Le lampade al neon producevano un riverbero asettico sulle pareti bianche del laboratorio di manutenzione. Attrezzi e dispositivi avanzati scintillavano sulle mensole tirate a lucido. Dai bocchettoni sul soffitto spirava una leggera brezza fredda e secca. Al centro della sala, il corpo svenuto di No. 2 giaceva su un tavolo di metallo lungo e freddo, coperta da un lenzuolo di cotone bianco.
Matthew esaminava il fondo oculare della ragazza con una piccola torcia. Le iridi grigie riflettevano le loro sfaccettature vitree, mentre la carnagione pallida pareva illuminarsi di luce propria, esposta alla freddezza dei neon.
«C'è stato un sovraccarico di tensione nel suo processore ed è scattato il programma del salvavita.» Pensava ad alta voce, chinato su di lei. «La pupilla è rimasta contratta.»
Un leggero bip scandiva i secondi nel laboratorio. Non contava i battiti cardiaci, ma i cicli di clock del processore della ragazza, segno che fosse ancora in funzione, nonostante la perdita dei sensi.
«Non si è trattato di un surriscaldamento.» Ribadì No. 89 al suo fianco. «Le ho toccato la fronte ed era fredda.» Assisteva il suo creatore passandogli via via altri utensili per controllare il suo stato di salute.
«Si direbbe sia per il suo... difetto, allora.»
«In che senso, un difetto?» Il ragazzo storse le sopracciglia, colto alla sprovvista dalla rivelazione. Se ne dicevano tante su di lei, ma era la prima volta che sentiva parlare di un problema del genere.
«Si trova nell'area emotiva e non regola correttamente alcune emozioni e il linguaggio verbale.» Il Vertice sollevò la schiena e si toccò una tempia. «Riteniamo sia la ragione principale del fatto che non parli.»
«Perché non lo sistemate?»
«Se fosse possibile, l'avremmo già fatto, No. 89.» Matthew fece spallucce con una nota di rimpianto. «Ma, ahimè, non lo è.»
«Questo... difetto influisce anche sulla sua abilità nel combattimento, per caso?»
«Il fatto di non provare certe emozioni durante gli scontri la rende molto più performante rispetto ad altri soldati bionici. Vedila così: se non hai paura di affrontare un nemico più forte di te, proverai a colpirlo con più intensità.»
«Non sarà pericoloso avere un soldato bionico del genere?»
«Il Consiglio ritiene che l'Unità No. 2 sia troppo imprevedibile e violenta, perciò non viene più impiegata nella lotta ai dissidenti dal 2020.» Il Vertice sfilò via i guanti in lattice e li gettò nel cestino. «Le uniche missioni per cui è autorizzata sono quelle a priorità critica. In altre parole, è la nostra risorsa più preziosa, nonché l'ultima carta che Vertex ha a disposizione.»
No. 89 manteneva lo sguardo vigile sul volto della ragazza, sommerso da una valanga di dubbi. Aveva sempre considerato No. 2 come una creazione controversa ma efficiente, l'apice irripetibile del genio di Matthew. Tuttavia, scoprire che dietro la sua apparente perfezione si nascondeva un difetto di fabbrica lo sconcertava nel profondo del suo animo. Che il suo creatore l'avesse resa imperfetta di proposito, così da renderla più potente a scapito della sua umanità?
«Eppure, con me ha parlato prima di perdere i sensi!» Ribatté deciso. No. 2 non era soltanto un'arma da usare in situazioni critiche. Nei suoi gesti, aveva scorto un'umanità che Vertex rifiutava di vedere. «E ha parlato anche con No. 5!» Si tappò immediatamente la bocca, subito dopo. Si era appena tradito da solo.
Il Vertice gli puntò addosso uno sguardo sospettoso. «Tu come lo sai che ha parlato con No. 5?»
Il ragazzo artificiale strinse i denti. Non avrebbe avuto alcun senso mentire al padre di tutti gli automi, l'artefice dei complicati algoritmi contenuti nei loro processori. Li conosceva come le sue tasche.

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Vertices
Fiksi Ilmiah2027, la Terra è unita sotto il segno di Vertex, un élite di luminari, chiamati Vertici, che decide le sorti del mondo per la popolazione. Il suo capo, il Vertice Principale Matthew, presenta la nuova generazione di automi, androidi ad alta fedeltà...