incinta all'ottava settimana.
Sharon avrebbe preferito di gran lunga non ricevere una conferma certa a quelle che considerava ipotesi spaventose, non le era piaciuto lo sguardo che si erano scambiati Lukin e Zola quando avevano alzato gli occhi dai valori delle sue analisi, tornando a torturarsi con pensieri poco rassicuranti ed insultandosi per non aver dato importanza alle prime avvisaglie... riporta di nuovo alla mente la nausea che aveva ignorato nelle mattine subito dopo il funerale, pentendosi di non averne fatto parola con Sam o Tony quando si erano insediati in casa sua di ritorno da Arlington, ricordando il modo in cui lei li aveva cacciati di casa dopo due giorni che si davano il cambio per dormire sul divano dichiarando di voler essere lasciata in pace per un po', pentendosi di aver assecondato la voglia di pizza che l'aveva assalita il giorno dopo, facendo salire il fattorino che si era rivelato essere Rumlow.
Non ricordava bene cosa fosse successo dopo, era abbastanza sicura di non aver più pensato a nulla per circa una settimana, il suo cervello aveva mantenuto un ferreo silenzio-radio fino a quando non aveva visto Bucky puntarle la pistola contro prima di dirigere il colpo verso Faustus.
Da qual momento in poi le sue sinapsi erano esplose, il suo cervello si era dato da fare per colmare le lacune e tutti i sintomi latenti avevano iniziato a manifestarsi in sordina, nonostante lei avesse palesemente ignorato di nuovo le avvisaglie per un'intera settimana, fino a quando non l'avevano legata al letto sedandola la prima volta[2].
Da quando era confinata su quel letto non aveva potuto fare altro che torturarsi rimuginando sulla sua situazione. Era arrivata alla conclusione che il dover affrontare l'incombenza di diventare madre, tenuta come ostaggio a tempo indefinito, poteva considerarsi una tortura infinitamente peggiore del dover convivere con la consapevolezza di essere stata manipolata e costretta ad uccidere il padre di suo figlio... aveva un disperato bisogno di fare qualcosa, era ben consapevole che aspettare un aiuto dall'esterno era completamente improbabile ed inutile, soprattutto se si considerava il riserbo con cui la spostavano da una base all'altra e l'attenzione con cui registravano i vari dati sui server.
-I tuoi amici hanno ucciso il mio ragazzo, la pagherai per questo! Mi hai sentito?! Se mi rimettono in piedi ti uccideró, non importa cosa dice Lukin, e sarà una morte lenta!
Sharon si consola che almeno la compagnia è divertente, ammesso che gli animali rabbiosi lo siano... il dover sopportare le minacce ininterrotte di Sin era solo un altro stadio del suo inferno personale. Aveva letto il suo fascicolo ormai una vita fa, ma ricordava di aver provato un sentimento molto vicino alla pena quando aveva scoperto che Teschio Rosso aveva provato ad annegarla appena aveva aperto gli occhi sul mondo nel '43, macchiata dall'unica colpa di essere nata femmina. Non era importato a nessuno se a un paio d'anni di distanza Teschio era scomparso nell'Artico insieme a Steve, i gerarchi rimasti avevano cresciuto la bambina istruendola secondo i principi del padre, facendole subire un'infanzia di privazioni e orrori... i gerarchi si erano vantati di aver instillato in lei l'odio cieco e la perfidia pura, eleggendola degna erede del padre, al punto da concederle l'elisir di giovinezza di Whitehall ed un posto al tavolo dei grandi.
-Le ferite stanno guarendo bene, signorina Sin. -la informa il medico ai piedi del letto della rossa all'altro lato della stanza, mentre prepara le due siringhe di sedativo.
Le voci di corridoio dicevano che per quella sera Lukin e compari erano impegnati nel garantire la riuscita del comizio a Minneapolis, diverse guardie erano state inviate in Minnesota per tendere un'imboscata a chiunque fosse partito dal Complesso per catturare Will, così Sharon aveva dedotto che quella fosse la serata perfetta per attuare la sua fuga.
-Sarei già guarita da un pezzo se Zola mi avesse iniettato i farmaci giusti... ma no, meglio tenermi confinata a letto, così non posso ucciderla!
Sin grida con odio agitandosi, trasudando veleno al retrogusto di vendetta in ogni sillaba proferita, mentre la voce si affievolisce inevitabilmente quando il medico preme lo stantuffo iniettandole il sedativo, avvicinandosi a Sharon tenendo tra le mani la sua dose.
La donna agisce d'istinto, dubita che le ricapiti nuovamente un'occasione del genere, sfila la mano dalla fascetta che si era impegnata ad allentare nell'ultima ora, rifilando una testata al medico, afferrando la sua siringa iniettandogli il sedativo in vena.
Si alza a fatica, non del tutto certa che le gambe la reggano, armandosi di bisturi, trascinando in piedi una Sin intontita dalla droga in circolo.
-Se sei furba mi lasceresti andare, Sharon.
-No, adesso facciamo a modo mio. Tu ora mi porti fuori da qui, se ti rifiuti o provi a giocarmi un brutto scherzo ti taglio la giugulare, intesi?
La rossa solleva le mani sopra la testa in segno di resa, incentivata a collaborare dalla lama che preme contro la sua gola, avviandosi strascicando i piedi in direzione dell'uscita.
-Lo sai da te che non uscirai viva da qui, con o senza il mio aiuto... data la situazione potresti uccidermi.
-Non tentarmi. -le sibila Sharon all'orecchio inoltrandosi nei corridoi deserti.
-Ma brava... hai capito che ti servono le mie impronte digitali e la mia voce per aggirare l'identificazione vocale e i blocchi sulle porte. Mi dispiace deluderti, ma non riesco ad aprirle tutte. -commenta Sin con tono di sufficienza, posando la mano sullo scanner aprendo la quinta porta di fila.
-Non dire cazzate, sei la quarta persona con il grado più alto qui dentro... è abbastanza perché tu possa aprire le porte d'uscita.
Sharon arranca nei corridoi della base, non aveva ricevuto una seconda dose, ma doveva ancora smaltire del tutto quella vecchia e il fatto di dover sobbarcarsi quasi tutto il peso dell'altra ragazza per l'intero tragitto non era per niente d'aiuto.
La determinazione purtroppo non va di pari passo con le sue forze decimate, cade a terra perdendo la presa sul bisturi quando Sin le rifila una testata a tradimento... si trascinano entrambe sul pavimento ognuna tentando di raggiungere il bisturi per prima, i movimenti limitati e rallentati dal sedativo che circola ancora nelle vene di entrambe.
-Sei una donna morta...
-Questo è tutto da vedere...
Sharon osserva con orrore la mano di Sin che artiglia la lama per prima, sollevando il bisturi sopra di lei... venendo salvata dall'intervento tempestivo delle guardie che stazionavano all'uscita, anticipate dai passi veloci di Lukin e i due dottori, richiamati dalla confusione che avevano causato.
-Sin, l'Agente 13 ci serve viva. -la rimprovera Zola con tono perentorio.
La ragazza tentenna, si blocca con la lama che incombe ancora sopra la sua testa... mentre un sorriso inquietante fa capolino sulle sue labbra.
-Ci serve viva solo lei...
Nessuno ha la prontezza di fermarla, osservano impotenti il bisturi che viene conficcato nell'addome di Sharon, mentre la pozza di sangue inizia a dilagare inesorabile sul pavimento.
-No! Stupida, stupida ragazzina! Cos'hai fatto?! -lo schiaffo sonoro che Lukin rifila a Sin la coglie di sorpresa, mentre le palpebre calano davanti allo sguardo spaventato dei due medici che si precipitano su di lei per salvare il salvabile... ma ormai il danno è fatto, è troppo tardi.



Note:

1. Anche in questo caso, la mia è un'analisi approssimativa di cosa viene raccontato nei fumetti, raggiungendo (a mio avviso) un buon compromesso con ciò che viene dato per canonico nel MCU. Per chi non avesse visto "Agent Carter", negli anni '50 l'SSR viene chiamata in causa per far fronte al problema comunismo (Stanza Rossa e allieve), il "Cap degli anni '50" non compare mai, ma c'è qualche riferimento e discussione tra Peg e Howard riguardo al cosa farsene dell'ultima fiala rimasta in possesso di Stark contenente il sangue di Steve (ceduta infine a Peggy, che la getta nell'East River dal ponte di Brooklyn).

2. Chiariamo le date, che tra un salto da un capitolo e l'altro credo vi siate persi un pochino: Steve muore il 25 gennaio, il funerale si tiene il 1 febbraio, Sharon caccia di casa Sam e Tony il 3, viene rapita (e di conseguenza non risponde al telefono) il 4, tronca il controllo mentale il 10, riesce a mantenere la copertura fino al 18 e dieci giorni dopo è ancora confinata a letto.

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