Non è lui

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I rumori al piano di sopra mi svegliano, si stanno trasferendo dei nuovi inquilini e fanno un sacco di trambusto per le scale e in casa, martellano e trapanano tutti i giorni.
Per questo odio i condomini.
È domenica e avrei voluto dormire di più ma sono comunque le dieci di mattina.
Mi alzo per niente pimpante dal letto e trovo in cucina Carla che fa colazione.
《Buongiorno dormigliona, pensavo non ti svegliassi più》borbotta con in bocca il cibo.
《Sono solo le dieci del mattino》.
Mi siedo accanto a lei e riempio il mio bicchiere di succo; per una volta ha apparecchiato anche per me.
Sul divano ci sono una valanga di fogli, devono essere i suoi appunti.
《Quelli li rimetti a posto vero?》indico gli appunti.
《Si mamma, ma non essere così severa, ecco perché sei stressata》.
Continua a mangiare.
Forse ha ragione, faccio troppo la sorvegliante ma ora so cosa vuol dire condividere l'appartamento con un'altra ragazza.
Sono sempre stata abituata all'ordine e alla pulizia.
《Stasera ci sei al Live?》domanda.
《Non dirmi che è un'altra cena di lavoro!》sbuffo.
Questo mese ne abbiamo già fatte due.
Non si parla di cose utili al lavoro, più che altro ognuno parla di cose che interessano a loro e siccome non ho molti rapporti con i miei colleghi preferirei saltare.
《No, Juan ci va con dei suoi amici e mi ha invitata, ha chiesto se saresti venuta anche tu e io gli ho detto che te lo avrei chiesto. Ma so che mi risponderai come al solito "ho da fare, forse la prossima volta"》imita il mio tono annoiato.
Su questo ha ragione sicuramente, spesso evito di uscire con lei e i suoi amici ma se glielo ha chiesto Juan potrei anche fare un'eccezione.
Non posso stare chiusa in casa sempre e voglio dimenticarmi dei pensieri, del lavoro, dei problemi.
Mi lamento di sentirmi sola quando il più delle volte sono io che mi escludo.
Per di più dopo aver rivisto Alex mi sento abbastanza avvilita.
Credevo di esserci ritrovati, lo speravo o comunque speravo in qualcosa di più, non che mi dicesse di rimanere amici dopo tutto quello che abbiamo passato, mi è sembrata una presa in giro.
Sono due giorni che se n'è andato e ancora non ho letto quella lettera.
《No va bene, verrò.
Non mi escluderò te lo prometto》.
Lei sorride e sembra anche abbastanza stranita dal fatto che non ho rifiutato. Fino a sera è convinta che cambierò idea.
《Oggi tocca a te lavare i piatti e buttare la spazzatura, io vado a preparami》si alza da tavola e corre in camera.
Ci dividiamo i giorni per le faccende di casa anche se lei li rispetta poco anzi quasi niente con la scusa del lavoro.
《Si lo faccio dopo》.
Sono davvero convinta di voler buttare la lettera senza neanche dargli un'occhiata?
Magari lui sperava che lo facessi, magari mi dirà quello che voglio sentirmi dire ovvero che vuole stare con me o magari sto solo sperando di vederlo bussare alla porta per venire da me.
Mi sembro una bambina ingenua che aspetta qualcosa che non accadrà mai.
Si è rifatto nuovamente una vita e lo devo accettare.
Ogni volta che penso a lui, anche per sbaglio penso a quanto lo vorrei avere qui.
Lavo velocemente i piatti.
《Così ti piace?》Carla spunta dietro di me per farmi vedere il suo vestito.
Le sta bene, ha un fisico magro ma i fianchi leggermente larghi e pronunciati, è una bella ragazza.
《Tutto bene? Sembra che ti sia morto il gatto》.
Non rispondo.
Che potrei dirle?
Non le ho mai parlato di Alex.
Le sembrerei stupida nel raccontarle che ci sono rimasta male ancora una volta per qualcuno che ho conosciuto anni fa per colpa di una disgrazia.
Non le ho nemmeno mai detto di mia madre, non sa quasi niente di me.
《Vuoi rimanere a casa?》.
《Non è questo è che...》.
Okay, magari mi capirà.
Rimaniamo sedute sul divano e io che parlo senza mai essere interrotta.
Il tempo passa e mi fa piacere che per la prima volta mi stia confidando con lei che mi sta ascoltando.
Avevo bisogno di essere ascoltata da qualcuno anche se Carla mi sarebbe venuta in mente per ultima.
《Oh mi dispiace Sam. Gli uomini non capiscono mai l'amore di una donna.
Avresti potuto raccontarmi di lui tanto tempo fa.
Pensi davvero che se ne sia andato così?》.
Sembra comprensiva.
L'ho sempre reputata abbastanza superficiale.
《Credo proprio di si.
Credo che si sia stancato anche lui di provare a stare insieme》.
《Perché non provi a chiamarlo?》.
Per dirgli cosa?
Lo stesso non mi vorrebbe.
《Non credo sia una buona idea.
Vuole essere amici》.
《Allora prova a leggere la lettera; magari c'è scritto che ti ama follemente e che vorrebbe portarti sulla luna》le brillano gli occhi.
Io sorrido.
Guardo l'ora.
Si sta facendo tardi e le ho promesso che sarei andata con lei.
《Vado a prepararmi》.
《So che forse non ti interessa ma se può farti stare meglio ho saputo che stasera Juan porta dei suoi amici e i suoi amici sono sempre carini》.
Mi fa l'occhiolino maliziosa.
《Potresti provare a conoscerli, magari ti piacciono e se non è così allora potresti solamente svagarti un po》.
So a cosa si riferisce.
Non sono mai andata a letto con un ragazzo solo per svago così svio il discorso.
Mi vesto semplice, metto una camicetta e un jeans e le scarpe alte ma Carla mi propone una gonna.
《È troppo corta》mi lamento.
《E dai non sei una vecchia》.
Sbuffo e infilo la gonna.
Mi sta larga e metto la cintura.
Effettivamente devo aver perso qualche chilo di troppo.
Non sono mai stata realmente attenta al mio peso, sono sempre stata magra, nel giusto.
Guida lei e in poco tempo siamo al Live.
Arriviamo e c'è già parecchia gente.
Stasera c'è la serata karaoke.
Il Live è un bel locale, organizzano sempre serate interessanti, spesso invitano anche cantanti famosi o del luogo.
Juan e i suoi amici ci stavano già aspettando.
Carla si lascia dietro una scia di profumo, va a salutarlo amichevolmente e lui ne sembra rapito completamente.
Si vede che gli piace.
Dopo averlo salutato mi presento agli altri.
Devono avere tutti sulla trentina d'anni ma sono davvero belli.
Quello che mi colpisce di più è Tony.
Vestito elegante, pelle mulatta, capelli neri gellati e tirati all'indietro, occhi verdognoli e mascella pronunciata.
Fisico tonico e spalle larghe.
Ha la barba ma non troppo lunga.
Sembra uno di quei ragazzi da reality.
È troppo perfetto al contrario di Juan che sembra ancora un quattordicenne.
Subito mi offre da bere, non so se accettare.
Carla sottovoce mi incita.
《O que você pede?》domanda.
Mi sembra che mi abbia chiesto che cosa vorrei ordinare ma non ne sono sicura.
《Um whisky com soda, obregado》.
Lui ridacchia.
《Si dice obrigado》.
Significa grazie e ho sbagliato la pronuncia.
《Oh giusto》.
《Preferisci parlare americano?》.
Io annuisco.
Qui tutti sanno le lingue.
《Da quanto tempo sei a Rio?》.
《Un annetto, lo so sono pessima con le lingue ma sto migliorando》.
Lui ordina i nostri drink.
《No non volevo saperlo per questo, anzi hai una buona pronuncia》.
《Grazie》sorrido.
Il barista sta preparando quello che abbiamo ordinato.
《Sai che significa estás linda?》.
《Si, significa che sono molto bella e che i maschi usano sempre questo complimento per far colpo sulle ragazze》.
Non avrei voluto essere così sfacciata ma Tony non avrà sicuramente in mente niente di serio, almeno per stasera.
Alza le mani in sua difesa.
《Okay allora scusa, me lo rimangio》.
Arrivano i drink.
Iniziamo a sorseggiare.
Si sente molto il whisky.
Mi volto verso gli altri che sono andati nell'altra sala a giocare a biliardo.
Avrei preferito non rimanere sola con lui.
《Sei qui per lavoro immagino》.
《Si mi hanno chiamata per lavorare alla redazione. Scrivo articoli e faccio foto, poi accanto c'è la casa editrice che pubblica i libri. Facevo questo lavoro già a New York ma ho preferito venire qui》.
《Interessante io invece faccio architetto e come hobby scrivo poesie.
Potrei farti leggere qualcosa e vedere se piace a te》.
È una specie di appuntamento o ha in mente una cosa formale?
《Certo, quando vuoi》.
Non so cos'altro dire.
《Tu hai qualche hobby?》.
《No, il mio lavoro mi occupa un bel po di tempo ma ultimamente anche io scrivo》.
Continuo a bere, non mi piace quando il ghiaccio inizia a sciogliersi.
Di solito non bevo mai quando sono fuori ma questa sera avevo voglia di cambiare.
《Cosa scrivi?》.
《Solo i miei pensieri》.
Mettere su carta quello che provi, che vivi è un modo per liberarti dai pensieri tristi o negativi.
《Ne vuoi un'altro?》.
Indica il bicchiere.
《Oh no, non reggo molto》.
《E allora, posso riaccompagnare io dopo te》.
Si è offerto di darmi un passaggio.
Guardo ancora verso la saletta del biliardo e la partita è appena iniziata.
Vorrei il sostegno di Carla ma so che mi inciterebbe ad andare con lui.
《Va bene, solo un altro e basta》.
Cercherò di contenermi.
Passiamo tutta la sera al bancone a parlare, in realtà parlo a vanvera senza dire nulla di concreto perché l'alcol mi ha fatto sciogliere la lingua, come al solito mi fa sempre rincoglionire e avrei dovuto smettere sei bicchieri fa.
Sto ancora ridendo per la battuta che ha fatto anche se già non la ricordo più.
《Okay avevi ragione quando hai detto che non reggere, non volevo farti ubriacare》.
Carla, Juan e i suoi amici ci raggiungono.
Credo l'avessero fatto a posta a lasciarci soli.
《Wow sei messa male Sam》grida Juan sopra la musica.
《No sto bene, vado solo a prendere un po d'aria》.
Li supero barcollante per arrivare alla porta, Tony mi segue per accertarsi che stia bene.
I bodyguard ci fanno uscire dalla parte opposta e in poco tempo siamo fuori.
Non sono messa così male, ho solo caldo e mi gira leggermente la testa.
Mi siedo sul marciapiede e lascio che il vento mi sfiori il viso e mi sposti i capelli.
Osservo la città e mi rilassa.
《Vuoi che vado a prendere un po d'acqua?》domanda Tony.
《Non ti disturbare, c'è la fila per entrare》.
《Tranquilla ho una bottiglia in macchina》.
Qualche minuto dopo sono schiacciata contro il vetro posteriore della sua auto, lui da dietro che armeggia con i suoi pantaloni.
Non so perché, mi sono buttata io per prima su di lui; ho preso in considerazione l'idea di Carla: fare sesso con qualcuno per sfogo o svago.
Questo potrebbe farmi rilassare o almeno è quello che dicono tutti.
Non so se sono veramente convinta.
Lui alza facilmente la mia gonna e mi maledico per averla messa, anzi mi maledico per avergli fatto capire di volermi appartare con lui.
In questi pochi secondi penso a tutto tranne che a lui contro di me.
Mi volto e lo vedo in estasi.
Gli sbottono la camicia poi la lancio sui sedili anteriori.
Inizio a baciargli il petto e lui contrae i muscoli e ansima. 
Con Alex non l'ho mai fatto in un parcheggio...Alex, perché sto pensando a lui mentre sono con un altro?
Perché questo ragazzo non è lui.
Mi torna in mente il suo viso, le sue mani su di me, la sua voce eccitante e un po roca, quel giorno a casa mia e la lettera.
È ancora li.
Devo leggerla.
Tony infila le dita dentro le mie mutandine ma mi allontano di scatto come se d'improvviso avessi visto un fantasma.
《Che succede?》.
《Scusa non posso farlo》.
Mi risistemo in fretta e scendo dall'auto.
Devo andare a casa per leggere quella lettera.
Mando un messaggio a Carla per avvertirla che vado via.
La faccia di Tony è a metà tra lo spaesamento e lo sconforto.
Cerca di capire ma fermo subito un taxi e mi infilo dentro.
Apro la porta di casa mia e in fretta e furia inizio a cercare la lettera nella spazzatura, ho bisogno di leggerla.
La trovo sotto una buccia di banana ma si leggono chiaramente tutte le parole.
Ne sono convinta, voglio leggerla, qualsiasi cosa ci sia scritto.
È l'ultima cosa che mi lega a lui.
"Sam, non so nemmeno io perché ti sto scrivendo una lettera, non so neanche scrivere.
Tu sei sempre stata quella brava nella scrittura, anzi sei sempre stata brava quasi in tutto.
Volevo solo dirti che insieme siamo stati come due rapide, andavamo alla massima velocità e mi piaceva; stranamente mi piaceva anche quando mi riportavi alla vita di tutti i giorni, con la testa sulle spalle.
Ci siamo sempre bilanciati e non so perché il gioco del destino ha continuato a farci scontrare, ci ha portato sulla stessa strada più di una volta e noi forse non abbiamo mai veramente colto l'occasione.
Entrambi in un certo senso abbiamo colpa perché forse non ci abbiamo provato abbastanza.
Non rimpiango nulla perché sei stata quella giusta e forse lo sarai per sempre, forse tra dieci anni quando tu sarai sposata o felicemente fidanzata con qualcuno o...non lo so, ma avrai sicuramente una bellissima vita, io continuerò a pensare a te.
Sembra una cosa triste perché sarei l'eterno sconsolato con un amore in sospeso e probabilmente sarà così.
In questa lettera voglio solo dirti che ti auguro il meglio, ti auguro di trovare ciò che cerchi, ti auguro di rimanere sempre come sei perché sei la persona più fantastica che abbia mai conosciuto, sei genuina, leale, a volte un po bambina ma è la cosa che preferisco di te.
Okay direi che non basta un foglio solo per dirti tutto quello che vorrei dirti e in ogni caso non saprei neanche come esprimerlo.
Spero di incontrarci tra tanti anni, anche da lontano e vedere che tu sei felice, serena e realizzata e se anche mi vedrai mi presenterai alla tua famiglia...già ti immagino mano per mano con dei figli e un ricco marito.
Tanto tempo fa ci siamo promessi di non dimenticarci mai, io non lo farò.
Alex".
Rimango a contemplare la sua scrittura per minuti interi.
In realtà sono ancora più confusa di prima, speravo che mi avesse scritto di voler stare insieme o di riprovarci.
Questo prova che se n'è andato definitivamente.
Forse con il tempo mi renderò conto che era la cosa giusta ma per il momento continuerò a pensare il contrario.....

𝓟𝓮𝓻 𝓼𝓮𝓶𝓹𝓻𝓮 𝓷𝓸𝓲Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora