Guerra e pace

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Solo una settimana fa ho accompagnato Lydia a sporgere denuncia verso il suo ormai ex ragazzo violento.
Le avevo offerto di restare da me per un po in attesa di un processo ma lei è andata dai suoi genitori che abitano non lontano dal mio quartiere.
Intanto a Benjamin gli è stato proibito di avvicinarsi a meno di dieci metri da lei.
So che non sta uscendo di casa per paura di incontrarlo anche se non è giusto, ma per il momento non vuole nessuno accanto e devo rispettare la sua decisione.
Ci sentiamo solo tramite chiamate.
Mi sembra però che stia meglio anche se è difficile riprendersi da una violenza.
Non riesco nemmeno ad immaginare che cos'abbia passato.
Dan sa che sono triste per lei così per distrarmi mi ha proposto di andare a cenare fuori e passare una serata finalmente da soli senza impegni lavorativi.
Dovrebbe tornare prima dal lavoro.
《Hai già scelto il vestito per il matrimonio?》domanda mio padre a telefono.
《No, non ancora》.
《Davvero? Mi sembra strano.
Di solito tutte le donne organizzano il proprio matrimonio mesi prima, scegliendo luogo della cerimonia, abito, invitati...sei ancora convinta di volerti sposare?》.
Credo che gli farebbe piacere sentirmi dire un no e mi viene da sorridere.
Per lui sono rimasta la tenera bambina di sempre.
《Certo, ma non riesco mai a trovare un momento libero.
E poi vorrei qualcuno che mi desse un consiglio. Sono totalmente una frana con queste cose.
Vorrei che tutto fosse perfetto》.
Lui sembra pensare a qualcosa.
《Potrebbe darti una mano Jennifer, lo so che non sarebbe come il consiglio di una madre ma...》.
Un enorme sorriso si fa largo sul mio viso.
《No è perfetto. Mi fa piacere, e poi è di sicuro più esperta di me》.
So che starà sorridendo anche lui.
《Dove andate tu e Daniel stasera?》domanda.
《Non lo so, è una sorpresa》.
Sento che non trattiene le lacrime.
《Oh Sam, ti voglio tanto bene.
Sono così felice per te.
Mi raccomando fai la brava e non fare cose stupide》.
I consigli paterni fanno sempre piacere.
《Ti voglio bene anche io》.
Credo si asciughi le lacrime.
Da quando è morta la mamma è diventato molto più emotivo.
《Approposito, qualche giorno fa mi ha chiamato Megan, mi ha detto che Alex è a New York da mesi.
Tu lo sapevi vero?》.
Rimango zitta e interdetta.
Non gliel'ho detto perché pensavo che non gli importasse e che non fosse importante per lui saperlo.
《Si, lo sapevo. E allora? Che differenza fa?》.
《Per me niente, ma per te...》.
Non può dire sul serio, ha appena detto che è felice per me, ha approvato il mio matrimonio con Dan.
《Papà io e Alex siamo stati insieme cinque anni fa, da ragazzi.
Siamo maturati e abbiamo degli impegni con altre persone》.
Non vorrei sempre dover chiarire questo punto.
Tutti pensano che io e lui ci amiamo ancora o che almeno proviamo qualcosa l'uno per l'altra.
《Okay, lo so.
Allora buona cena》.
Improvvisamente sento un tonfo.
Se fosse qualche ladro?
Vado a controllare.
Come arma di difesa ho solo il cellulare perciò non potrei fare molto.
Qualcuno si muove e sbatte da qualche parte.
Non credo che un ladro farebbe tanto casino.
Scendo le scale lentamente cercando di non farmi sentire e quando arrivo all'ultimo gradino vedo Dan.
Lo raggiungo.
È di nuovo mezzo ubriaco.
《Che cosa hai combinato stavolta? Non dirmi che hai saltato il lavoro per la seconda volta per andare a bere in qualche pub》.
Lui non sembra ascoltarmi.
Si siede gettandosi con poca cura sul divano.
《No, tranquilla. Ho solo mal di testa ma tra un po mi riprendo》dice in tono stanco.
《Sei ubriaco》grido.
Sono stufa di questa situazione.
《Invece no, ho bevuto solo qualche bicchiere.
Vai a prepararti, abbiamo il ristorante prenotato alle otto》.
Ha gli occhi mezzi chiusi.
《Non mi importa.
La cena è rimandata》do in escandescenza.
Gli tolgo la cravatta.
Mi afferra per un braccio e mi fa sedere accanto a lui.
《No, non voglio rovinare tutto, adesso mi rimetto. Devo solo prendere qualcosa contro il mal di testa》.
Sono preoccupata per lui.
Non capisco il suo strano comportamento.
Non ha mai fatto così.
《Vado a farmi una doccia》dice alzandosi a fatica dal divano.
Decido di chiamare Alex.
Lui sta con Dan più di quanto ci stia io, deve sapere di sicuro qualcosa di come si comporta al lavoro.
Risponde dopo la seconda chiamata.
《Sam? Non ho sentito il cellulare, hai bisogno?》.
Il suo tono caloroso e affettuoso mi ricorda di quando stavamo insieme.
Lui c'è sempre stato per me, per chi ama.
Mi da sicurezza sapere che posso contare su di lui.
《Si. Dan è tornato a casa quasi ubriaco. Ha saltato ancora il lavoro oggi? Era strano?》.
Lui non parla e fa un sospiro.
《Sam...》.
Non capisco perché sta zitto.
Vuol dire che è successo qualcosa.
《Non lo so. Mi ha lasciato a casa dal lavoro oggi》.
《Perché?》.
《Vorrei saperlo anche io, ultimamente però non sembrava strano. Forse ha altri problemi che non c'entrano con il lavoro》.
Già, forse.
Quello che non capisco è perché allora non me ne parli.
《Può farlo? Siete soci》.
《Forse per lui non vale più》sento che è stanco, forse dormiva.
《Cercherò di scoprire cosa gli succede se vuoi.
Nel frattempo se hai bisogno di me chiamami》.
Sorrido.
《Va bene, grazie》.
《Di niente》.
Sento che Dan mi chiama dal piano di sopra.
《Non sei ancora pronta?》.
《Non voglio più andare alla cena, rimaniamo qui e ordiniamo una pizza》insisto.
Sembra rimanere deluso.
《Guarda che sto bene. Mi dispiace averti fatta preoccupare. Ti ho detto che mi faceva male la testa. Ho preso della medicina. Tra qualche minuto mi passerà》.
Si avvicina e mi bacia.
Non so cosa fare o dire.
Dovrei credergli?
Forse mi sono solo spaventata.
Non puzza di alcool dopotutto.
《Sicuro che non vuoi rimandare?
Non è così importante》.
《Per me invece si. Era da tanto che non facevamo nulla di carino insieme per colpa del lavoro》.
Vedo che ci tiene perciò lo accontento.
Mi vado a vestire, metto il primo vestito che mi capita a tiro perché non ho molta voglia di uscire.
Dan però non sembra farci caso.
《Non voglio che guidi con il mal di testa, prendiamo la mia macchina》.
《Per una volta non potresti rilassarti e basta, guido io》risponde acido.
Mi prende le chiavi di mano e saliamo in macchina.
Non lo riconosco più.
Non è mai stato così...burbero.
Guida ed entrambi stiamo in silenzio.
Sento solo il rumore dell'aria condizionata.
Accendo la radio e parte la prima canzone che capita.
Lui abbassa il volume, alche lo guardo.
《Che c'è? Mi fa male la testa, non puoi sparare musica a tutto volume》mi riprende vedendo la mia faccia annoiata.
《Ti avevo detto di rimanere a casa.
Non è colpa mia.
Non ho nemmeno voglia di questa stupida cena solo per riparare alla tua assenza》.
Lui si volta furioso verso di me.
《Ma che cazzo dici?
La mia assenza?!
Devo lavorare o forse credi che sia semplice mandare avanti un'azienda.
Certo perché la povera Sam deve avere tutto e subito...ti dico una cosa, abbandona i tuoi vizi perché non tutto ti è dovuto》.
Queste parole taglienti non posso credere siano uscite dalla sua bocca.
Prende una fiaschetta di alcool e inizia a berla.
Io gliela prendo dalle mani e la svuoto dal finestrino.
《È questo che parla allora.
Lo sapevo sei un bugiardo》.
Lui cerca di riprenderselo e sbanda con l'auto.
《Stai attento cazzo》.
Lui ora guarda la strada e accelera.
《Rallenta Dan》.
《Ora torno a casa e tu te ne starai zitta. Mi hai rotto non ti basta mai niente》.
《Ma che dici? Perché parli così, sembri posseduto. È sempre andato tutto bene tra di noi perché devi rovinare tutto》.
Questa frase basta a farlo arrabbiare maggiormente.
《Io rovinare tutto? E tu con Alexander allora?》.
Guarda la strada a tratti e passa con un semaforo giallo.
《Che c'entra Alex ora? Anzi ne parliamo a casa, per favore pensa a rallentare, anzi fa guidare me》faccio per prendere il volante ma lui fa sbandare l'auto e sussulto.
《Già. Dan fai questo, Dan fai quello.
Dan è il più bello e buono solo per i soldi vero? Perché ti accontento sempre. Ma sai una cosa mi sono stufato di essere il buono》continua ad urlare insensatezze contro di me e a sputare veleno.
Ho la vista appannata dalle lacrime, non posso credere che l'uomo che dovrei sposare mi stia dicendo queste cose.
Spero che non sia lui a parlare, che sia la rabbia, per qualsiasi cosa gli stia succedendo.
Cerco di farlo calmare ma non ci riesco.
All'improvviso vedo una macchina uscire di corsa da un vicolo e venirci contro.
《Attento》grido a Dan per fargli scansare l'auto ma l'urto è forte e fa rotolare la macchina su se stessa.
Sbatto violentemente contro il finestrino e sento il sangue colare sul mio viso.
Dan sembra svenuto.
Tossisco e non riesco a parlare, vedo solo delle persone accalcarsi intorno a noi.
Tendo una mano verso Dan.
                                  *
L'ambulanza ci trasporta d'urgenza all'ospedale.
Io mi sono ripresa dall'incidente ma Dan è privo di sensi.
Spero che non gli succeda nulla, non posso perderlo.
In un secondo il litigio e quello che ci siamo detti non esiste più.
Voglio solo che guarisca.
《Dan, per favore svegliati. Mi senti?》provo a scuoterlo, ho le lacrime agli occhi e i vetri del finestrino tra i capelli.
Il secondo incidente con una persona che amo.
Mi ricorda di quello con i miei genitori.
Le ferite di Dan non sembrano molto gravi però, deve salvarsi.
《Signorina si faccia indietro e prenda questo, lo prema sulla ferita》.
Non avevo nemmeno fatto caso alle mie ferite.
Un'infermiera viene a disinfettarmi quella al labbro.
《Non è brutta, se la caverà》dice rivolta a me.
《E cerchi di non muovere la gamba》aggiunge riferendosi alla ferita all'interno coscia.
Dan sembra riprendere conoscenza.
Proprio ora scendiamo dall'ambulanza.
《Sam》mi chiama con voce roca.
Mi porge una mano.
Gliela stringo.
Mi riconosce.
《Sam, mi dispiace. Perdonami.
Ti amo》sussurra prima che lo portino in sala operatoria.
《Si, si ti perdono》dico flebile mentre i medici lo allontanano.
Spero mi abbia sentito e che cominci l'intervento senza rimorsi.
Delle infermiere mi visitano e mi fanno dei controlli.
Mi medicano la ferita alla gamba.
《Aveva un pezzo di vetro nella coscia, ma era piccolo. Dovrà stare a riposo però》spiega il dottore.
Non mi ero accorta di nulla, nemmeno del dolore, stavo pensando solo al bene di Dan.
《Torni a casa, il signor Jackson sarà tenuto sotto osservazione per qualche giorno》.
《Sta bene?》.
L'intervento è durato qualche ora.
《Si, aveva anche ripreso conoscenza e ha chiesto di lei ma ha bisogno di riposo perché è ancora troppo debole perciò le conviene tornare domani all'orario di visita.
Fortunatamente non ha traumi, ma solo qualche contusione.
Prescriverò a lei degli antidolorifici per le ferite, ne assuma una compressa al giorno per una settimana》.
Non potrei mai andare a casa, sono troppo preoccupata.
《Ah signorina. So chi siete.
Non acconsentirò a rilasciare informazioni ai paparazzi》.
Sorride.
《Grazie》.
Esco fuori dalla stanza.
Mi siedo in sala d'attesa.
Scarico la tensione e sento il dolore delle ferite.
È tardi, forse dovrei veramente andare a casa anche se non voglio e non riuscirei a dormire in una casa enorme e vuota.
Qualcosa vibra, è il mio cellulare rimasto in borsa. Ha il vetro rotto.
È Alex.
Non vorrei rispondere perché dovrei dirgli dell'incidente, infatti non rispondo solo che insiste e poi mi lascia un messaggio in segreteria.
"Richiamami, è importante".
Dal suo tono di voce nel messaggio sembra preoccupato.
Lo richiamo.
《Sam, puoi parlare?》.
《Diciamo che non è un buon momento》rispondo con voce spezzata.
《Che succede, si tratta di Dan vero?》.
Io scoppio a piangere, non posso trattenere le lacrime e alla fine gli dico tutto.
《Cazzo, che bastardo.
Sarò lì tra poco》.
Cerco di convincerlo a non venire ma attacca senza sentir ragioni.
Posso sentire da qui la sua rabbia.
Quando arriva lo vedo venire spedito verso di me, è furioso.
《Che cazzo ti ha fatto.
Io lo faccio fuori, poteva ucciderti.
Ti giuro che lo picchio con le mie stesse mani》, quella vena sul collo si gonfia.
Io lo fermo.
È sudato.
《Per favore, non mi serve un altro pazzo scatenato. Non fare niente.
Si sente già in colpa》.
《In colpa?!
Deve infatti, potevi rimetterci la vita》.
《Beh tu non sei sempre stato perfetto.
Tutti abbiamo commesso errori, posso perdonargliene uno》.
Lui si mette le mani nei capelli.
Sembra sconvolto.
《Uno? Non sopporto sentirti parlare così di lui, fino a poco fa stavi piangendo al telefono e ora lo difendi.
È la seconda volta che torna a casa ubriaco, non è affidabile》.
Non voglio che gli faccia la predica, mi scoppia la testa e non voglio più sentire nessun'altra parola.
《Non puoi giudicare Dan quando per primo tu hai fatto cose che non avresti dovuto》.
Mi prende per le braccia 《io mettevo in pericolo me stesso, non gli altri. Non la ragazza che amo》.
Mi ha guardata diritto negli occhi.
Mi ha detto palesemente che mi ama.
Vorrei baciarlo ma non posso.
Lo allontano.
《Adesso vai via》.
《Ti accompagno a casa, non puoi stare qui tutta la notte》.
《Prenderò un taxi》concludo.
《Perché devi sempre obiettare?!》.
Io mi siedo con la testa fra le mani.
Trascorre qualche minuto di silenzio.
《Io vado a casa, cerca di riprenderti》.
Sento i suoi passi sempre più lontani.
Le sue parole mi risuonano in testa.
"La ragazza che amo".
Ho come l'impressione che si riferisse a me.
Ne sono certa.
Si dice che quando due persone siano destinate a stare insieme si ritrovano, io e lui ci siamo persi e poi ci siamo ritrovati.
Il destino è una cosa buffa, inspiegabile.
Credo che il destino si possa cambiare se solo noi lo volessimo.
Se il mio destino è Alex io non voglio cambiarne nemmeno una virgola.
Mi alzo di scatto dalla sedia.
Vado infondo al corridoio ma non lo vedo.
Sembra sparito nel nulla.
Fermo un taxi e mi faccio portare a casa sua.
Durante il tragitto ho il cuore pronto ad esplorare dal petto.
Non so cosa sto per fare, non so cosa dovrò dirgli so solo che sto andando alla sua porta e penso che una volta che me lo sarò ritrovato di fronte capirò cosa fare.
《Sam?》domanda incredulo, non si aspettava venissi.
È a petto nudo, le sue labbra carnose e rosee che hanno pronunciato il mio nome.
Non posso trattenermi dal baciarlo
Finalmente.
I nostri corpi, i nostri respiri sono nuovamente entrati a contatto.
I nostri sguardi sono rivolti uno verso l'altro.
Sento i suoi muscoli sotto le mani che si contraggono.
Lui chiude la porta e mi solleva in braccio, rinchiudo le gambe attorno ai suoi fianchi.
Non sento più nulla, il dolore, il casino del mondo; non ho pensieri.
Solo io e lui.
Mi stende velocemente e voracemente sul letto.
Continua a baciarmi.
Sento che ha voglia perché è eccitato e ne ho altrettanto anche io.
Ho voglia di lui.
Mi bacia il collo, le labbra, le guance, la fronte e scende fino al seno.
Io inarco la schiena.
Lo stringo a me e gli bacio ogni millimetro di pelle.
Mi afferra la gamba ma è quella ferita.
《Cazzo scusa》dice ansimando.
Io gli prendo la mano e l'accarezzo.
《Non ti fermare》dico.
《Ne sei convinta?》domanda.
《Si ne sono convinta come sono convinta che ti amo e che se non lo faremo adesso allora non lo faremo mai più, non ho ripensamenti ora anche se potrei pentirmene già domani ma adesso non mi importa...voglio solo te》sussurro e lo bacio con troppa foga e poi arriva la passione.
Lui sorride.
《Ti amo anche io, troppo e mi sei mancata》.
《Anche tu ma basta parlare》.
Lo bacio ancora una volta, sta per togliermi la maglietta ma lo fermo.
Voglio prendere il comando della situazione per una volta.
Vado sopra di lui.
Lo bacio fino all'inguine.
Sento che ansima.
Gli sfilo il pantalone.
Inizio a massaggiargli delicatamente li sotto.
Mi rendo conto però che dopo anni sono impacciata, agitata.
E se non gli piacesse più farlo con me?
《Puoi fare più forte.
Cioè se vuoi smettiamo》.
《No, è che ho paura che non ti piaccia》.
Lui mi prende tra le braccia.
《Amore non ce niente che non mi piaccia nel sesso con te, e nessuna è meglio di te》.
Mi accarezza i capelli.
Non voglio fargli passare la voglia così più convinta di prima torno ad accarezzarglielo.
Sento che si eccita sempre di più.
Mi stringe i fianchi.
Vedo il suo pomo d'Adamo fare su e giù, gli sta piacendo.
Mi prende i capelli e li tira leggermente.
《Non sai quanto ho aspettato questo momento》mi sussurra all'orecchio.
Mi corre un brivido lungo il corpo.
Aumento la velocità una volta che gli ho tolto il boxer e aver sentito la sua pelle sotto le mani.
Ho ripreso il ritmo.
Anzi non credo di aver mai dimenticato come gli piace farlo.
All'improvviso mi getta sotto di lui.
Mi mordicchia il collo e tira, poi succhia.
Di sicuro mi lascerà i segni, i segni del nostro amore.
Mi afferra le mani e me le mette sopra la testa.
《Stai ferma》suona quasi come un imposizione.
Io ridacchio.
Mi bacia scendendo fino alla pancia, mi toglie i pantaloni e sta attento a non farmi male la ferita.
Mi apre le gambe e mi bacia in mezzo alle cosce.
Sento il suo alito caldo sulla pelle e non posso fare a meno di provare sollievo.
Inizia a baciare le mie parti più delicate e mi sento come in paradiso.
Sa perfettamente che ritmo adottare, quando fermarsi, ogni tanto spinge dentro le dita.
Io ansimo forte.
Non credo di aver mai provato più piacere così.
Continua a succhiare e baciarmi.
Sto per esplodere.
Lui lo capisce e ridacchia compiaciuto.
Chissà a cosa pensa.
《Attenta a non svegliarmi i vicini》dice tra le mie gambe e sento il suo alito tra le cosce.
Non riesco a parlare.
Gioca ancora un po con le dita beccando il punto giusto, poi ancora con la lingua.
È talmente bello che non sembra reale.
《Alex》ansimo.
Ho la pelle d'oca.
《Sei bellissima》risponde.
Mi sposto i capelli dal viso.
Lui si sdraia di nuovo su di me.
Piano si posiziona tra le mie gambe.
Mi toglie la maglietta e mi accarezza il seno.
È estasiato dalla mia vista, come la prima volta e mi fa sentire desiderabile, desiderata.
Mi accarezza ancora una volta le gambe solleticandomi.
Non ce la faccio più.
Gli vado di nuovo sopra.
Lui mi avvicina a se e io mi spingo.
È dentro, sono sua.
Aumento man mano la velocità delle spinte e lo stendo sotto di me.
Sono io che decido e sembra che quello che faccio gli piaccia.
《Merda》impreca.
Poi geme.
Mi stringe i fianchi e io aumento ancora di più.
Ci prendiamo le mani.
Lui me le stringe.
Non ci conteniamo, voglio metterci tutta me stessa.
Sento di non resistere più, sto per arrivate al culmine.
Spingo per l'ultima volta e veniamo.
Lui un attimo prima e io un attimo dopo.
È stato sublime.
Siamo sudati e felici.
Mi lascio ricadere sul suo petto.
Farlo con lui è meraviglioso, è come un vortice di tenerezza e passione.
Mi sento finalmente sazia, sazia di Alex, sentivo di desiderarlo da tanto tempo e ora l'ho riavuto e prima che in me possa farsi spazio il senso di colpa si fa spazio l'amore.
Rimaniamo abbracciati.
Mi piace tutto di Alex.
Lui ha quel tipo di occhi che al sole creano quelle piccole sfumature di verde, lui ha quel tipo di labbra che quando si allargano ospitano quelle dolci fossette, lui ha quel tipo di viso da uomo ma anche da eterno bambino, lo rende sexy, lui ha quel tipo di capelli spettinati, buffi.
Lui da quel tipo di amore che fa rimanere in bilico tra il desiderio e la disperazione....

𝓟𝓮𝓻 𝓼𝓮𝓶𝓹𝓻𝓮 𝓷𝓸𝓲Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora