N/A: problema risolto con i capitoli. Spero che potrò di nuovo aggiornare giornalmente.
La strada di ritorno al nostro hotel sembra breve e, improvvisamente, tutto quello che voglio fare è togliermi questo cavolo di vestito.
"Mi abbassi la cerniera?" chiedo appena getto la borsa sul letto, lui posa le nostre scarpe accanto de valige e viene in mio aiuto, abbassandomi la cerniera e lasciando che le dita sfiorino la mia pelle. Mi muovo furtivamente col vestito slacciato verso il bagno. "Mi faccio una doccia, se ti addormenti ti sveglierò prima di andare, va bene?" chiedo e lui annuisce, rimanendo in silenzio come ha fatto sin da quando abbiamo lasciato la spiaggia.
Non so perchè stia agendo in questo modo; penso abbiamo condiviso un bel momento, mi sono goduta ogni secondo della nostra serata, solo perchè oggi tornerà tutto alla normalità, non significa che mi dimenticherò di quanto ci siamo divertiti. Mi tolgo il vestito, aprendo il soffione della doccia ed entrando in essa appena si è scaldata l'acqua. Pochi secondi dopo mi raggiunge, le sue mani scivolano intorno la mia pancia nuda mentre io sono rivolta col viso verso il flusso d'acqua.
"Stai bene, Eleanor?" chiede, il mento posato sulla mia spalla mentre io alzo le braccia e mi asciugo il viso. Mi chino in avanti per prendere la spugnetta e lavare via dal viso il trucco.
"Certo che sto bene, tu stai bene?" gli chiedo e sento le sue labbra lasciare dolci baci sulle mie spalle e lungo la schiena. Non mi volto, ma non mi allontano dal gesto dolce.
"Sto bene." mi dice, le labbra ancora sulla spalla e la dolcezza non cessa mai. "Questo non è cambiato..." mi dice, e non è una domanda, è un'affermazione, dato che sa.
"Non è cambiato." ripeto, incerta se sto dando conferma ai suoi pensieri o sto semplicemente ripetendo quel che ha detto lui, ma qualsiasi cosa sia ha ragione, niente è cambiato tranne me. So come lasciarmi andare ora, so che divertirmi non mi vieterà di lavorare, ma quello non ha niente a che fare con lui o col fatto che dormiamo insieme. "A meno che tu non preferisci che... torni a stare da sola." gli dico e lui mi fa voltare.
"Preferirei non lo facessi." mi dice e io gli avvolgo le braccia intorno al collo.
"È deciso, allora." scrollo le spalle e lui lascia ricadere le braccia, per poi girare intorno a me così da potersi lavare anche lui.
Facciamo esattamente questo, ci ripuliamo dal corpo la nottata, rimanendo in silenzio, un silenzio che non è disagevole o doloroso, è casuale. Mi volto ad afferrare un asciugamano e lo avvolgo intorno al corpo, lasciando il bagno e dirigendomi direttamente alla mia valigia. Il sole è completamente sorto ora e non riesco a credere che non dormo da una giornata. Prendo una felpa e mi raddrizzo, ma immediatamente una mano si avvolge intorno alla mia vita e le sue labbra mi sfiorano dietro l'orecchio, senza dire una parola. Sento il dolce respiro mentre respira e i capelli bagnati che gocciolano ancora dopo la doccia. Lentamente solleva la mano, rimuovendo il mio asciugamano e facendomi voltare dolcemente allo stesso tempo.
Mi guarda dritto negli occhi mentre lascia cadere l'unio tessuto che mi copriva e, normalmente, il contatto visivo non è totalmente abituare tra di noi in queste situazioni, ma la strana sensazione che provo con esso mi manda in orbita. Mi spinge a sè con una piccola spinto sulla schiena e le sue mani sono morbide appena si posano sulla mia pelle. Sollevo il mento per baciarlo, assaporando ogni secondo delle sue labbra sulle mie, e mi volta così che abbia la schiena rivolta verso il letto. Porta entrambi lì, prendendo il controllo dell'intera situazione, un'altra cosa a cui non sono pienamente abituata. Ho sempre il controllo; ho il controllo di ogni emozione, ogni movimento, ogni bacio, ogni parola, ma non ora. Al momento è lui a trascinare entrambi. È così che parliamo, è così che comunichiamo nella nostra vita insieme, e mi sta bene. Le sue dita danzano lungo la pelle delle mie cosce e, appena raggiunge i fianchi, sposta una mano per aprirmi a lui. Non ha spezzato il nostro contatto visivo e, in questo momento, è come se il mio cuore potesse uscirmi dritto dal petto. Ho provato questa cosa soltanto un paio di volte in vita mia, ma per qualche ragione la sto provando più spesso con lui, ogni volta che mi lancia una di quelle occhiate stupide, come sta facendo ora.
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Stylist [h.s. - italian translation]
FanfictionEileen Mae Montgomery, meglio conosciuta come El, lavora per il team Gucci di design speciale da due anni ormai. È il lavoro dei suoi sogni, ma c'è una cosa che odia. Le celebrità rudi, narcisiste. Quando le viene assegnato di raccogliere idee e cre...