Novità e ripensamenti

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ALEX
Chloe sta guardando un film accanto a me sul divano mentre ride delle battute che fanno i protagonisti.
Abbiamo chiarito a proposito della faccenda di Sam e ha capito il suo errore.
Non è mai stata una ragazza pettegola o rancorosa era solo gelosa e posso capirla.
Anche volendo non riesco a concentrarmi sullo schermo.
Mi tormento da giorni per aver chiamato Sam ubriaco e avergli sputato addosso quelle cose insensate.
È sicuro che non vorrà più vedermi nemmeno da lontano.
Come mi è saltato in mente di farlo?
Le avrò anche rovinato il viaggio.
Mi sento dannatamente in colpa e mi sento in colpa per averla lasciata troppo facilmente, quella era l'unica cosa che penso veramente.
《Hey ma stai ascoltando?》mi riprende Chloe.
《Si scusa, ero sovrappensiero》.
Lei abbassa il volume.
《A che cosa pensavi?》.
Beh se lo sapesse veramente non credo le farebbe molto piacere.
《Solo al lavoro》dico.
《Perché? Mi sembra vada tutto bene. Se continui così verrai promosso dipendente dell'anno, il signor Jackson è molto felice del lavoro che fai》.
Non voglio sentir parlare di lui almeno fuori dal lavoro, mi infastidisce sapere che è l'uomo perfetto. Il più bello, il più ricco, il più in gamba.
Questa stupida gelosia.
Non sono abituato ad essere geloso di qualcuno; sono sempre stato io quello più desiderato dalle ragazze e i ragazzi volevano essere me...ma ovviamente era roba da liceo, adesso sono adulto e il mondo gira intorno a quelli veramente importanti.
《Già hai ragione...senti ho delle cose da fare, mi dispiace dover interrompere la serata》mi alzo dal divano. Ho bisogno di aria in realtà, mi sento asfissiato.
《Posso aspettarti qui》.
《Non ci metterò poco, non ti conviene tesoro, vai a casa》. Non mi spiego come mai voglia allontanare Chloe da me, fino a poco tempo fa avevo bisogno di lei che mi faceva stare meglio, mi faceva distrarre dalle ansie e forse sto incominciando a pensare che fosse solo questo per me: una distrazione, un bisogno che prima o poi avrei soddisfatto.
Non se lo merita, lei è buona e credo si sia innamorata di me.
Io credevo di amarla, o forse una parte di me la ama veramente ma sono confuso, continuo a vedere il volto di Sam in ogni cosa.
《Che devi fare?》.
《Ho un appuntamento con un cliente e mi era sfuggito di mente e se non mi sbrigo arriverò in ritardo, sai devo chiudere un...affare》prendo la giacca e le chiavi poi le do un veloce bacio e insieme usciamo dalla porta.
Lei è ancora interdetta e ovviamente delusa.
Alla lista delle colpe si aggiunge anche il prenderla in giro però non posso evitare di ignorare la sensazione di solitudine che sento.
Quando ho rivisto Sam mi sono sentito pieno, vivo e subito dopo sono caduto da diecimila metri di altezza per aver scoperto che non poteva più essere mia.
È inutile negare che mi ha condotto qui la speranza di poterla incontrare di nuovo anche se negavo o ignoravo la cosa e credevo che fosse da pazzi ma ho capito che siamo fatto l'uno per l'altra quando i miei occhi si sono posati sul suo corpo perfetto quel giorno in azienda.
Non credevo potesse succedermi, che potesse farmi ancora quell'effetto.
Che dovrei fare ora? Stravolgere la vita? Lasciare Chloe?
《Buona fortuna con questo cliente allora》mi bacia e mi mette le braccia attorno al collo.
Rimango come pietrificato, non riesco a muovermi, a fare un passo verso di lei ma quando vedo che viene più vicino e mi attira a se allora le contorno i fianchi con le mani.
《Sei il migliore》mi sussurra.
Sorrido falsamente poi aspetto che se ne vada per attraversare la strada e iniziare a camminare senza meta, sotto la pioggia battente.
In un momento il cielo si incupisce e tutti si rinchiudono nei bar o si riparano per non bagnarsi.
Odio la pioggia ma ora non mi interessa, anzi è quasi impercettibile.
Chissà cosa starà facendo lei adesso, se sarà felice, se starà facendo l'amore e godendo tra le braccia di un altro.
Cazzo, pensare a lei nel letto di uno che non sono io mi fa impazzire, arrabbiare. Sam è stata mia e non è possessività, è un residuo di amore.
Cammino per ore e ore, per vicoli e strade perdendo il senso del tempo.
Ha smesso di piovere e le persone sono sempre meno in strada, che quasi si è svuotata.
È strano sentire New York silenziosa.
Sembra che tutti siano spariti poi finalmente alzo la testa e mi rendo conto di essere in un vicolo poco piacevole così mi volto per andare via ma la mia attenzione va a finire su un giornale per terra, fradicio per via della pioggia ma si vede perfettamente che in prima pagina ci sono Sam e il mio invidiato capo.
Sollevo il giornale come se pesasse una tonnellata.
Ci sono loro due che sorridono con dietro Parigi a fargli da sfondo.
"Avvistati a Parigi la coppia più invidiata del momento: Daniel Jackson e Samantha Logan.
Sembrano felici e affiatati e nonostante lei sia solo una semplice giornalista (anzi si direbbe la tipica "ragazza della porta accanto") lui si dichiara pazzo d'amore per lei e hanno annunciato con due sorrisi smaglianti le loro future nozze proprio a...Parigi, la città dell'amore. Sembra sia davvero una cosa seria tra di loro. Hanno accettato di posare per la Stampa e hanno fornito alcuni dettagli sulla loro relazione quali la bella vacanza che stanno conducendo e il loro folle amore.
Diamanti al dito e rose rosse per la modesta signorina Logan che si è ritrovata a vivere da principessa e che tra poco sarà la signora Jackson.
Anche se non sappiamo la tanto attesa data delle nozze vi terremo aggiornati. La cosa più interessante è che felicemente hanno annunciato che dopo il matrimonio vorrebbero mettere su famiglia. Chissa come saranno questi giovani genitori!
L'ultima novità è che il signor Jackson ha comunicato di voler donare in beneficenza un milione di dollari per orfanotrofi e case di riposo. Certamente un gesto che gli fa onore ed è questa la novità più gradita.
Per gli ultimi aggiornamenti seguite il New York Times".
Ogni parola fa male più dell'altra.
La vita perfetta, la sua felicità...sono contento per lei dopotutto anche se non lo sono per essere arrivato troppo tardi.
La cosa che però mi infastidisce di più è che la descrivono come una sempliciotta facendola passare per quella interessata solo ai soldi e lei crede che anche io sia uno di quelli che lo pensa.
Una rabbia insopportabile cresce dentro di me fino ad esplodere, urlo talmente forte da coprire perfino i miei pensieri e do un pugno verso un cassonetto e per poco non mi spacco le dita.
Lascio cadere il giornale e cerco di respirare a fondo.
Devo calmarmi.
Ascolto il silenzio per qualche secondo, ci sono solo io e nient'altro.
Pian piano riesco a calmarmi e il mio respiro torna regolare.
《Cavolo sei distrutto》dice qualcuno, mi volto e un uomo tarchiato e grosso è alle mie spalle.
È trasandato e ha una faccia da attaccabrighe, con le mani nelle tasche e una spavalda sicurezza; deve sicuramente abitare in questo quartiere.
《Sembri una fighetta》ride divertito.
《Non capisco che diavolo ci fai qui. Questo è il mio quartiere》continua con aria aggressiva.
《Si ora vado via》.
《Non così in fretta. Hai la faccia di uno con i soldi perciò dammi il portafoglio frocetto》ordina avvicinandosi.
Non voglio guai perciò glielo porgo, tanto ho pochi soldi con me e non ho la carta di credito dietro.
Lo apre poi lo richiude e lo mette in tasca.
《Non basta》.
Non capisco cosa vuole ma senza il tempo di muovermi mi salta addosso e mi butta a terra.
Sbatto la testa e rimango stordito per un attimo.
Cerca di strapparmi di dosso la giacca e mi colpisce con un pugno.
Mi mette le mani al collo ma prontamente reagisco e riesco a liberarmi dandogli un cazzotto nello stomaco che quasi lo lascia senza fiato.
Lo tempesto di pugni e non riesco a fermarmi, sento ancora la rabbia di pochi minuti fa perciò mi fermo solo quando è ridotto ad un grumo di sangue. Riprendo il portafogli e mi allontano dal corpo inerte del tizio.
Torno a casa e medico la ferita.
Aveva un buon gancio destro.
Ho bisogno di...Chloe.
Devo dimenticarmi di Sam perciò le telefono e la invito a cena fuori.
Accetta contenta.
Esattamente alle nove in punto siamo seduti in un ristorante di lusso.
Si accorge subito della ferita e preoccupata mi chiede cos'abbia combinato.
Svio l'argomento anche perché se gli raccontassi che ho picchiato a sangue un uomo e mezzo morente l'ho lasciato in strada scapperebbe via.
Lei non insiste.
《Cos'hai?》.
《In questi giorni ti ho visto distaccato, freddo. Credevo che non volessi più stare con me. Mi dispiace ancora per quello che ho detto della tua ex, non volevo. Ero gelosa e mi sono fatta trasportare. E solo che la guardavi come se ne fossi ancora innamorato e...》la interrompo.
Basta parlare di Sam o di tutto quello che riguarda lei o il suo fidanzato.
《Ti ho perdonata》le sorrido.
Lei mi prende la mano e io la lascio fare.
《Com'è andata con quel cliente?》domanda.
《Ti ha fatto lui quello?》indica nuovamente la ferita.
《Beh ecco...si. Stavamo discutendo e si è alterato così mi ha tirato un gancio destro ma tranquilla sono fresco come una rosa》mento.
Lei sembra infastidita e so che lo è quando le nascondo delle cose.
Vuole sapere chi è ma basta poco per farmi perdere la pazienza così mi altero anche se me ne pento subito dopo. A volte sa essere testarda e insistente e lo so che lo fa per il mio bene ma ho la testa piena di pensieri e sento tanto casino.
L'ho chiamata per rilassarmi e questo proposito è fallito perciò ceniamo in silenzio e la tensione si taglia con un coltello.
La osservo mangiare e mi accorgo che ha gli occhi leggermente arrossati ma non riesco a dirle niente.
Mi sento uno stronzo.
Sto forzando qualcosa che non può esistere e sto prendendo in giro entrambi.
Fallisce anche il proposito di non pensare più a Sam, ma come faccio se quel sorriso stampato sul giornale mi continua a tornare in mente?.....

𝓟𝓮𝓻 𝓼𝓮𝓶𝓹𝓻𝓮 𝓷𝓸𝓲Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora