Capitolo 7: Piccolo appartamento-Keira

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Avevo ballato di fronte a Nico. Lui mi aveva fatto i complimenti.  Aveva promesso di aiutarmi con l'audizione della Brooklyn Academy of Music. ODDIOSE'FILGIORNOHPIU'PELLODELLAHMIAHMISERABILEVITAH!!1!!1!11!!!                                            Calma, Miller. Ricomponiti. Allora,  dopo la gita al Mall Nico mi stava aiutando davvero. Aveva preso degli specchi dalla discarica e gli aveva portati nell'appartamento della downtown di Brooklyn in cui c'eravamo abusivamente installati. Poi io mi ero occupata di una specie di... sbarra? Mi allenavo sempre. Avevo portato nel mio zaino il body, le punte e la calzamaglia, così potevo ballare. Sembrava andare tutto splendidamente, ma... si vedeva troppo che Nico non ricambiasse i miei sentimenti. C'era un'altra ragazza nella sua vita. Si vedeva che era felice nell'aiutarmi, ma per lui era come se fossi solo un'avventura, come se nella vita quella fosse solo una piccola parentesi. Che potrà mai fare nella vita perché scappare di casa sia solo l'ordinario? Non sembrava neanche di New York. Chissà cosa ne avrebbe pensato Alicya... No, non pensare a lei. Ci sei solo  tu, ora, concentrati sulla danza e su Nico. Keira Miller di Manhattan non esiste più, ora sei di Brooklyn. Nico non ti deve vedere debole. Feci gli esercizi.  Plié, grand batement, pancheé , cambré, attitude, ronde jambe, e poi tutti in relevé . Nico mi guardava, senza capire cosa stessi facendo. Questa cosa mi fece ridere. Quel ragazzo, che sembrava aver affrontato tutto, non sapeva cos'era un jeté.  Risi leggermente. Nico si giro verso di me. <<Che c'è da ridere?>> scossi la testa. <<Niente. Ora vieni che ti spiego cosa sto facendo.>> Nico sbuffò. <<Queste cose le lascio a te. Non penso sarò in grado di capirle.>> agitai una mano <<Ma certo che le capirai. Ora, togliti le scarpe, mettiti dei pantaloni di tuta e vieni qui, di Angelo!>> Nico tirò un sospiro. <<E va bene, Miller.>> si tolse le scarpe e andò a cambiarsi. Torno con dei pantaloni di tuta neri e con la maglia dei Red Hot Chili Peppers. gli feci appoggiare una mano alla sbarra e gli insegnai le posizioni  <<Prima, seconda, terza, quarta e quinta. Bravo Nico! Le fai bene, hai eleganza. Facciamole insieme.>> attaccai la musica. Nico aveva una specie di cupa grazia, come se fosse elegante, ma in modo inquietante. Era bravo, però. Dopo le posizioni gli feci vedere dei passi, non troppo difficili, e poi mi esercitai con il mio assolo. Quando fu buio io e nico ci sedemmo, e poi io dissi, mordendomi il labbro <<Nico, è la vigilia di Natale. Il mio primo Natale senza mia madre. Tu....>> la frase mi si bloccò in gola, ma lui capì tutto. si sedette vicino a me e mi strinse in una abbraccio fraterno, amichevole, ma privo di intimità, non era come Shawn abbracciava Alicya... Smettila di pensare a loro, Keira! Ma mi andava bene. Nella sua stretta mi sentivo sicura. Piansi silenziosamente, e sentii sulla mia pelle umido, forse anche Nico piangeva. Forse anche lui aveva perduto qualcuno di recente. L'ultima cosa che sentii fu il suo odore, e l'odore delle mie lacrime. Mi addormentai.


How I met Nico di Angelo- Percy Jackson fanfictionDove le storie prendono vita. Scoprilo ora