Mi sveglio con un leggero mal di testa e il braccio di Harry mollemente avvolto intorno alle mie spalle. Sta ancora dormendo e io mi allontano attentamente da lui, completando la normale routine che ho sviluppato nelle ultime settimane. Non ho i pantaloni e indosso ancora la sua felpa, ma so che finirò di nuovo nel suo letto quindi potrò restituirgliela allora. Vado verso il comodino e afferro il cellulare, camminando silenziosamente così da non fare rumore.
"Te ne vai così presto?" sento una voce stanca dietro di me appena sono vicina alla porta e mi fermo, sospirando. Non mi ha mai colta in flagrante prima.
"Ho un aereo da prendere." mento. Il mio volo non partirà se non tra ore e le mie cose sono praticamente già sistemate.
"Anch'io, ma mica mi hai visto sgattaiolare via?" chiede, mettendosi seduto e mostrando il suo petto tonico e tatuato.
"Questa è la tua camera." rispondo e sono già infastidita, non volevo litigare con lui oggi, specialmente non così presto.
"Esattamente, la mia camera, il posto dove la notte scorsa volevi essere. El, parlami, non chiuderti nella tua camera da sola proprio ora, hai bisogno delle persone." risponde lui e mi fa segno di ritornare da lui.
"In realtà non ho bisogno di nessuno." incrocio le braccia al petto, cercando di smantellare il suo punto di vista.
"El, stai attraversando un momento difficile, lo capisco, okay? Voglio solamente essere almeno un amico per te." mi supplica e io scuoto la testa.
"Noi non siamo amici e io non sto attraversando niente. È stato ieri, oggi è oggi, un nuovo giorno, e ora posso tornare a non provare niente e a non importarmente. È quello che succede ogni anno, ora non insistere." mi volto di nuovo e sospiro ancora una volta, afferrando la maniglia della porta.
"Hey, El..." mi blocco, ascoltandolo. "Hai mai pensato che magari questo fa ancora così male ogni anno perchè non ne parli o perchè ci pensi tranne che in quel giorno?" dice apertamente, io accolgo le sue parole e penso alla verità dietro ad esse, ma so che non è il mio caso. Provare sentimenti non è il mio caso, mi fanno sentire a disagio. Non dico nulla ed esco dalla camera, attraversando il corridoio e ignorando i brividi lungo le cosce a causa della mancanza di pantaloni. Entro in camera mia e inizio a chiudere la porta, ma viene spinta e, quando mi volto, noto Harry, ancora senza maglietta, che entra nella mia camera.
"Cosa-" inizio e lui mi bacia, prendendomi completamente di sorpresa e facendomi sciogliere. Lascio cadere tutto ciò che ho in mano e le sollevo, ancora scioccata, e quando finalmente riesco a pensare quasi indietreggio, ma mi fermo, perchè in questo momento non mi importa poichè lui ha quel potere su di me. Ha il potere di prendere la mia pente e farne quel che vuole, anche gettarla fuori dalla porta. Quindi lo bacio, con la porta spalancata e le labbra che si muovono sulle sue.
Indietreggia, rimanendomi però vicino con le mani sul mio volto e gli occhi fissi su di me. "Rimani con me... sono stanco di vederti andartene al mattino. Solamente, resta con me..." dice a bassa voce e io mi chino in avanti, baciando dolcemente le sue labbra.
"Non succederà mai." gli dico e lui allontana le mani sconfitto.
"Non puoi dirmi che non provi niente. C'è stato un impeto...c'è stato qualcosa. Non puoi dirmi che non c'è stato niente e io non posso essere l'unico che vuole svegliarsi provando queste cose." risponde e io scuoto la testa.
"Non ho provato nessun impeto. È stata una distrazione, una gradita distrazione, ma è tutto ed è tutto quello che sei. Smettila prima che ti faccia male." mi volto e recupero il telefono, per poi togliermi la sua felpa e lanciargliela addosso. "Va' a preparare la tua valigia, ho delle cose da fare." gli dico, anche se sto mendendo. Non ho niente da fare e ho provato un impeto, qualcosa che non avevo mai realmente provato tranne quando ero ubriaca, ma eccomi ora, sobria come mai lo sono stata, con questa sensazione proprio al centro del petto.
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Stylist [h.s. - italian translation]
FanfictionEileen Mae Montgomery, meglio conosciuta come El, lavora per il team Gucci di design speciale da due anni ormai. È il lavoro dei suoi sogni, ma c'è una cosa che odia. Le celebrità rudi, narcisiste. Quando le viene assegnato di raccogliere idee e cre...