Alla fine ero arrivato a Brooklyn. Non era proprio dove volevo andare, ma se quella ragazza ci andava, mi conveniva andare con lei. avevo dodici anni, ed ero spaventato. Non pensavo all'incolumità di quella povera ragazza mortale, che non c'entrava niente con quel casino che era la mia vita. Alla fine, Brooklyn aveva il suo fascino, no? Non era Long Island e nemmeno Manhattan, quindi non c'erano né il Campo Mezzosangue, né quel Percy Jackson.Certo, era carino, ma per colpa sua era morta Bianca! Mai, MAI l'avrei perdonato! Ma quella mortale, Keira, non poteva neanche immaginarlo. Né io potevo immaginare la sua vita. L'avevo vista fissarmi alla metro dell' Upper East Side, ma anche io l'avevo vista. Carnagione olivastra, capelli castani, raccolti in una treccia a spina di pesce che le ricadeva sulla spalla e gli occhi dorati. Era salita nella mia stessa metro, non potevo perdere questa occasione. << Senti, se il problema per cui non vuoi stare a Manhattan sono i genitori assenti, ti capisco più di quanto immagini>> lei mi guardò, quasi speranzosa, ma poi scosse la testa. <<no, non credo tu possa capire.>> <<mia madre è morta.>> dissi, e questa cosa la sorprese, mi sa. Tornò a guardarmi<< anche la mia>> disse lei. <<ora ho una matrigna, ma lei non è che mi tratti molto bene. Tu?>> <<Ho una matrigna anche io>> dissi, ed era vero. Persefone. <<e non le piaccio molto.>> Ecco. così sembravo un normale dodicenne abbandonato a se stesso scappato di casa. Tutto nella norma. Uscimmo dalla metro di Brooklyn e ci trovammo in strada. <<Ora che facciamo?>> chiese Keira <<Ci procuriamo da mangiare>> risposi. erano circa le otto e mezza e avevo in tasca qualche dollaro. Andammo da McDonald. Mi sembrò un posto con roba buona, anche se non lo so, nel '43 non c'era, ma mi sembra affidabile. Forse anche a Bianca sarebbe piaciuto. <<Hai fratelli?>> chiesi a Keira. non so perché, non mi importava e non volevo immischiarmi troppo nella sua vita, sapevo che l'avrei lasciata poco dopo. Keira mi guardò, come per studiarmi. Mi sentivo in imbarazzo. Keira sbocconcellò il suo cheeseburger <<Nico, dove devi andare? Si vede che non vuoi stare a Brooklyn... con me.>> mi andò di traverso il BigMac. Che intendeva con quel "con me"? <<Keira, ti sbagli. A me piace stare con te, e voglio esserti amico, perchè tu non hai nessuno, come me.>> <<Ehi, io ce li ho degli amici!>> <<e dove sono ora?>> <<Ora basta! Tu non mi conosci!>> a quel punto persi le staffe <<Bhe, scusa se ho cercato di aiutarti!>> <<come puoi aiutarmi! Non puoi neanche aiutare te stesso!>> poi calò il silenzio. Ci girammo in modo da dare l'una la schiena all'altro. Poi Keira parlò <<Comunque no.>> << no cosa?>> dissi io <<non ho fratelli.>>
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How I met Nico di Angelo- Percy Jackson fanfiction
Fanfiction(completa) -Fu lì che lo vidi la prima volta. Un ragazzo magro e con i capelli scuri spettinati, una maglia dei Ramones nera e un giubbotto da aviatore. Aveva gli occhi castano scuro, e la pelle pallida, ma che forse un tempo era stata abbronzata. A...