Sono davvero una bambina. Sono così stupida. Ho bisogno di Nico, ecco la verità. Lo conosco da tre giorni ma è come se lo conoscessi da una vita. Me lo continuo a trascinare dietro in ogni cosa che faccio, e poi come mi è venuto in mente di... di... baciarlo... o che lui mi sarebbe stato accanto? Mi accorsi di star piangendo, quindi mi portai la manica ad asciugarmi gli occhi, mi fermai un attimo, come per autocommiserarmi meglio. Ero proprio patetica. Poi sentii il rumore di delle scarpe che correvano nella mia direzione, scivolando sulle pozzanghere fino ad arrivarmi quasi dietro <<Keira!>> chiamo una voce, quella di Nico, che era proprio lì, davanti a me. Mi asciugai le lacrime e cercai non parlare con voce spezzata << oh.. Nico... non eri con... Harley?>> dissi piano, cercando di nascondere al meglio il mio viso <<il punto è che non ero con te>> replicò lui << e tu avevi bisogno di me>> tirai fuori la faccia dalle mani e un lampione illuminò me e lui. <<Nico tu sei davvero una persona fantastica, mi hai trattato benissimo, e anche se ti conosco solo da pochi giorni per me sei molto importante, non ti sei mai tirato indietro quando avevo bisogno di te. Io, invece...>> non riuscii a finire la frase. Cosa avrei dovuto dire? Ti ho solo fatto da zavorra? Mi sono comportata come un'immatura? Beh, sarebbe stato vero, e l'avrei anche detto, se lui non mi avesse interrotto << Tu, invece per me sei come una sorella e anche tu mi hai aiutato tantissimo, senza di te da solo non ce l'avrei mai fatta, non azzardarti a sminuirti, Keira Miller, perché sei una persona troppo grande per essere sminuita, perfino da te stessa.>> mi misi a piangere e lo abbracciai, quelle parole erano per me una gioia immensa. <<ehi ehi calma>> disse lui abbracciandomi e accarezzandomi in modo affettuoso la schiena <<grazie Nico...>> bisbigliai tra le lacrime <<...fratellone>> Nico rimase paralizzato da quella parola. Mi abbracciò più forte, e mi sembrò commosso. Poi ci riprendemmo. <<Andiamo a casa, Keira>> disse lui. Annuii, avevo bisogno di riposare. Domani sarebbe stata dura. Arrivammo al piccolo appartamento. Mi tolsi le scarpe e i pantaloncini jeans e feci per buttarmi sul materasso, quando Nico mi prese il braccio e mi disse << Ti devo parlare>>
io e Nico ci cambiammo e ci mettemmo seduti sul materasso << dimmi tutto Nico>> dissi rilassata al ragazzo. <<Senti hai presente che mia madre è morta?>> cominciò Nico <<ecco, non è l'unica. Circa una settimana fa è morta mia sorella maggiore di un anno, Bianca. Lei mi aveva praticamente cresciuto, ma per colpa di un, un, un completo idiota>> e qui le sue gote si tinsero di un rosso vivace << lei... lei non è sopravvissuta.>> e qui le lacrime gli bagnarono gli occhi e un paio di gocce uscirono fuori. Gli presi la mano <<mi dispiace molto Nico>> gli dissi <<ma tu hai visibilmente una cotta per il completo idiota>> Nico diventò un peperone completo <<n-no non è vero, e comunque anche fosse, lui ha sicuramente una cotta per un'altra>> Altra. Cavolo, mi dispiace tanto per Nico. Per lui deve essere difficile. <<Nico, tu... sei magnifico, se questo ragazzo non lo apprezza, allora faresti meglio a trovare qualcun altro. ok?>> Nico guardò in basso <<ok...>> << e suuu, fammi un sorrisoooo>> esclamai, e gli iniziai a fare il solletico. Nico cominciò a ridere e imprecare in italiano e ... greco antico?? <<nico ma stai parlando greco antico?>> gli chiesi stranita fermandomi. Nico sgranò gli occhi <<chi? Io? Greco? Ma se sono italiano... nono non era greco...>> mi innervosii <<Nico, quello era Greco. l'ho studiato con una mia amica al campo di un liceo. Mi devi dire qualcosa, di Angelo?>> Nico sembrò sul punto di strozzarsi. Poi cominciò a guardarmi come se mi volesse dire tutto, ma proprio quando stava per sgorgare in un fiume di parole, si stoppò <<No, scusami, non posso proprio dirtelo. Keira io mi fido di te e ti direi tutto ma... questa cosa... ti metterebbe in pericolo... molto. E se tu finissi in pericolo per colpa mia io non potrei mai e poi mai perdonarmelo. Mi dispiace.>> disse scuotendo la testa, mortificato. Annuii lentamente <<sarebbe pericoloso dirmelo vero?>> <<estremamente>> <<...va bene, buonanotte Nico>> << Keira ti prego, non...>> <<Ho detto buonanotte, Nico.>> Nico ritrasse la mano e si girò dall'altra parte del materasso, sembrava molto mortificato. Non ero già in pericolo del resto? Cosa mai poteva entrarci il greco con l'essere in pericolo? <<Keira immagine se tutti i mostri della mitologia greca esistessero. Il minotauro, medusa, e questi così. Immagina se ti fossero accaniti addosso dalla mattina alla sera. Immagina di poter morire in qualunque momento. Non voglio che una cosa del genere accada a te. Non ti posso dire niente, mi dispiace così tanto.>> esordì Nico. Non risposi subito, ma dopo un po' ripresi la parola <<sento delle voci, Nico. sento Brooklyn che mi chiama. Non era solo per l'accademia. c'è qualcosa legato al numero 21.. legato ad un.. nomo... sento come se... non credermi pazza... il sole facesse parte di me, come se ci fosse... un dio... del... sole.>> Nico si girò di scatto verso di me <<un dio di che tipo?>> sembrava sicuro di cosa stessimo parlando <<conosci il dio egizio... Ra? Sento che lui c'entra qualcosa>> <<egizio?>> esclamo lui perplesso <<sicura sia egizio?>> feci di si con la testa <<assolutamente>> Nico sembrava disorientato <<beh...ne parleremo domani. Ora riposati, domani ti attende una sfida>> annuii <<so che stai facendo questo per proteggermi >>dissi a Nico, che sembrò molto meno mortificato, e detto ciò, Nico si addormentò. Seguii il suo esempio..
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How I met Nico di Angelo- Percy Jackson fanfiction
Fanfiction(completa) -Fu lì che lo vidi la prima volta. Un ragazzo magro e con i capelli scuri spettinati, una maglia dei Ramones nera e un giubbotto da aviatore. Aveva gli occhi castano scuro, e la pelle pallida, ma che forse un tempo era stata abbronzata. A...