Alcool

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Lydia cerca di calmarmi mentre do di matto pensando a cosa possa essere successo a Dan.
Non torna a casa da ore e non l'ho più sentito dopo stamattina quando è andato al lavoro.
Gli ho lasciato un'infinità di messaggi e telefonate ma sembra avere il cellulare spento.
Sono le tre del mattino ed è letteralmente sparito.
《E se lo hanno rapito? Se gli è successo qualcosa? Non è mai sparito di casa senza avvertire. Oddio.
Ho un brutto presentimento.
Vado a cercarlo, non posso aspettare ancora》.
Prendo la borsa e sto per precipitarmi fuori di casa e non mi importa se sono in pigiama.
Lydia però si para di fronte alla porta e me lo impedisce.
《Aspetta non fare cazzate.
Magari sta bene e stai solo esagerando, può darsi che non ti abbia chiamato perché è stato trattenuto al lavoro》cerca di rassicurarmi.
Sono troppo agitata, questo comportamento non è da lui.
《Mi avrebbe mandato almeno un messaggio, poi non credo che al lavoro ti trattieni fino alle tre del mattino.
Devo andare a cercarlo》sentenzio per l'ultima volta.
《Non puoi andare da sola di notte in mezzo ad una strada, ci possono essere criminali, gente losca.
Potresti perfino fare un incidente per quanto sei agitata.
Prova a richiamarlo e se non ti risponde e non torna a casa entro domani andremo alla polizia》.
Non mi sembra una buona idea.
《E che faccio intanto, aspetto che potrebbe succedergli qualcosa!》sbotto in modo poco simpatico ma ora non mi importa nulla della galanteria.
《Non sai nemmeno se gli è successo qualcosa, magari si è solo addormentato sulla scrivania》cerca di sdrammatizzare.
Io le lancio un'occhiata gelida.
Sono ore che lo aspetto, non posso andare a letto tranquilla e beata sperando che mi stia solo preoccupando inutilmente.
《Forza siediti, ti ho preparato la tisana rilassante.
Prova a pensare a cosa è successo dall'ultima volta che lo hai visto.
Ti sembrava strano?
Era arrabbiato?
Era lo stesso di sempre?
Magari ha solo deciso di tenerti sulle spine dopo quello che è successo con Alex》.
Io la guardo ancora più gelidamente.
Lei alza le braccia in segno di difesa.
《In effetti sembrava stanco, in questi giorni ha cercato in tutti i modi di rivaleggiare contro la Cyrus, un'azienda con cui è in lite.
In più al lavoro le cose sembravano non andare bene con Alex.
Sembra che Dan non voglia più il suo aiuto perciò ora deve vedersela da solo》.
Ora che ci penso nel suo ufficio ho visto dei documenti che attestavano che la Cyrus fosse in affari con un'agenzia corrotta.
《Porta ancora rancore?》domanda Lydia.
Io annuisco.
《Beh se probabilmente allora è al lavoro devo andare a controllare》balzo ancora una volta verso la porta e questa volta Lydia non mi ferma ma proprio mentre apro trovo di fronte a me Dan e Alex, lui lo tiene sollevato per evitare che cada a terra da quanto è ubriaco.
La puzza di alcol si sente ad un kilometro di distanza.
Ha un'espressione spenta, non si fa la barba da giorni e sembra uno zotico, ubriacone da quattro soldi.
Quasi non lo riconosco più.
《Ma che è successo?》domando sconvolta con le mani nei capelli.
《Sam fammi entrare poi ti spiego tutto》risponde Alex trafelato, deve averlo trascinato a forza.
《Ma...io》balbetto.
Non riesco a fare niente.
Guardo impietrita la strana scena.
Lydia mi sposta e insieme ad Alex aiuta Dan a rientrare in casa e sedersi sul divano. Intanto lui biascica parole incomprensibili.
《È davvero fuso》dice Alex poi si siede anche lui.
《E pesante》aggiunge.
È sudato, si toglie la giacca e si allarga la cravatta.
《Ma non capisco, io stavo qui a sbattermi pensando a dove potesse essere finito, mi sono quasi venuti i capelli bianchi credendo gli fosse accaduto qualcosa di pericoloso e lui invece si è preso una bella sbronza.
Non mi ha più telefonato da stamattina e nemmeno mi ha risposto alle chiamate》.
Lui mi mostra il suo cellulare in frantumi.
《Deve essersi rotto.
Stamattina si è presentato al lavoro per dare il giorno libero a tutti ma era già brillo.
È la prima volta che è venuto ubriaco al lavoro ma tempo due minuti e poi se n'è andato》spiega.
Non è da lui, lo guardo e ha un'espressione vacua e mi prende una morsa allo stomaco.
《Sapevo che c'era qualcosa sotto, non mi piaceva il suo comportamento così l'ho seguito per tutto il giorno.
È rimasto in macchina, non ha fatto altro. Finché non è entrato in un bar a scolarsi perfino l'acqua del water》.
Non posso credere a quello che sento.
Lydia capisce che è un momento delicato perciò decide di andare.
Da brava padrona di casa anche se è veramente un momento complicato decido di farla rimanere a dormire per non farle fare il tragitto da sola di notte ma dice che ha chiamato Ben e che la sta già aspettando in macchina.
La ringrazio per essermi stata vicino.
《Domani fammi sapere》dice poi va via.
Rimaniamo solo noi tre.
Per qualche minuto c'è silenzio.
Non so cosa dire.
Dan ogni tanto si lamenta, poi si spoglia rimanendo solo in mutande.
《Che caldo, apri le finestre, la domestica non è ancora arrivata?
Ma è mattina? Credo di dover andare al lavoro amore》inizia a parlare a vanvera.
Non riesco nemmeno a guardarlo ridotto così.
《Deve essere successo qualcosa, questo non è il Dan che conosco io.
Non si è mai ubriacato in vita sua》dico in tono stridulo l'ultima frase.
《Mi dispiace.
Credo sia per colpa mia, praticamente mi odia》.
Io scuoto il capo.
《No, non si ubriacherebbe mai in questo modo per un litigio con un collega. Credo abbia dei problemi al lavoro.
Tu sai qualcosa della Cyrus?》domando.
Lui sembra pensare a qualcosa.
《Si è l'azienda rivale, la situazione sembrava essere sotto controllo ma ora sta vincendo la concorrenza.
Dan crede che sia una società corrotta, che lavori per qualcuno di potente》.
Queste parole mi spaventano.
《Credi che l'abbiano minacciato? Magari ha reagito così perché ha paura》.
Lui si gratta la testa come per pensare.
《No...sarebbe andato alla polizia non credi?!
Non penso se ne stia a bere su una cosa così grave. Sta tranquilla.
Si sistemerà tutto.
Con il mio aiuto le cose sembravano andare bene.
Domani chiariremo ogni cosa e la Cyrus tornerà ad essere invisibile》afferma convinto.
Non so se fidarmi di quello che dice Alex, se veramente quest'azienda è corrotta potrebbero esserci persone pericolose a comandarla e non accetterebbero rivali.
《Credo stia nevicando, ah no.
Però potremmo andare a prendere un po di aria fresca. Credo di aver visto Alex prima, sta sempre in mezzo.
Credo sia innamorato di te.
Sam io ti amo, ti amo troppo》tende il braccio come un bambini poi si alza e viene verso di me inciampando.
Lo afferro in tempo prima che cada. Non mi piace vederlo così, sembra povero e indifeso.
《Okay lo metto a letto》.
Questa frase suona strana, sembra veramente un bambino.
Alex sta guardando in basso fissando un punto indefinito da quando Dan ha detto quella frase su di lui.
Si poggia su di me a peso morto ed è pesante, Alex mi aiuta, lo prendiamo io per un braccio e lui per un altro e la parte difficile di salire le scale non mi piace per niente.
《Voglio dormire sul divano》si oppone Dan.
《Uff non mi ci vedo come suo padre》si lamenta Alex, poi ridacchia.
《Non sei costretto ad aiutarmi, aspettami qui》.
Lui fa come se non avessi detto nulla.
A fatica riusciamo a trascinarlo fino in camera.
Poi Alex aspetta fuori mentre lo rivesto dato che è ancora in mutande.
Questo mi ricorda quando ho dovuto farlo anche con Alex a quella festa, solo che lui l'ho dovuto spogliare.
Mi nasce un sorriso spontaneo.
Dan non aspetta che gli infili i pantaloni e si stende.
Si tocca la testa.
《Cazzo, mi gira tutto》si lamenta con la voce impastata.
Spero non vomiti nel letto.
Lo copro.
《Se hai bisogno chiamami e se devi vomitare...urla》.
Il vomito mi fa impressione.
Appanno la porta della camera uscendo dalla stanza ma prima lo sento sussurrare un "rimani con me".
《Vado a farmi una doccia, arrivo tra poco》dico sperando mi abbia sentito ma forse si è già addormentato.
Non vedo Alex in corridoio così scendo a controllare se sia andato via.
Non lo vedo nemmeno in sala, la casa è più silenziosa che mai.
《Cercavi me?》domanda alle mie spalle.
Mi volto, ha i capelli più lunghi, lo noto solo ora.
Le mani sono incrociate sul petto muscoloso.
Ha la pelle pallida illuminata dalla luce della luna.
È bellissimo, perfetto.
《Credevo te ne fossi andato ma volevo che rimanessi》.
Lui si avvicina poi però sembra ripensarci.
《Perché?》domanda con voce sensuale, irresistibile.
La saliva si blocca in gola, quasi non riesco a parlare.
《Per...per dirti grazie per quello che hai fatto. Lo hai seguito per tutto il giorno, lo hai riportato qui》.
Gli sorrido.
《Lo avrei fatto per chiunque》.
Lo abbraccio, gli prendo la mano e l'accarezzo con delicatezza, lui risponde al contatto e per un secondo è come se non mi trovassi più qui, come se questo gesto mi avesse provocate una scarica elettrica, ma lui si stacca non in modo violento o brusco anzi lentamente però allontanandomi, non capisco perché questo gesto poi però mi ricordo che si era ripromesso di non interferire più nella mia vita amorosa.
《Vai da lui, potrebbe aver bisogno di te》mi intima.
Si rimette la giacca.
Sta per andarsene.
《Aspetta, cosa pensi potrebbe essergli successo?》.
Non so perché lo chiedo a lui, forse ne sa meno di me ma è anche una scusa per farlo rimanere.
《Non lo so, comunque nulla di grave.
Credo che domani si sarà sistemato tutto. I problemi sul lavoro capitano a tutti. Ora vado, è tardi》.
È stato abbastanza freddo in questi giorni.
Non ci siamo sentiti ma mi aveva promesso che ci sarebbe sempre stato per me infatti è stato così, solo che ad aver avuto bisogno è stato Dan.
Lui e Chloe stanno ancora insieme ma da quel che ho capito per il momento lei non sta andando a lavoro.
《Grazie ancora, davvero.
Anche da parte di Dan》.
Sono convinto che gliene sarebbe grato se solo avesse bevuto qualche bicchiere in meno da capirci qualcosa.
《Non l'ho fatto solo per lui. Anzi, quasi per niente.
Buonanotte Sam》.
《Buonanotte》rispondo.
Chiude la porta dietro di sé.
Rimango a fissarla per un altro paio di secondi ascoltando il ritrovato silenzio della casa che sembra troppo vuota poi vado a farmi una doccia veloce.
Metto in lavatrice i vestiti di Dan che sono bagnati di alcol.
Direi che ha fatto un miscuglio di drink dall'odore.
Rientro in camera, dorme tranquillo adesso. Il suo petto si alza e si abbassa lentamente.
Mi stendo accanto a lui ma inutile dire che non chiudo occhio anche per controllare che non vomiti durante il sonno.
In testa ho un caos di pensieri.....

𝓟𝓮𝓻 𝓼𝓮𝓶𝓹𝓻𝓮 𝓷𝓸𝓲Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora