Fuori città pt 1

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Mi sveglio con un dolce profumo di puncake nelle narici, le tapparelle ancora chiuse e Dan spettinato e in pigiama che mi sorride e mi lascia un bacio sulla spalla.
Mi piace vederlo al mattino, senza la facciata da serio e rigoroso, perché è lui stesso.
《Buongiorno amore》.
Mi guardo intorno, sul letto c'è un vassoio con la colazione che Dan ha preparato per me, infatti sorride vedendo la mia espressione assonnata e un po sbalordita.
《Cos'è tutta questa dolcezza?》domando ma poi lo bacio appassionatamente. 《Volevo farmi perdonare per ieri, ti ho lasciata sola e so che dormire di notte da sola non è il massimo》.
Mi sciolgo nelle sue parole.
Cosa potrei chiedere di meglio?
Inizio a mangiare e bere un sorso di succo poi guardo la sveglia, sono le dieci del mattino e quasi mi prende un colpo e sto per sputare il cibo.
Non è suonata.
《Dovrei essere al lavoro da due ore》.
Sto per alzarmi e correre a cambiarmi ma Dan mi ferma.
《Calma, l'ho spenta io; stamattina ho chiamato il tuo capo, gli ho chiesto qualche giorno di libertà e visto che ha un debole per me ha accettato. Stasera partiamo per Parigi, così passiamo anche a trovare i miei. Stare a Parigi non ci farà male, stacchiamo la spina per un po》sorride e mi incanto a guardarlo.
È perfetto e gli salto subito in braccio.
《Ti amo, ti amo》grido estasiata.
《Io di più》risponde.
Immagino che il volo l'abbia pagato lui, alcune volte mi sento inutile perché non contribuisco nemmeno alle spese della casa, non voglio fare quella che si mantiene alle sue spalle, non lavoro per niente.
《Posso restituirti i soldi del volo?》.
《Non se ne parla, li terrai per fare shopping, andare dal parrucchiere. Non voglio che paghi nulla, sono abbastanza ricco da permettermelo》. Almeno non è tirchio!
《Mi spieghi che cosa è successo ieri, che problemi hai avuto?》.
《Niente, tranquilla. Non devi preoccuparti o stressarti. Partiamo per goderci Parigi quindi libera la mente》.
Dice una cosa ma so che ne pensa un' altra, vedo che è agitato e mi dispiace non poter fare nulla ma il fatto che non si confidi con me un po mi infastidisce. So di non poter risolvere la cosa ma tenersi tutto dentro non porta a niente di buono e l'ho imparato a mie spese.
Provo ad insistere ma evita comunque l'argomento e mi consiglia di preparare la valigia dato che partiremo dopo pranzo.
Ottima occasione per raccontare tutto a Lydia.
《Ieri sono andata a trovare mia mamma》dico.
《Davvero? Era da tanto che non ci andavi. Come ti sei convinta?》.
Penso ad una risposta veloce.
《Semplicemente perché non potevo evitarla per sempre, ed è stato meglio così, ora mi sento più tranquilla》. Lui mi sorride e mi bacia sulla fronte.
Per un attimo mi ricordo di quando lo faceva Alex, e quando lo faceva mi sentivo protetta, amata.
《Sono felice per te》.
Ci alziamo dal letto dopo aver finito la colazione, di solito solo la domenica ho il lusso di svegliarmi tardi e di prendermela con calma.
Decido di preparare la valigia e anche se sono solo pochi giorni ovviamente metto dentro l'intera casa.
Quando viaggio poi ho bisogno di tutte quelle cose di vitale importanza, come shampoo, creme viso, mani, piastra per capelli.
È troppo difficile essere donna!
Dan mi guarda stupefatto.
《Amore non dobbiamo trasferirci》ride.
《Accidenti ho dimenticato il profumo che mi hai regalato tu, e ho già chiuso la valigia》dico disperata e anche un po sudata per la fatica di farci entrare tutto.
Lui continua a ridere e scuote la testa.
《Voi donne siete un disastro!》.
Non ci penso nemmeno a riaprirla perciò direi che mi tocca farne a meno.
《Sei fortunato che ho solo una valigia》ribatto.
Il mio stomaco brontola ed è quasi ora di pranzo, avverto Lydia che probabilmente arriverò in ritardo.
Faccio un veloce shampoo e lascio asciugare i capelli al vento, poi metto leggings e felpa e sono pronta.
《Non fare troppo tardi altrimenti perdiamo il volo》dice lui mentre mette la macchina in garage che rimarrà lì durante la nostra assenza.
Poi mi informa che anche lui andrà fuori a pranzo con Alex.
《Perché proprio con lui?》domando.
《Sembrate migliori amici ed è in azienda da poche settimane》.
Forse l'ho detto con troppo fastidio nella voce.
《È uno dei migliori dipendenti e sa come gestire i clienti, ha molto talento》.
Alzo gli occhi al cielo senza farmi vedere, non so perché mi dia così fastidio, forse perché so che è una strategia di Alex farsi buono chiunque.
Raggiungo Lydia che probabilmente mi sta aspettando da minuti fuori al "Groove".
Appena arrivo vuole subito sapere di ieri.
Gli racconto tutto velocemente.
《Che dolce...solo che quella stupida della sua fidanzata poteva risparmiarsi quella battuta idiota》.
Annuisco.
《Sei confusa?》domanda spiazzandomi.
《No, amo Dan, punto e basta. Si potrebbe dire che io e Alex siamo...amici, anzi nemmeno. La maggior parte delle volte ci incontriamo per caso》.
《Come se non ti facesse piacere》ridacchia sommessamente.
Voglio cambiare argomento.
《Io e Dan partiamo per la Francia dopo pranzo, vuole andare a trovare i suoi genitori e rilassarsi un po. Stamattina mi ha portato la colazione al letto》dico trasognata immaginandomi già sulla torre Eiffel.
《Wow uno meglio dell'altro. Che fortuna che hai ad avere tutti questi uomini che muoiono per te, se non ti andasse più bene Dan sappi che puoi passarlo a me》.
Rido per le sue scemenze.
Mi arriva un messaggio: "ho saputo della tua luna di miele anticipata, sono contento per te...godetevela" è da Alex e alla fine ha aggiunto una faccina allusiva.
Dan gli ha raccontato di sicuro tutto.
Non mi va che adesso siano così legati, mi sento un po spiata. In questo modo Alex sa sempre tutto e Dan si apre sempre molto quando si fida delle persone.
Non rispondo nemmeno al messaggio e presto arriva il momento di partire. Lydia mi saluta aggrappandosi addosso.
《Mi mancherai》dice in tono melodrammatico e io rido.
Ci salutiamo e io di fretta raggiungo Dan all'aeroporto. Scende da una macchina a me familiare con la sua e la mia valigia in mano.
È la macchina di Alex.
《Grazie per il passaggio》dice verso di lui poi si stringono la mano e si salutano. Alex mi guarda di nascosto, vorrei dirgli di smetterla di cercare di entrare nelle grazie del mio ragazzo, anche se ci sta già riuscendo.
Durante il volo Dan si addormenta per ingannare l'attesa e io mi annoio.
Avrei voluto spettegolare su tutti i posti in cui mi dovrebbe portare.
"Potevi farlo un sorriso prima, non sapevo che ti desse così fastidio che io e il tuo ragazzone fossimo così amici", messaggio da Alex.
Sbuffo.
"Smettila di scrivermi o cambio numero...poi attento o dirò a Dan tutto quanto, così vediamo se sarà contento di averti come migliore amico" rispondo. Vorrei vedere la sua faccia.
"Uh mi minacci Sam! Cavolo quasi mi sono eccitato" scrive con l'emoticon del fuoco poi aggiunge "non ti conviene comunque, non vorrai mandare a rotoli la tua vita perfetta. Anche se non mi dispiacerebbe molto, non sei fatta per i ricconi spocchiosi come Daniel".
Okay sta andando troppo oltre, non gli rispondo più e spengo il cellulare.
Dan non è spocchioso e poi chi è Alex per decidere con chi devo stare?!
Quando arriviamo si vede dall'alto la punta della torre Eiffel.
《Domani sera saremo li sopra a cena》commenta Dan e io non vedo l'ora che sia domani sera.
*
La prima tappa è casa dei suoi genitori, mi fa piacere andarli a trovare, loro hanno sempre vissuto qui perciò li ho conosciuti poco.
《Ciao cara, siamo contenti di vedervi finalmente. Daniel ci sei mancato molto》ci accoglie sua madre, una donna snella, alta, con capelli biondo cenere tendenti al moro e un viso spigoloso.
È molto rigorosa e diritta come una scopa. Suo padre invece è più un tipo silenzioso, che sta sulle sue.
Ha la tipica espressione severa e sempre corrucciata ma è altrettanto elegante.
Si vede che sono altolocati, lei lavora come stilista e lui fa il manager aziendale come Dan.
Lui mi ha spiegato che non sono mai stati uniti come famiglia ma i suoi non gli hanno mai fatto mancare nulla.
《Uh non ricordavo che fosse così carina》ci saluta suo padre.
Ci fanno accomodare in cucina e sistemare le valigie.
《Avete prenotato un albergo, perché sapete qui c'è posto》.
Già, la casa è immensa e regale.
Fuori ha una piscina da cui si vede il panorama ed è tappezzata di oggetti costosi e quadri di pittori famosi.
《No mamma, scusa ma non vogliamo disturbare. Poi siamo venuti qui in vacanza e voglio che Sam si goda a pieno questi giorni》spiega lui cortesemente. La madre sembra un po delusa dalla sua risposta.
《Sedetevi, Marissa ha preparato uno spuntino locale per il vostro arrivo》dice il padre.
Lei mette a tavola una mega quiche e un po di pane e formaggi tipici poi ci offre del vino.
È tutto perfettamente in ordine.
Iniziamo a mangiare mentre mi guardo intorno osservando i quadri con tutte quelle figure strane.
《Quelli sono originali sai cara!》dice Marissa.
《Mamma non incominciare》la riprende Dan ma lei lo zittisce e continua.
《Lo abbiamo acquistato ad un asta settimane fa》.
È un dipinto di Picasso.
《Almeno non è costato molto》puntualizza suo marito.
La cena passa tranquilla, mi aspettavo che almeno sua madre mi facesse il terzo grado invece si è contenuta, anche se ha la faccia di chi vorrebbe chiedermi anche di che colore porto le mutandine.
Mentre suo padre ha scambiato poche parole e soltanto per dire che vorrebbe tornare a vivere in America e che è il manager aziendale più noto della città.
Ovviamente non possono fare a meno di ostentare la loro ricchezza e sono abbastanza puntigliosi, (anche se Dan non lo è mai stato) per il resto direi di star riuscendo a sopravvivere.
《Dan ci ha dato la bella notizia》dice all'improvviso la madre unendo le mani.
《Non vediamo l'ora di vedere finalmente sposato nostro figlio》.
Mi sento in imbarazzo e riesco solo a sorridere.
《Avete già deciso la data?》.
Io e lui ci guardiamo.
《Ehm, non ancora, siamo stati davvero impegnati con il lavoro e...》inizia lui ma sua madre lo interrompe proponendo alcune date.
《Marissa direi che li hai sfiniti abbastanza, sono stanchi, lasciamoli andare a riposare》interviene il padre.
Finalmente ha detto una cosa utile.
Dan si alza dal divano e da ragione al padre, va di sopra a prendere i bagagli.
《Samantha》mi richiama la madre e si viene accanto a me 《tratta bene mio figlio》mi avverte.
《 Sai quando ho saputo che stava con te non volevo che si mischiasse con le persone al di sotto di noi, senza offesa cara però vedi, noi abbiamo una certa reputazione da difendere e non vorrei che tu infanghassi il suo nome compiendo sciocchezze. Perciò cerca di comportarti bene》mi intima, suona come un ordine e non ha più l'espressione da signora gentile.
Infondo me lo aspettavo.
《Daniel è sempre stato un ragazzo libertino e purtroppo gli piacciono le belle e non le ricche, ma comunque questo non vuol dire che noi non ti accoglieremo in famiglia》sfoggia il suo sorriso più falso.
Proprio in questo momento arriva Dan pronto ad uscire finalmente da questa casa.
Sua madre mi ha intimidita e non so se dirglielo ma non vorrei rovinare il nostro primo giorno di relax.
I suoi ci salutano amichevoli anche se da lontano posso sentire nella mente gli insulti di sua madre.
Prendiamo un taxi e arriviamo all'hotel a cinque stelle situato al centro città.
Veniamo accompagnati in camera, è graziosa e intima. Profuma di un misto di saponi e le parenti sono color crema.
La prima cosa che faccio è stendermi sfinita sul letto mentre Dan sistema anche le mie cose.
《Amore le sistemo domani, adesso è tardi》dico con la faccia nel cuscino.
《Tranquilla, riposati》.
Il cellulare vibra e rispondo alla chiamata di mio padre.
In un secondo mi ritrovo a raccontargli della mia "fuga d'amore".
Parte all'azione con le sue paranoie, dicendo che prima avrei dovuto avvertirlo.
《Perché non mi avresti fatta andare!》rido.
《Dai papà, quante volte ne abbiamo parlato, non sono più una bambina e poi sono con Dan, nessuno è più affidabile di lui》dico cercando di tranquillizzarlo poi sento una voce femminile, è di Jennifer che lo chiama dall'altra stanza.
《Smetti di fare il padre possessivo e lasciale godere il viaggio》sento dire.
Lui sbuffa poi attacca non prima di avermi detto per la centesima volta che mi vuole bene.
Improvvisamente c'è troppo silenzio poi vedo Dan comparire in accappatoio davanti a me.
《Forza mettiti il costume, andiamo a farci una nuotata》sorride malizioso.
Ecco a cosa serviva quando mi aveva detto di portarmene uno.
Infatti l'albergo è munito di piscina, ed è anche surriscaldata dato che fuori ci saranno non più di dodici gradi. È tardi perciò ci siamo solo noi e due calici di champagne.
Ci immergiamo nell'acqua e subito mi prende tra le braccia.
Sembra tutto un sogno, io in una piscina di notte, con un bel ragazzo che mi tiene tra le braccia.
Chiudo gli occhi e mi stringo al suo petto.
Lui respira lentamente e mi sento tranquilla.
Sottovoce canticchia una melodia mentre beve.
《È stupendo stare qui》dico.
《È stupendo stare qui con te》ripete lui.
《Quando ti ho vista la prima volta mi hai subito stregato, sono fortunato ad averti tutta per me》continua e mi stringe di più.
Io mi volto verso di lui e lo bacio.
È una frase banale e che dicono tutti ma è sincera.
Mi viene in mente Alex per un attimo, mi chiedo come saremmo stati io e lui in questa piscina con l'idromassaggio, che cose mi avrebbe detto, dove mi avrebbe portato e...aspetta cosa?
Mi rendo conto delle scemenze a cui sto pensando. Io sono qui con Dan e non mi interessa nessun altro che lui. Non importa come si sarebbero comportati gli altri.
Dan è tutto quello che potessi mai desiderare.
《Che ti ha detto mia madre?》domanda.
Cosa?
《Amore so com'è fatta lei e conosco te, eri mezza sconvolta quando siamo andati via da casa dei miei. So che mia madre ti ha detto qualcosa di poco carino》.
Beh la mia intenzione era di nasconderglielo ma lo ha capito da solo perciò non posso negare e non sembra arrabbiato.
《Beh mi ha...fatta sentire una nullità》dico sincera guardandolo negli occhi.
Lui mi porta a se e mi abbraccia.
《Non darle retta, ha sempre fatto così con ogni ragazza che portavo a casa. È iperprotettiva e ovviamente come tutte le madri crede che mai nessuna ragazza sia alla mia altezza ed ha solo paura che venga sfruttato per i miei soldi. Non la sto difendendo, infatti domani le parlerò, non mi va che ti intimorisca. Però promettimi che non le darai ascolto. Ti amo e nessun giudizio, nemmeno quello di mia madre potrà cambiare quello che sento》.
Glielo prometto.
Lui si allontana liberandosi dalla mia presa con il solletico e nuota tranquillo per qualche minuto mentre lo aspetto, faccio qualche giro su me stessa in acqua e ascolto la quiete di questo posto poi lui ritorna e lo bacio ardentemente.
Qualcosa scatta dentro di me e non resisto più, perciò velocemente mi tolgo il costume e lo getto sul bordo.
Gli bacio il collo, le spalle, le braccia e le labbra e lo attiro a me.
Lui capisce e mi spinge contro il bordo. Mi mette le mani tra i capelli e mi bacia.
Mi accarezza il seno poi scende fino ai fianchi, li stringe, mi bacia toccandomi nei punti giusti e sento già l'eccitazione salire. Con la lingua disegna dei contorni sulla mia pelle e succhia leggermente il capezzolo.
Con le braccia al collo faccio in modo da essere talmente vicini da non sentire freddo, da non lasciare spazio al vuoto.
Mette le sue mani tra le mie cosce e sale fino a toccarmi quel punto magico, mi poggio con la schiena al bordo.
Lui mi stuzzica le parti intime e faccio un flebile gemito che però lo fa eccitare e va più a fondo con le dita.
Sento i brividi in tutto il corpo.
Rivedo quegli occhi scuri e grandi.
Come se mi stessero guardando e mi sento in colpa, non per stare facendo questo con Dan ma perché lo sto facendo pensando ad un altro.
No, non è possibile...sarà stato il vino.
Quando vede che sono abbastanza eccitata entra dentro di me e mi fa sua.
Tiro indietro la testa e lui mi bacia il collo lentamente.
Si muove veloce e deciso, non era mai stato così sicuro.
Racchiudo i suoi fianchi tra le mie gambe ed è ancora più divino.
Esce ed entra tante volte in modo frenetico.
《Ti amo》sussurra trafelato.
Non riesco a parlare un po per l'eccitazione un po per il groppo in gola.
《Anche io》dico infine.
Sento che sto arrivando al culmine perciò gli afferro la schiena per farlo entrare ancora più a fondo e insieme raggiungiamo il massimo piacere.
Sono talmente stanca che mi addormento non appena rimettiamo piede in camera e mi poggia sul letto ma prima sento quella lacrima scendere e so perfettamente il nome della persona che mi provoca questo dispiacere.....

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