Capitolo 29

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25 dicembre 2017, Complesso degli Avengers, Upstate New York

Tony era intento a scartabellare file olografici e porre firme su documenti cartacei quando Sharon Carter aveva avuto la brillante idea di tendergli un agguato, scavalcando lo schienale del divano in corsa atterrando al suo fianco, allungando un braccio afferrandola per una spalla impedendole di rovinare a terra seguendo un istinto automatico.

-Certe volte mi sembra di aver a che fare con una bambina di dieci anni, ne sei consapevole vero? -esordisce scoccandole un'occhiata giudicante, trattenendo a fatica un sorriso sulle labbra. -Mi spieghi dove la trovi tutta questa energia?

-Tony è Natale. -commenta con logica ineccepibile.

-Appunto. -ribatte lapidario, tornando a posare gli occhi sui file olografici e i fogli inchiostrati.

-Giusto, dimenticavo che tu sei il Grinch.

-Non odio il Natale. -commenta sentendosi chiamato in causa, abbandonando nuovamente i documenti tornando a rivolgerle lo sguardo. -Odio la neve e il mese di dicembre in generale, non il Natale... ma ho di meglio da fare al momento.

-Tony, tu non hai mai perso due minuti del tuo tempo dietro alla burocrazia in vita tua, vorresti dirmi che dovevi metterti a firmare documenti proprio il giorno di Natale?! -esclama la donna esasperata sbuffando sonoramente. -Almeno si può sapere che stai combinando di così importante?

-Organizzo una veglia... manca un mese all'anniversario, mi servono i permessi prima di richiamare la folla a Central Park e vorrei inoltrare le pratiche il prima possibile. -la informa spiccio con tono di voce teso, spiando la reazione della cugina mettendola a conoscenza dei suoi piani.

-Oh... -commenta sorpresa, mentre uno scoppio di risa proveniente dalla sala comune riempie il silenzio creatosi salvandola, spingendo Sharon a ricacciare forzatamente indietro gli occhi lucidi schiarendosi la voce. -... è un'idea fantastica, ma credo che i documenti possano aspettare per un altro giorno, Tones. Siamo tutti di là a festeggiare, non commetti un peccato capitale se ti unisci a noi, sai?

-Non...

-Ascolta... l'abbiamo notata tutti la sedia vuota a capotavola, okay? Capisco perché tu sia fuggito a metà cena, ma sei ancora in tempo per il dolce... ti prego, vieni a lamentarti di quanto odi i canditi nel panettone, ti prego.

Tony ascolta le risa nella stanza accanto sorridendo appena, apprezzando infinitamente i tentativi di Sharon di renderlo partecipe ai festeggiamenti, sentendosi allo stesso tempo terribilmente tentato di mentire alla cugina pronunciandosi favorevole ai canditi unicamente per darle del filo da torcere, ma finendo per scrollare le spalle in segno di resa.

-Se volevi corrompermi dovevi chiamare in causa i regali, non la mia voglia di lamentarmi dei canditi... ti manda Pepper, vero? -indaga siglando le ultime pratiche ed iniziando a chiudere le finestre olografiche, interrogandosi se la sua dolce metà si fosse intestardita nuovamente a far rientrare le festività natalizie tra le sue grazie o se magari l'interruzione era dovuta esclusivamente alla intenzionale volontà di Sharon di rompergli le scatole.

-Io sono un semplice messaggero... e tu potresti sforzarti almeno un po', solo per l'impegno che ci ha messo Pep nell'organizzare il tutto.

Tony sbuffa teatralmente, consapevole in cuor suo che Sharon aveva ragione... l'adorabile Virginia Potts sapeva quanto lui odiasse le feste natalizie dal primo giorno in cui l'aveva assunta –non che ci volesse un genio per comprenderne il motivo– ma da quando era riuscita ad accaparrarsi il titolo ufficiale come sua fidanzata, si era scelta come missione di vita quella di rendergli le festività natalizie quantomeno accettabili. Di solito lo trascinava in mezzo ai mercatini natalizi di qualche città europea, oppure proponeva una settimana bianca durante la quale poteva distrarsi e sfinirsi sulle piste da sci, e fin tanto che erano solo loro due riusciva anche ad accettare il Natale e i vuoti che comportava... ma quell'anno, per un motivo o per un altro, Pepper aveva esteso l'invito a tutti gli Avengers organizzando un cenone in piena regola al Complesso, peccando di ingenuità finendo per sottolineare il posto libero a capotavola e l'ennesimo vuoto ingombrante che il mese di dicembre si portava dietro come un marchio di fabbrica: il risultato era il suo stomaco che si era chiuso dopo la seconda portata, assecondando l'istinto che lo spingeva al darsi alla fuga.

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