4 giugno 2017, Hong Kong
Natasha scandisce il tempo picchiettando sul bancone con le unghie laccate di nero, percorrendo il bordo del bicchiere del suo martini con fare annoiato. In mattinata aveva contattato una unità SHIELD inviandola a Parigi, mantenendo fede alla promessa fatta a Maki fornendo a Maria una dose di antidoto ed ordinandole di riesumare la donna come prestabilito... dopotutto era merito suo se aveva rintracciato il patrigno.
Successivamente Natasha aveva illustrato i suoi piani ad un Tony Stark alquanto entusiasta della sua idea, ottenendo l'approvazione forzata di Matt per procedere, prelevando il vestito più provocante che aveva nell'armadio appena il suo vecchio informatore del KGB le aveva confermato il punto di incontro.
Aveva preso il primo volo per Hong Kong disponibile, raggiungendo il piano bar dell'hotel dove Sims soggiornava, lasciandosi scivolare in un'attesa esasperata da più di un'ora, spingendo forzatamente lo sguardo verso l'ingresso sperando di vedere la sagoma del suo contatto far capolino dalla porta, ma le sue speranze erano andate in fumo nel giro di qualche secondo, sospirando e facendo cenno al barista di fare un secondo giro.
Sims l'aveva sorpresa alle spalle a distanza di una decina di minuti, prendendo posto al suo fianco lungo il bancone, sedendosi sullo sgabello facendo pieno sfoggio della propria spacconeria.
-Romanoff.
-Sims, quanto tempo. -sorride affabile inclinando appena la testa, sbattendo le ciglia con fare malizioso... lo conosce da abbastanza tempo per sapere che quella era una tecnica infallibile.
-Perché mi hai contattato? -ribatte il suo informatore andando dritto al sodo, cercando di restare indifferente al suo modo di porsi.
-Perché sei il più bravo sulla piazza, hai occhi ed orecchie ovunque.
-Adulatrice. -commenta lasciandosi sfuggire uno sguardo lusinghiero che lascia ben poco all'immaginazione.
-È solo la verità. -lo asseconda con un sorriso ammaliante, spostando i boccoli rossi con un gesto distrattamente calcolato della mano, mettendo in mostra il profondo scollo del vestito.
-Sono passati anni dall'ultima volta che tu hai avuto bisogno del mio aiuto, perché cercarmi se hai a disposizione le risorse dello SHIELD?
-Perché lavoro anche come freelance, non ho sempre a disposizione tutte le risorse che desidero. -risponde pragmatica, mascherando l'informazione concessa con l'ennesimo sorriso affabile. -Ma prima lascia che ti offra qualcosa... un bourbon?
-Uno scotch.
Natasha fa cenno al barista di portare le ordinazioni, afferrando i bicchieri depositando il liquore davanti a Sims, sporgendosi con un gesto calcolato permettendogli di far cadere lo sguardo nella scollatura, distogliendo l'attenzione dalle sue mani come previsto.
-Un brindisi. -propone richiamando la sua attenzione, accavallando le gambe in un gesto provocatorio, scostando appena il vestito striminzito che le fasciava il corpo mettendo in evidenza i punti giusti. -Agli affari.
-Agli affari. -replica l'uomo deglutendo a vuoto distogliendo lo sguardo dalle sue gambe, sollevando appena il bicchiere e tracannando le due dita di liquore tutto d'un fiato.
-A proposito d'affari. -esordisce Natasha facendo trasparire un sorriso enigmatico dalle sue labbra, nascondendo il moto di repulsione di fronte allo sguardo lascivo che le viene rivolto, raddrizzando la schiena ricordandosi che si stava comportando in quel modo per una giusta causa. -Sto cercando uno psichiatra, uno di quelli con particolarità specifiche.
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Till the end of the line
FanfictionDal capitolo 8: Devono aver urtato i cameramen perché viene perso il segnale, quando i televisori si risintonizzano segue un chiacchiericcio confuso che si placa con la notizia che nessuno voleva sentire... e i televisori esplodono, non si parla d'a...