1.12 - Fenomeni

117 15 49
                                    

No. 2 si lanciò sul divano stanca, come tutte le sere. Tornava nel suo appartamento sfinita dagli allenamenti e ogni volta doveva fare i conti con i suoi vicini di casa. Era l'unico automa ad abitare in quel condominio, localizzato in un quartiere "umano" di Whitebread. Aveva ottenuto quel monolocale al secondo piano a poco prezzo, poiché non era stato insonorizzato a dovere quando venne edificato.

Per un automa come lei, era possibile percepire qualunque rumore limitrofo senza sforzarsi: dalle urla dei bambini del primo piano al fruscio della doccia del piano terra, fino al telegiornale del quarto piano ad alto volume di una coppia anziana, dagli evidenti problemi di udito. Anche se No. 2 non aveva il bisogno fisiologico di dormire, lo faceva per lo più per rilassare la sua mente, con scarsi risultati.

Ma i vicini più odiosi, per lei, erano quelli a fianco: una giovane coppia umana dalla passione insaziabile. Verso le undici e mezza, iniziava il baccano e durava per una buona mezz'ora. Un momento di silenzio e poi riprendeva.

Le sue lamentele erano inutili. Veniva sempre derisa per la sua natura artificiale dalla coppietta.

«Ma che ne capisci di queste cose, ferraglia?»

«Ti piacerebbe farlo anche tu, eh?»

«Magari sotto non avrà niente, poverina!»

Non rispondeva mai loro a tono, per paura di perdere le staffe e ridurli in coriandoli nel giro di pochi minuti. La pazienza di No. 2 però, non era illimitata, anzi. Serviva una lezione esemplare, ma al momento la storia non era nei suoi pensieri.

Dopo aver finito di spizzicare gli avanzi, si stiracchiò sul divano e levò il cerchietto dalla testa. Afferrò il telecomando, pronta per guardare le news. Con lei, c'era la sua fedele katana nel fodero: la sua prima e unica amica, che possedeva da quando le sue memorie avevano iniziato a registrare informazioni.

Qualcuno suonò al campanello della porta: era l'anziana della tv ad alto volume con una torta.

«No. 3! Ti ho portato questa per farmi perdonare...»

«No. 2.»

«Come, scusa...?»

La ragazza prese il vassoio con un sospiro. Provò a chiudere la porta, ma la mano della signora bloccò il movimento.

«Aspetta, No. 3!»

«No. 2.»

«Ma... i tuoi vestiti?»

In effetti, in quel momento No. 2 non era presentabile, almeno secondo i canoni della società umana: indossava soltanto una canottiera bianca, biancheria intima e un solo guanto nero. Si limitò soltanto a grattarsi la testa disordinata e a liquidare la vicina con un semplice: «Buonanotte.»

«Dormi coi guanti?» La donna non finì la frase che la porta era già chiusa.

No. 2 appoggiò il vassoio su una pila di altri simili, già consumati. Per fortuna, la perdita di peso non era un problema per lei, con tutti i dolci che riceveva in regalo. No. 87, infatti, era nato già con la sua costituzione robusta, senza la possibilità di poter dimagrire.

Tornò a distendersi sul divano, con un pezzo di torta tra le dita. La tv iniziò a emettere uno strano sfarfallio. Cambiò canale, ma il disturbo continuò comunque. Non sembrava una comune interferenza. Era più come se ci fosse una seconda trasmissione che si sovrapponeva sulla stessa frequenza del segnale video.

Colpì addirittura il televisore con un pugno leggero, ma anche in questo modo non smetteva. Decise quindi di staccare la spina di alimentazione, ma rimase sconcertata quando lo schermo rimaneva acceso nonostante la mancanza di corrente elettrica.

VerticesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora