Persa

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Io e Alex non ci parliamo, mi viene difficile credere che mi abbia usata, anche perché fa più male del previsto.
All'improvviso però mi ha detto che non possiamo stare insieme, mi ha detto di avermi dimenticata ed è strano visto che l'istante prima mi stava pregando di lasciare Dan.
Sono giorni che non lo sento.
Sono sola a casa perché Dan è andato dai suoi per risolvere problemi di famiglia, si sente meglio e comunque non avrebbe resistito a casa senza fare nulla.
Non credo che Alex mi abbia lasciata da un momento all'altro, credo che sia successo qualcosa che non vuole dirmi ma siccome non risponde al cellulare, dato che ignora le mie chiamate non posso saperlo.
Forse dovrei smettere, di sicuro sta continuando la sua storia con Chloe fregandosene di me.
Si in realtà credo che il motivo sia questo: si è divertito con me, è tornata lei e l'ha preferita a me oppure ha capito che in realtà la ama e che Sam era solo la cotta del liceo.
Mi sento stupida ora.
Io penso a lui e lui pensa ad un'altra.
Però se davvero fosse così, è stato un bravo attore ingannandomi per farmi credere di amarmi.
Se Chloe non fosse tornata, mi chiedo  fin dove si sarebbe spinto?
Io avrei detto a Dan del tradimento e lui? Che avrebbe fatto?
Mi avrebbe riso in faccia e mi avrebbe lasciata come un cane abbandonato?
Non credo che possa arrivare a tanto.
Voglio pensare che semplicemente sia ritornato sui suoi passi e dovrei farlo anche io, dimenticandolo.
Dopo di me mi ha detto di aver trovato Chloe, di aver condiviso delle cose con lei, si stava facendo una vita con lei e anche io con Dan.
Deve ritornare tutto come prima, almeno per me visto che lui ha già superato la cosa.
Cerco di non pensare al torto che sto nascondendo a Dan, forse gliene parlerò.
Il telefono squilla ed è inutile dire che ogni volta spero sia Alex, ma non lo è.
《Ciao》rispondo.
È Dan.
È fuori da ieri e già mi ha fatto più di trenta chiamate. Però mi fa piacere, è amorevole e apprensivo.
Io amavo tutto di Dan e non posso dire che ora non sia così.
Si può stare con una persona che si ama anche se non è quella che si ama di più.
Non dimenticherò mai Alex ma almeno il ricordo di lui si attenuerà come è già successo e questo non mi impedirà di fare tutto quello che facevo anche prima.
《Tutto bene? Ti sto assillando lo so ma qui è una noia, sono impegnato a sbrigare affari giuridici. Al lavoro come va?》.
Sento dal suo tono smielato che gli manco.
《Qui tutto bene, anche senza di te mi annoio. Sono uscita con Lydia un paio di volte ma è impegnata con il lavoro》.
《Tranquilla amore, presto sarò da te》mi rassicura.
La chiamata non dura molto perché qualcuno ha bisogno di lui dall'altra parte del telefono e deve andare.
Io ritorno a fare quello che stavo facendo prima che telefonasse, cioè fissare il vuoto fuori dalla finestra, pensando.
Basta pensare ad Alex.
Mi alzo dalla sedia e mi preparo per andare al lavoro.
Stamattina mi sono svegliata presto anche se il mio turno oggi iniziava al pomeriggio. Non riesco a dormire bene quando sono sola e specialmente perché la casa è grande perciò è silenziosa ma non sono voluta andare da mio padre per non disturbare la coppietta felice.
Per lui non sarei un disturbo ma non posso tornare lì ogni volta che mi sento sola o per paura del buio, poi mi sembrerebbe di sfruttare la casa come se fosse un albergo, andando lì solo per dormire.
A Jef gli si illuminano gli occhi quando mi vede.
《Cara dopo devo parlarti》.
Non è di sicuro una cattiva notizia dato che è di buon umore perciò sono curiosa di sapere cosa ha da dirmi.
Aspetto due ore prima di saperlo e intanto mi rimpinzo di caffè.
L'articolo che sto scrivendo è quasi finito, devo solo ultimare le ultime cose e aggiungere le foto che ho scattato.
È proprio ora che Jef entra in studio.
《Tu sei la migliore qui dentro perciò ho deciso che sarai tu a scattare le foto e ad intervistare Johnatan Cyrus stasera.
È il capo dell'azienda Cyrus, imprenditore pari a Daniel e tu avrai l'onore di intervistarlo alla festa che darà stasera》.
Spalanco gli occhi, sbigottita.
Il rivale di Dan.
Lui aveva dei sospetti su quella società, che fosse corrotta, aveva paura che stesse vincendo la concorrenza perché lavorasse per qualcuno di poco affidabile.
Forse erano solo supposizioni ma poi mi ricordo dei fogli che avevo trovato sulla sua scrivania una volta, che sembravano confermare questa teoria.
Dan gli stava addosso.
《Allora, non sei contenta?》.
Annuisco anche se la mia espressione dice tutt'altro.
Finisco di lavorare e torno a casa per prepararmi al grande evento.
Non sono per niente emozionata, in ogni società ci sono dei segreti ma l'idea che questa faccia affari loschi mi spaventa.
Non dico nulla a Dan, per non farlo preoccupare inutilmente.
Mi sono preparata le solite domande da fare.
Quando arrivo al ristorante lussuoso in cui si tiene l'evento i bodyguard mi fanno entrare, ci sono tre piani e all'ultimo c'è come al solito un attico con la piscina e improvvisamente mi ricordo di quando ci sono caduta e Alex mi ha tirata fuori dall'acqua.
Ora è un ricordo lontano e triste.
L'evento si tiene all'ultimo piano.
C'è già tanta gente che festeggia, devono essere i dipendenti dell'azienda.
Tutti hanno un calice di shampagne in mano e un vestito firmato addosso, si vede che sono ricchi.
Mi sono quasi abituata a questo mondo, non è la prima volta che vengo in questi ambienti solo che stasera io sarò quella che fa le foto.
Qualcuno mi viene addosso facendomi quasi cadere ma mi afferra prima che tocchi il suolo.
《Oh scusami, sono un po maldestro》.
È un ragazzo, avrà l'età di Dan.
È biondo e con occhi verdi, mi sta sorridendo mentre io credo di avere tutt'altra espressione.
《Beh spero tu non voglia uccidermi ora》ride.
A questo punto gli sorrido anche io.
《No tranquillo, è che mi hai colta alla sprovvista. Stavo cercando il signor Cyrus, il capo dell'azienda》.
Lui spalanca gli occhi.
《Cavolo, non te lo hanno detto?》domanda anche se non so a cosa si riferisca.
《Che cosa?》.
《Stasera purtroppo ha avuto un inconveniente e non è potuto venire.
Io sono Steven un suo dipendente, tu devi essere quella dell'intervista.
Hanno detto che potrai farla ad uno di noi.
Io lavoro con il signor Cyrus da molti anni ormai》.
Benissimo!
Spero di non essere venuta a vuoto e che Jef non si arrabbi con me per non aver intervistato direttamente questo Cyrus.
《Da molti anni...quanti anni hai?》non voglio essere indiscreta ma sono curiosa.
《Anche se non sembra ne ho trentacinque quasi》.
Effettivamente sembrava più piccolo.
Mi guardo intorno.
《Beh allora se non ti dispiace intervisto te, non voglio fare il giro del locale per trovare qualcuno disposto a essere intervistato...sono Sam comunque》.
Lui accetta subito.
Essere intervistati ti fa stare al centro dell'attenzione, conosco la sensazione, molte volte mi è capitato essendo la fidanzata di Dan.
《Piacere.
Facciamo dopo la cena?!》propone.
Tutti i dipendenti si stanno accalcando intorno al tavolo così aspetto che finiscano almeno le prime portate, intanto mi faccio un giro per il locale.
Scambio qualche messaggio con Lydia e Dan, bevo qualche bicchiere di troppo, infatti inizio a sudare e ripenso ad Alex fissando il vuoto come fossi depressa, vorrei chiamarlo, vorrei andare sotto casa sua e dirgli che lo amo ma per lui non farebbe differenza.
《A cosa pensi così fortemente?》.
È Steven.
《A niente》rispondo.
È arrivato il momento dell'intervista.
《Dai, anche a me tocca farti qualche domanda》insiste.
《È per un ragazzo》.
Non so nemmeno perché gliene sto parlando, rimarrò sul vago.
《Lo sapevo, quello sguardo, era ovvio. Cos'ha fatto per meritare il tuo dispiacere?》.
È molto curioso.
《Credo mi abbia presa in giro, anche se non voglio crederci. Non abbiamo mai avuto un rapporto facile》.
Sto parlando di Alex ad uno sconosciuto; chissà se lui abbia mai parlato di me con qualcuno che non fossero le solite persone.
《Non puoi chiarire?》.
《È complicato》.
In realtà sarebbe un no.
《Allora lascialo stare, non corrergli troppo dietro, vedrai che capirà cos'ha perso》.
Il problema è che non posso aspettare lui, i suoi cambi d'umore o quando capirà che forse sono importante.
《Non credo, non voglio sperarci troppo》.
Mi rendo conto che forse non conosco Alex così bene, ero rimasta attaccata al ricordo di lui al liceo.
《Infatti nessuno ha detto che tu lo devi aspettare》riprende.
《Ora tocca alle mie domande》.
Metto fine al discorso.
《Sono pronto》risponde eccitato.
Le domande sono sempre le stesse: a cosa dovete il vostro successo? Il rapporto con i clienti, investirete in opere di beneficenza?
Lui risponde in modo pertinente e sembra perfettamente a suo agio.
Gli scatto poi qualche foto da aggiungere all'articolo.
《Ultima domanda, anche se è personale quindi non so se dovrei farla direttamente al tuo capo》.
《Spara》.
《Cosa ti aspetti dall'azienda del futuro?》.
《Mhh credo che il mio capo risponderebbe il denaro ma io risponderei il futuro di New York.
Noi costruiamo case, negozi, grattacieli e perciò fruttiamo denaro.
Diamo lavoro a tanti dipendenti, attualmente la nostra azienda è quella che assume più spesso e ultimamente abbiamo messo in atto più opere di costruzione di tutta la concorrenza》.
È troppo gasato, sta ostentando la società.
《Per caso hai mai saputo di qualche tipo di forma di corruzione.
Magari di qualche affare illecito del tuo capo》.
Non avrei dovuto fargli questa domanda, potrebbe insospettirsi.
Vedo la sua espressione sconvolta e me ne pento subito.
《Affare illecito? No mai.
Il signor Cyrus è apposto; chi lo ha infamato con questa stronzata?》si scalda.
《Nessuno...semplicemente giravano voci》.
《Scommetto che è stata la Jackson&Co. La rivale della Cyrus.
Mette in giro false voci per screditare la società e farla fallire solo perché l'abbiamo superata》.
《No, non è così. Era una domanda dell'intervista, una specie di domanda di rito che facciamo a qualsiasi azienda》cerco di discolpare la Jackson&Co.
Spero di non aver combinato un casino, Dan mi parlava di molte aziende fallite a causa della concorrenza e non voglio che per colpa mia la Cyrus diventi ancora più agguerrita.
Faccio altre foto a Steven e il mio lavoro è finito.
Domani inizierò a scrivere l'articolo.
Torno a casa pronta a stramazzarmi nel letto.
Sono stanca morta.
Appena apro la porta però mi trovo Dan davanti.
《Amore》mi accoglie con un mazzo di fiori.
《Sei qui》dico e lo bacio.
Cerco di farmi vedere il più felice possibile, in realtà lo sono perché senza di lui mi sentivo sola.
《Credevo che tornassi domani》.
《E invece sono tornato prima, fortunatamente abbiamo risolto tutto e siamo riusciti a vendere il loft》.
I suoi possiedono case, cottage e chi più ne ha più ne metta, ovunque per il mondo.
Il loft che hanno venduto si trovava in Italia.
《Ora ho tutto il tempo da dedicare a te》mi prende per i fianchi.
《Dove sei stata?》.
《Non credo ti faccia piacere saperlo》.
Non vorrei metterlo di cattivo umore.
Assume un espressione torva.
《Jef mi ha mandato ad intervistare la Cyrus, l'azienda rivale》.
Lui sospira.
《Non ti sei sbilanciata vero?》.
Se intende che ho quasi spifferato tutto...《beh forse un po》.
《Cosa?》.
Si agita.
《Ma tranquillo, ho intervistato un suo dipendente quindi non credo che ora vengano a farti causa》.
《Sam quell'azienda nasconde qualcosa lo so e dobbiamo farla chiudere, non per la concorrenza ma perché è pericoloso》.
Lo sapevo, ora è di cattivo umore.
Non voglio che rimanga con il broncio tutta la sera perciò rimedio con un bagno caldo e una serata romantica....

𝓟𝓮𝓻 𝓼𝓮𝓶𝓹𝓻𝓮 𝓷𝓸𝓲Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora