Capitolo 4: Temporary Fix

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Ore dopo sono ancora a letto e mi rifiuto di lasciare questa stanza per il resto della giornata. Anthony mi ha chiesto se volessi andare a pranzo con lui, ma ho rifiutato, dicendogli che non mi sentivo bene. Neppure una persona mi ha disturbata da allora, neppure Harry e ne sono sorpresa. Non avrei mai pensato che mi avrebbe lasciata stare, specialmente non dopo la notte scorsa, dopo aver posto fine alle cose in quel modo stamattina.

Quando è il momento di lasciare l'hotel, mi copro bene, assomigliando a un barbone, mentre lancio un'occhiata in corridoio per assicurarmi che Harry non sia nelle vicinanze. Mi muovo freneticamente nella stana, afferro la valigia e poso il borsone sulla spalla e mi preparo a volare in Danimarca. Una volta arrivata all'aeroporto privato, individuo Anthony e mi avvicino, ricordandomi di non comportarmi in modo strano sebbene la mia mente sia in totale confusione.

Il volo ci impiega due ore per arrivare in Danimarca e ne sono felice, perchè ho avuto altre due ore per calmarmi, altre due ore che sono stata lontana da Harry.

"Sei sicura di star bene?" chiede Anthony mentre scendiamo dal jet, ritornando nel freddo.

"Sto bene, mi sento solo un po' malaticcia." gli dico, stringendomi il cappotto.

"Ti ho vista malata, tieni comunque i piedi per terra, sei ancora in te. Ora non so chi sei, c'è qualcosa che non mi stai dicendo." mi informa e con la coda dell'occhio noto che mi osserva.

"Sto bene e tu, tra tutte le persone, dovresti sapere che ti dico tutto. Sono qui, sto bene, non c'è nessun problema." mento ancora una volta, pronta ad arrivare in hotel e chiudere fuori chiunque.

Il giorno successivo passa lentamente, maggiormente perchè lo passo chiusa in hotel, lontana da chiunque. Ora però, mi sto dirigendo all'arena, Anthony è già lì, gli ho detto di andare senza di me. Osservo la Danimarca nel frattempo e, nonostante faccia freddo, è bellissima. È stato bellissimo ovunque sia stata e sono felice di essere qui, nonostante tutto. La macchina si ferma in un parcheggio sul retro ed esco, dirigendomi all'interno dell'edificio. Una volta entrata nel camerino, tutti gli occhi si posano su di me.

"Dio, pensavo fossi morta, non ti vedo da due giorni, da quando sei scomparsa nel bar senza dire nulla." Kate solleva un sopracciglio mentre mette a posto le sue cose, il che significa che ha finito con Harry per questa sera.

"Ero stanca, quindi sono tornata in hotel." lei solleva la testa, guardandomi con sguardo serio.

"Pensi che ci creda?" chiede ed Anthony si copre la bocca per soffocare una risatina.

"Non so perchè non debba farlo." scrollo le spalle. Non dare sospetti, mi dico. MI avvicino al completo posato alla fine dell'appendiabiti, facendo riscaldare nel mentre il ferro da stiro lì accanto. Il completo è di un rosa chiaro gessato a quadri. È uno dei completi meno stravaganti, ma il colore è forte abbastanza per qualsiasi uomo. Inizio a stirare il completo, tenendo lo sguardo fisso su di esso.

"Perchè una certa persona è scomparsa nello stesso momento. La stessa persona che indosserà quel completo che stai stirando." mi dice e so di avere tutti gli occhi su di me.

"Può essere una coincidenza, strano." scrollo le spalle e non mi volto a guardare Kate, o Anthony. La porta si apre e sento la voce di Jeffrey, insieme a quella di Helene e immagino anche Harry.

"El, sono felice di vederti, finalmente. Posso parlarti un attimo?" la profonda voce inglese tuona dietro di me e io mi volto a guardarlo. Indossa degli abiti normali, una semplice t-shirt e dei pantaloni dell'adidas. Anthony e Kate si scambiano un'occhiata, entrambi sorridendo al gesto di Harry.

"Scusa. Sono impegnata al momento." alzo il ferro da stiro e lo oscillo, evitando così del tempo da sola con lui.

"Anthony potresti occupartene al posto di El così posso parlarle?" chiede Harry con voce giocosa.

Stylist [h.s. - italian translation]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora