Mi volto verso Anthony e sposto lo sguardo dallo specchio, facendo una smorfia scontenta.
"Andiamo, svenditi, un'altra giravolta." fa roteare il dito, indicandomi di fare un'altra piroetta. Gemo, voltandomi e guardandomi allo specchio. Siamo partirti questa mattina presto e ora siamo in una delle tre tappe in Germania. Indosso una gonna di pelle e un maglioncino oversize, una cintura avvolta intorno alla mia vita e ovviamente una poschette gucci grigio chiaro in mano. Ho stirato i capelli e cadono lungo la schiena.
"Non faccio un'altra piroetta. Dì sì o no se sto bene." faccio ricadere le braccia lungo i fianchi e lui scuote la testa.
"Ovvio che stai bene, stai sempre bene. Voglio solo assicurarmi che hai l'atteggiamento corretto per il tuo appuntamento." solleva le sopracciglia e io gli punto un dito contro sulla difensiva.
"Questo NON è un appuntamento! Stiamo andando ad un incontro d'affari, ecco tutto, ed è per quello che ho accettato." abbasso il disto e lui alza le mani in aria in difesa.
"Tu potresti vederla così, ma lui lo vede decisamente come un appuntamento, perchè se fosse stato davvero un incontro d'affari, sarei stato invitato." sogghigna e io alzo gli occhi al cielo.
"No. Sono io il capo della squadra, ha senso che lui voglia solo-" vengo interrotta da qualcuno che bussa alla porta.
"Ooooh, eccolo, fammi andare ad aprire alla porta." si alza e io lo rimetto seduto sul letto.
"Posso aprire la porta da sola, non è il ballo dei diplomandi, non ho bisogno di una grande entrata per una cena d'affari." lo supero e, nonostante il mio discorso, lui mi segue. Apro la porta ad Harry, che ha un fastidiosissimo sorriso sul suo viso, e gemo. "Speravo che saresti finito con l'avere qualche strana influenza o magari che avresti realizzato che è inutile. Immagino tu sia in salute, e stupido." mi porge il braccio e sbuffo. "Non succederà mai. Andiamo, ora." esco dalla stanza e lo supero, e lui mi segue. Sento la porta della camera chiudersi.
"Divertitevi, ragazzi! Tornate prima di mezzanotte." ci prende in giro Anthony e io gli faccio un gestaccio.
"Quando sono fortunato? Sono riuscito a farti accettare due uscite di fila, deve essere un record." scherza, mentre mi osserva. Premo il pulsante dell'ascensore e ignoro il suo sguardo.
"Non sei fortunato, sei solo manipolatorio. Questa è una cena d'affari, ecco tutto." osservo le porte dell'ascensore aprirsi e lui mi segue entrando.
"Allora, quanta ripercussione hai avuto per essere uscito con una femmina ieri?" chiedo, finalmente guardandolo.
"Nessuna, in realtà, guarda." tira fuori il suo cellulare e me lo mostra.
Ci sono io, sullo schermo, insieme ad Harry, ma il titolo non è brutto. "Harry Styles, fuori a pranzo con la capostilista di Gucci: El Montgomery." dice il titolo e lo osservo.
"Questo è un tabloid, io sto parlando delle tue fan." mi correggo e lui apre instagram, mostrandomi un account di aggiornamento su di lui.
È divertente, scommetto che le sue fan nemmeno sanno che lui controlla questi tipo di profili. La descrizione porta il mio nome scritto e ci sono alcune persone nei commenti che chiedono di me, ma tutti sulla difensiva che dicono "Non preoccupatevi, ragazzi, lei è solo la sua stilista, non si stanno frequentando. Gli è permesso avere delle amiche."
Annuisco ed esco dall'ascensore, entrando nella hall.
"Ti avevo detto che non ti avrebbero attaccata. Succede con ogni amica, fotografa, parrucchiera. Fanno le loro ricerche, scoprono chi sei e si tranquillizzano." scrolla le spalle e rimette il cellulare nella tasca dei suoi pantaloni larghi.
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Stylist [h.s. - italian translation]
FanfictionEileen Mae Montgomery, meglio conosciuta come El, lavora per il team Gucci di design speciale da due anni ormai. È il lavoro dei suoi sogni, ma c'è una cosa che odia. Le celebrità rudi, narcisiste. Quando le viene assegnato di raccogliere idee e cre...