Mi sveglio sentendomi rinvigorita per la prima volta da quella che sembra una vita e so che è perchè non mi sono svegliata a causa della sveglia, ma spontaneamente e accanto ad Harry Styles. È steso a pancia in giù, il volto sepolto nei cuscini e la schiena esposta all'aria fredda della stanza.
Scendo dal letto e faccio del mio meglio per essere silenziosa mentre raggiungo la borsa con i medicinali. Li tiro fuori, prendendo una pillola di ogni flacone e le poso in fila sula tavolo davanti a me. Una volta finito, poso la borsa e afferro la bottiglia d'acqua, portandomi la manciata di compresse alla bocca e deglutendole velocemente.
"Cosa stai facendo?" la sua voce è roca a causa del sonno e sobbalzo, sentendola dietro di me.
"Mi hai spaventata a morte. Non sto facendo nulla, tu cosa stai facendo?" rispondo e lui si solleva supportandosi sulle mani, fissandomi mentre mi incammino alla valigia.
"Ti guardavo fare qualcosa. Per essere preciso, ti ho vista con un enorme borsa piena di medicinali, se non erro." il suo tono è diretto, ma so che inizierà a indagare, ma non può vincere questa volta, non glielo lascerò fare.
"Hai sbagliato. Nessuna pillola. Basta domande." gli punto un dito contro e lui sogghigna. "Cosa?" chiedo e il suo ghigno si fa ancora più largo.
"Hai detto basta domande, ciò significa che oggi devi uscire con me." faccio una smorfia, ma la sua espressione non cambia, raramente cambia.
"Secondo quale logica ha senso ciò? Non andrò da nessuna parte con te." risponso, mentre preparo l'outfit di oggi.
Perchè ti avrei chiesto di uscire con me, ma tu hai detto di non volere domande, quindi ti sto dicendo che verrai e mi vedi come tuo capo, quindi non puoi dire di no." si pavoneggia ed è carino al mattino, con i capelli in disordine e puntati in ogni direzione, i tatuaggi che danzano sulla sua pelle.
"Tu non sei il mio capo se scopiamo, e dico di no, che tu sia il mio capo o meno." non lo guardo.
"Andiamo, El, non ti sto chiedendo altro che un po' di tempo fuori da questa camera d'hotel e mi piacerebbe che mi accompagnassi. Ti prometto anche che non farò complimenti se ti fa felice." il tono della voce si è acceso e il mio petto si riscalda, dicendomi di dire sì, mentre la mia testa espone un grosso cartello a neon che dice no in maiuscolo.
"Non posso uscire con te. Sono una donna, ciò significa che verrò uccisa e diffamata online, scusa, ma non voglio che succeda." Lui si mette seduto alle mie parole.
"Posso prometterti che non succederà e non chiedermi perchè, fidati semplicemente di me. Non riceverai nessun tipo di commento rude o offensivo." si difende e io gli lancio un'occhiataccia.
"Non hai altri amici con cui uscire?" chiedo, raddrizandomi.
"Sì, ma voglio passare del tempo con te; l'unica persona del mio team con cui non ho passato del tempo." risponde e io gli faccio un gestaccio con la mano.
"Il fatto che tu sia seduto nella mia camera ora, alle undici del mattino, senza vestiti, non concorda con il tuo punto di vista." dico e lui geme.
"Sei così complicata. Puoi semplicemente dire 'sì' a una cosa? Non succede tutti i giorni che una star ti chieda di uscire a pranzo." spalanca le braccia, scrollando le spalle alla sua risposta sarcastica, e io alzo gli occhi al cielo.
"Questo non ti aiuta e mi è già stato chiesto prima di uscire da alcuni miei clienti, quindi non hai nulla di speciale. Penso che uscire insieme sia una brutta idea." ribatto e lui si alza, fermandomi dal chiudermi in bagno.
"Non è niente di più di due persone che passano del tempo insieme. Non ti considererò neppure mia amica dopo se mi dici di sì." ribatte ancora una volta e io realizzo ora quanto sia ostinato.
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Stylist [h.s. - italian translation]
FanfictionEileen Mae Montgomery, meglio conosciuta come El, lavora per il team Gucci di design speciale da due anni ormai. È il lavoro dei suoi sogni, ma c'è una cosa che odia. Le celebrità rudi, narcisiste. Quando le viene assegnato di raccogliere idee e cre...