Capitolo 28

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4 luglio 2017, Complesso degli Avengers, Upstate New York

Tony osservava i fuochi d'artificio con rilassata meraviglia, lo sguardo puntato verso l'alto mentre stringe Pepper tra le braccia, ignorando forzatamente la nota dolce amara che gli pungola la base dello stomaco.

Le pratiche del processo erano state ultimate in tempo per le feste, siglando il rilascio di Barnes con una sentenza di non colpevolezza, chiudendo quel capitolo della storia del mondo che finalmente attribuiva un nome alle mani che manovravano il burattino che aveva sfiorato innumerevoli grilletti nel corso del tempo.

Tony sospettava che Matt si fosse parzialmente pentito di aver accettato il caso pro bono, ma la fila di clienti ad Hell's Kitchen era aumentata esponenzialmente nel giro di un mese, permettendogli finalmente di pagare gli straordinari arretrati a Karen e di riaprire ufficialmente la "Page - Nelson - Murdock"[1]. Stentava ancora a credere che il processo fosse terminato nel migliore dei modi, Tony non sapeva determinare con certezza quanto l'ammissione di colpevolezza di James avesse contribuito a convincere la Giuria, ma evidentemente l'accettare pubblicamente le conseguenze di tutte le azioni compiute –compresa la bravata dell'evasione alla volta di Liberty Island– aveva reso evidente a tutti che il servizio reso al Paese da James Buchanan Barnes superava di gran lunga il peso conferito alla nota rossa del famigerato Soldato d'Inverno... era stato assolto da tutte le accuse dopo giorni di discussioni interminabili, accettando di buon grado le condizioni imposte dal Governo, venendo inserito ufficialmente tra le fila dello SHIELD come agente operativo e rinunciando al peso dello scudo sulle spalle. Dall'espressione che Tony aveva intravisto sui suoi lineamenti una volta udita la sentenza, non sapeva ancora decidersi a distanza di giorni se James aveva accettato l'obbligo imposto come una punizione o una benedizione... aveva fatto ritorno a Brooklyn con Natasha, facendo richiesta a Maria della sua vecchia tenuta in kevlar e nessuno aveva avuto il coraggio di obiettare o fare domande.

L'uniforme ed il simbolo di Capitan America erano stati stoccati al Complesso, mentre l'opinione pubblica attendeva in fermento che il prossimo candidato uscisse allo scoperto per reggere il peso dello scudo sulle spalle, ma nessuno si era ancora proposto e Fury aveva incassato il rifiuto da parte di Sam senza crucciarsi troppo, scommettendo sottobanco con Hill in quanto tempo Wilson avrebbe cambiato idea.

Tony aveva fatto in modo di illuminare Manhattan a giorno con con una quantità esorbitante di fuochi d'artificio, un modo esagerato come un altro per spazzare completamente via le ultime settimane da incubo dalla memoria di tutti, desiderando che il nome di Tony Stark tornasse sui giornali per un motivo innocuamente goliardico come un coloratissimo disturbo della quiete pubblica e non per una dicitura a tratti negativa in coda all'aggiornamento del processo dell'anno, stampando un bacio sulle labbra di Pepper mentre le faville colorate illuminano il cielo spazzando via il buio in sintonia con il suo stato d'animo.

Aveva tentato di ignorare il più al lungo possibile la consapevolezza che il 4 luglio non fosse semplicemente una festa nazionale, ma la morsa allo stomaco si era fatta sentire forte e chiara quando si era concesso di lasciar vagare lo sguardo sui presenti incappando sulle espressioni malinconiche di James, Sam e Natasha che scrutavano il cielo con solamente un accenno di sorriso sulle labbra, probabilmente pensando tutti e quattro che a Steve lo spettacolo pirotecnico sarebbe piaciuto da impazzire ed avrebbe voluto disegnarlo con i colori più sfavillanti che possedeva... ma Steve era ritornato nella sua tomba di ghiaccio da dove gli era stato concesso di sfuggire solamente una volta, i suoi colori e i suoi blocchi da disegno erano ancora inscatolati a Brooklyn sotto due dita di polvere e per quella sera non c'era nessuna torta con più candeline di cera che glassa con cui festeggiare.

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