Passo il resto della giornata da sola ed Anthony mi ha chiamata, mi ha invitata ad uscire ma ho rifiutato, prendendomi finalmente un pomeriggio per me stessa, ricordando quanto mi piaceva tanto, e ora siamo qui, al primo degli ultimi due concerti del tour e non posso fare a meno di sentirmi nervosa e ansiosa mentre aspetto che Harry attraversi quelle porte. Anthony conosce i miei piani per stasera e ovviamente anche Kacey, ma gli altri sono ignari di ciò che sta per succedere. Anthony mi si avvicina, posando le mani sulle mie.
"Riesco a vederti tremare dall'altro lato della stanza... El, prendi un profondo respiro, andrà tutto bene." ridacchia e io mi scuoto, come a scacciare tutte le sensazioni negative.
"Perchè sono così nervosa? È come se stessi per parlare a Dio o qualcosa del genere, cavolo." sospiro e poi la porta viene aperta.
"Cosa sta succedendo, perchè sembri sul punto di vomitare?" chiede Harry ed Anthony si volta, tirando fuori il cellulare. Io lo osservo e lui mi indica di andare, quindi mi alzo e mi avvicino ad Harry.
"Mi chiedevo se... volevo sapere se potessimo magari.. p-parlare." balbetto e lui sorride.
"È una chiacchierata che possiamo avere a casa mia o dovremmo farla qui?" chiede e so che lo sta chiedendo in base a qual è la mia decisione.
"Possiamo parlare a casa tua... ecco, se vuoi che venga." gli dico e lui annuisce.
"Ti scriverò l'indirizzo, la mia porta è sempre aperta per te, Eileen." utilizzia il mio nome completo e io alzo gli occhi al cielo, ritornando a sedermi sul divano. "Hai scelto quello che devo indossare." lancia un'occhiata oltre la spalla e io torno ad alzarmi.
"Certo." ridacchio e afferro il completo che voglio. Una giacca di velluto blu scuro con una camicia color crema col fiocco. Lui la indossa dopo essersi fatto aggiustare i capelli da Kate e io lego il fiocco, per poi abbottonare i bottoni come ho fatto negli ultimi mesi. "Va bene?" chiedo e lui si raddrizza.
"Va bene, grazie." sorride e io lo guardo superarmi e dirigersi alla porta, seguendo gli altri che hanno lasciato la stanza. Si ferma sul ciglio della porta e si volta a guardarmi. "Rimarrai a guardare?" mi chiede e io annuisco.
"Pensavo potessimo andare a casa tua insieme, se per te va bene..." gli faccio un sorriso nervoso e lui ricambia.
"Certo." esce dalla stanza e io lo seguo subito dopo.
Partecipiamo al concerto e lui balla per tutta la serata, cantando meravigliosamente ed esibendosi come una vera rockstar farebbe... guardarlo mi intratterrà sempre, sapendo che dà sempre se stesso tutte le volte. Dopo aver finito di esibirsi, scende dal palco irradiando energia positiva e questo mi fa sentire un po' più sicura. Si cambia, ringrazia tutti un centinaio di volte e poi ce ne andiamo, dirigendoci a casa sua con la sua macchina. Guida lui mentre la musica risuona attraverso le casse. Ogni secondo di tutto questo è rilassante. Raggiungiamo la sua casa a Los Angeles ed è bellissima, ma me lo aspettavo. Inserisce i codici al cancello, poi alla porta d'ingresso ed entriamo. Lui posa le chiavi sul tavolino e io poso la mia borsa.
"Posso parlare per prima?" butto fuori e lui mi guarda da sopra la spalla.
"Beh, stavo per chiederti se volevi un drink o qualcosa da mangiare prima, ma immagino andremo dritto al punto, no?" chiede e io scrollo le spalle.
"Uhm, possiamo fare quello che vuoi... immagino." gli dico e lui scuote la testa.
"Parleremo, solamente smettila di essere così nervosa, ci siamo solo noi, non sei mai stata nervosa con me." mi dice e, sebbene abbia ragione, questo è diverso.
"Prima non ero nervosa perchè non avevo niente da perdere, ma ora..." gli dico, lasciando la frase a metà, e lui si siede, indicandomi di fare lo stesso, quindi lo faccio. Mi siedo accanto a lui, incrociando le gambe e posando le mani in grembo. "Non sono mai stata il tipo di persona che parla dei propri sentimenti, maggiromente perchè fino a qualche mese fa non ne provavo davvero qualcuno e quando ho iniziato a provarli, li ho spinti via, ma è cambiato tutto da quel momento. Entrambi l'abbiamo notato e all'inizio non volevo... quando ho visto quel cambiamento in me, quando ho iniziato a divertirmi e a lasciarmi andare, sapevo che era grazie a te, e questo mi spaventava. Sapevo di provare qualcosa per te in Australia, quando siamo stati in giro tutta la notte... non mi sono mai sentita così viva come in quei momenti, e penso di essermi innamorata di te quando sei rimasto con me quella notte in Messico, la notte in cui sei rimasto in bagno con me, la notte che mi haimostrato quanto ci tenessi a me." non alzo lo sguardo neppure una volta, fisso solamente le mie mani mentre giocherello con esse, evitando il contatto visivo.
STAI LEGGENDO
Stylist [h.s. - italian translation]
FanficEileen Mae Montgomery, meglio conosciuta come El, lavora per il team Gucci di design speciale da due anni ormai. È il lavoro dei suoi sogni, ma c'è una cosa che odia. Le celebrità rudi, narcisiste. Quando le viene assegnato di raccogliere idee e cre...