Parte 23ª - First week

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Il primo giorno di scuola alla Queen Victoria fu integrativo, i ragazzi fecero la conoscenza dei loro professori e delle materie obbligatorie da seguire. Matematica, inglese e scienze.
Di comune accordo Marinette e Adrien scelsero per se stessi una sola materia facoltativa oltre la seconda lingua straniera, da seguire così che si tenessero liberi e non si stancassero troppo. Marinette per se scelse arte e design, Adrien invece scelse tecnologia e design.
Le loro giornate erano quindi organizzate in questo modo, al mattino materie d'obbligo. Tornavano a casa per il pranzo e quando non avevano materie alternative restavano da soli ad allenarsi e studiare i Miraculous di tutti i grimori che avevano.
La giovane aveva scelto di imparare il karatè da Adrien per non appesantire troppo Marcel che quando non studiava trascorreva del tempo con Alice che aveva in comune con lui la passione per l'ippica.
Di comune accordo avevano deciso che Haoxin avrebbe dovuto consegnare a qualcuno di fidato il Miraculous del cavalluccio marino, portatore dei bei sogni avrebbe potuto contrastare il potere di Lady Octavia e non rendere succubi degli incubi le sue prede. Adesso c'era solo da decidere chi, era una settimana che erano a Londra e stavano ancora conoscendo i loro compagni. Adrien aveva una sola certezza, consegnare ad un inglese il Miraculous, così da proteggere Londra in loro assenza. Marinette non potè fare altro che approvare la sua decisione, perché in fondo aveva ragione.
Intanto avevano dato dei Miraculous temporanei di nuovo a Nino e Max, così da non trovarsi in svantaggio quando erano tre contro due.
Si muovevano così, capivano chi era il loro avversario e se erano in minoranza a seconda dei casi, Black Lady andava a consegnare il Miraculous e portare il nuovo compagno sul campo di battaglia. Adrien intanto teneva a bada i nemici, era un rischio. Ma il suo partner sembrava aver improvvisamene aver acquisito una certa fiducia verso di lei e a Marinette la cosa faceva molto piacere.
Più si andava avanti e più le sembrava di essere una cosa sola con Haoxin, proprio come con Chat Noir.
Erano tornati anche altre volte in Francia, Papillon non si fermava e attaccava o con l'avvoltoio o con il coccodrillo, univa ogni giorno al suo potere il potere degli altri Miraculous.
Quella sera dopo aver per l'ennesima volta affrontato Lady Octavia si erano trovati nella sua camera e il primo argomento trattato da Adrien fu proprio Papillon.
"Unire così i Miraculous ogni giorno lo indebolirà e quando accadrà noi saremo più forti." Aveva detto il modello, ed era vero.
Per quanto Papillon fosse molto forte ed aveva possibilità di gestire il suo potere più a lungo non era giovane come loro che  avevano comunque  più energie da poter assimilare sue Miraculous.
"Dovremo solo scoprire dove si trova e chi è." Disse lei che voleva raggiungere Chat Noir anche come Shé Gūniáng. E quella era l'occasione giusta per dirlo ad Adrien, avrebbe voluto tenerglielo nascosto. Ma era sicura che lui, Chat Noir e Red Scorpio si raccontassero tutto. Raiongāru il giorno prima le aveva detto che spesso Scorpio si allontanava con Chat Noir a chiacchierare prima di lasciare il campo. Quindi Adrien sarebbe venuto a conoscenza della presenza di Shé a Parigi.
"Quanto sei amico di Chat Noir?" Chiese la corvina sedendosi sul letto.
Adrien studiò uno dei cappelli creati da Marinette tenendo lo sguardo fisso sui particolari. "Ti ho già risposto mi pare." Disse tergiversando la domanda.
"Sì, però ho notato che sai di Papillon e delle sue fusioni." Disse Marinette.
"Chat Noir ha dovuto usare un altro Miraculous per sconfiggere il super cattivo. Lo ha fatto perché..." Adrien ci pensò un attimo, perché lo aveva fatto? Ah si perché Raiongāru aveva già usato il suo potere.
"Perché il potere di Ladybug non ha funzionato." Disse Marinette.
Adrien la guardò intensamente. "Ecco giusto! Sapendo Chat Noir che io ho una miracle box mi ha raccontato tutto." Spiegò tornado al secondo cappello.
"Vi raccontate di tutte le battaglie?" Chiese Marinette al compagno.
Adrien posò il cappello a bombetta sul piano e sospirò, doveva iniziare a usare dei diversivi con lei. "Stai migliorando nella creazione delle bombette." Le disse andando a sedersi accanto a lei.
Lei annuì. "Effettivamente ne ho fatte un po', ma tanto di più i cappelli per ragazze, ad Alice dovrà piacerne uno almeno." Disse lei, si voltò leggermente verso Adrien.
"Tornando a noi. Hai saputo che ho dato il Miraculous dell'amore a Chat Noir quindi."
Adrien si stese meglio sul letto e si portò  Marinette dietro annuendo, quella era una domanda semplice. "Si, lo so." Disse.
"Abbiamo studiato il grimorio e sappiamo che l'avvoltoio viene dalla mia Miracle box, questo vuol dire che è responsabilità dei due complementari di gestire il Miraculous."
Lui annuì e nel farlo poggiò la mano sul fianco di Marinette. "Sarebbe così, ma sappiamo entrambi che Ladybug e Chat Noir se la stanno cavando alla grande." Disse lui con un sorriso. "O almeno se non lo sapevi adesso te l'ho detto." Terminò prendendo a carezzare lentamente  il fianco della ragazza.
Marinette si irrigidì al lieve tocco di Adrien, quando spiegò il suo punto di vista fece una smorfia, sappiamo bene che se la cavavano, certo era così ma... ma un fremito la prese quando lui iniziò a carezzarla lentamente. "Si, però..." disse mordendosi il labbro. 
"Però è tutto sotto controllo." Disse Adrien continuando a carezzarla, gli piaceva quella sensazione. "Noi siamo qui e loro sono lì. In più Ladybug e Chat Noir hanno anche un team fisso, appena c'è Papillon ecco che arrivano tutti e sei." Disse il ragazzo chiudendo la questione.
"Io vorrei..." disse lei fissandolo nei suoi splendidi e maledetti occhi verdi, i capelli che gli coprivano la fronte completamente. 
Adrien ricambiò il suo sguardo attendendo che continuasse, al contrario Marinette sospirò aprendo leggermente le labbra. Ebbe un tuffo al cuore. "Il gatto ti ha mangiato la lingua?" Chiese per smorzare la tensione.
Marinette si sentì tremare a quella frase, sgranò gli occhi e istintivamente portò una mano ai capelli del ragazzo, quei capelli così disordinati sulla fronte le ricordavano...
Lui la bloccò prima che potesse toccarlo.
"Adrien..."
"Se mi tocchi ti bacio di nuovo." Disse lui con voce roca.
Marinette fremette al tono della sua voce, la mano di lui adesso le stringeva il suo polso, ma bruciava lì dove era stata fino a quel momento. Voleva che la baciasse?
"I baci si chiedono e poi se lo consento si danno." Rispose lei con sfida.
Adrien rise ambiguo, quel sorriso!! "Ho chiesto già abbastanza. Lo faccio e basta!" Rispose a quel punto lasciandole il polso.
Marinette si ritrasse e indietreggiò. "Prima devo vedere Chat Noir." Rispose continuando a fissarlo.
"Tra tre settimane." Rispose lui alzandosi dal letto. "Ci vediamo domani mattina, l'auto dei Sutherland arriva alle 8.30." Disse dirigendosi alla finestra.
"Voglio andare a Parigi come Shé Gūniáng!"  Disse veloce.
"Impossibile. Mentre l'anatra ti porta a Parigi gli scontri sarebbero anche finiti." Gli disse lui, sapevano entrambi che tra i Miraculous viaggiatori l'anatra era il più lento, avevano studiato insieme i grimori. Se voleva raggiungerlo avrebbe dovuto scoprirsi, dirgli di Klakky e lei non era così sprovveduta dal rivelarsi. 
"Potrei trovare un altro modo. Potresti prestarmi Jaggi." Disse lei raggiungendolo alla finestra.
Adrien tornò sui suoi passi. "Non posso, sai che c'è sempre il rischio che io debba correre altrove." Le spiegò lui con un sorriso.
"E io con te." Rispose lei.
"Appunto, abbiamo appurato che se ti porto in braccio arriviamo subito in Italia. Ma io e te che non serviamo in Francia al momento." Disse risoluto Adrien.
"Adrien sentimi. Shé Gūniáng deve affrontare Papillon." Le disse lei.
Adrien scosse la testa prendendole il viso tra le mani. "No Marinette, in Francia ce la fanno da soli. Resta qui ti prego, fin quando ce la fanno tra di loro resta qui!" La supplicò lui.
Marinette scosse la testa. Ma perché insisteva così, perché non voleva che andasse. "Perché..."
Adrien chiuse gli occhi, non voleva sentirla e non voleva raccontarle bugie, chinò il capo su di lei e le impedì di parlare e fargli richieste o domande, tappandogli la bocca.
Marinette a quel gesto gli andò incontro portando le mani dietro la sua nuca e intrecciando le dita tra i suoi capelli setosi così da poter essere alla sua altezza. Adrien andò a stringersi ancora di più a lei a quel gesto, la lingua si insinuò tra le sue labbra carnose, trovò quella di lei e iniziò una danza in sincrono. Lasciò scivolare la mano dal viso al collo per poi scendere più giù a posarsi sul seno piccolo. Il suo corpo reagì a quel contatto, le parti basse di esso si facevano sentire vive, quasi avessero un anima. Cosa stava facendo, seduceva Marinette? Non poteva, non fin quando non avesse trovato e catturato Papillon, entrambi avevano troppe responsabilità e troppo da perdere se qualcosa fosse andato storto. E lui stava complicando tutto, si staccò da lei rapidamente come si era congiunto e osservandola andò alla finestra con un balzo.
"Scusami, non avrei dovuto!" Le disse.
Marinette lo fissò, si sentiva come se le avesse tolto l'aria allontanandosi così da lei. Lo osservò, i capelli biondi scompigliati, le gambe fasciate nei jeans neri, i nervi tesi in attesa del salto o per via del loro distacco. Non seppe dirlo, seppe solo che di nuovo gli diede l'impressione di avere di fronte a se Chat Noir.
Tornò a stendersi sul suo letto, aveva lasciato la finestra aperta, faceva freddo. Ma poco le importava, se lui sarebbe tornato non si sarebbe sentito tirato fuori dalla stanza. Adrien! Era andato via lasciandole l'amaro in bocca, un forte desiderio di... di cosa? Non avrebbe voluto che smettesse così il loro bacio, avrebbe voluto continuare a carezzargli i capelli setosi mentre le loro bocche si incontravano così naturalmente. Era stato tutto perfetto fino a quando non le aveva carezzato il seno.
Arrossì gettandosi sotto le coperte col capo e toccandosi quello stesso seno. Avvertiva come se pulsassero anche loro, quasi come quando le veniva il ciclo, ma questa volta era diverso. Cosa era successo? Cosa le stava facendo Adrien? Quello non era l'amore che lei aveva provato fino ad allora, i baci che aveva immaginato. Quello era di più, tanto di più. L'aveva baciata, di nuovo senza il suo permesso.
"Ho chiesto già abbastanza. Lo faccio e basta!" Le parole di lui le rimbombavano nella mente, era ammutolita.
"Il gatto ti ha morso la lingua?"
Sussultò, quello sguardo, quella frase, quel sorriso sornione e quei capelli disordinati che gli circondavano il viso. No, non poteva essere lui.
Doveva calmarsi, stava giungendo a conclusioni affrettate. Adrien non poteva essere Chat Noir, non sapeva neanche che la Francois DuPont fosse un college. Nonostante spesso, molto spesso ci avesse combattuto prima che affrontassero l'argomento.
Tremò, vero! Ci avevano combattuto tante volte. Ma lui aveva detto che era una scuola elementare quando sapeva che gli studenti erano degli adolescenti. Si sedette sul letto scossa, lei lo aveva depistato facendogli vedere che Marinette era multimouse... anche lui con quella frase l'aveva depistata. Perché se avessero scoperto l'uno dell'altra avrebbero dovuto rinunciare ai loro Miraculous, non potevano far sapere a nessuno le loro identità.
"Tikki..."
"Marinette!?" Disse la Kwami, era preoccupata, leggeva il turbamento dentro di lei e non poteva fare nulla per consolarla.
"Trasformami."
La frase magica, un un attimo fu Ladybug, prese il suo yo-yo e compose un numero, quel numero.
"Il gatto ti ha mangiato la lingua?"
Sorrise Marinette staccando la telefonata. Ne fece un'altra ancora. Poi un'altra e ancora e ancora! Stupida che era stata, quella voce.
"Ladybug! Cosa c'è, non ci sono super cattivi a Parigi." Marinette scattò a sedere sul letto. Questa volta le aveva risposto.
"S-sei sicuro?" Chiese lei.
Si sentì uno sbuffo. "Certo che sì. È notte e finalmente possiamo dormire e tu cosa fai? Telefoni invece di dormire." Si lamentò lui.
"Io... io..." disse lei non sapendo che dirgli.
"Il gatto ti ha mangiato la lingua?" Chiese lui.
Marinette sorrise. "Oh sì!"
Dall'altro capo del telefono ci fu il silenzio. "Insettina cattiva!" Disse ammiccando lui, poi più serio la rimproverò. "Va a dormire."
Marinette sentì le lacrime arrivargli agli occhi. "Chaton... mi manchi."
Ancora silenzio a seguire un sospiro. "Ci siamo visti questa mattina..."
"No! Mi manchi, ti sei allontanato da me e mi manchi, tanto." Disse lei confidandosi.
"Quel rapporto non tornerà." Disse allora lui. "Non fin quando non avremo sconfitto Papillon." Terminò
"Poi..." disse lei.
"Poi mi metterò con la ragazza dei miei sogni. Una ragazza senza maschera, stupenda e fantastica. La bacerò tutte le volte che vorrò, la carezzerò e l'amerò con tutto ciò che so potrò darle." Si dichiarò lui. "L'amerò per sempre come solo lei merita."
Marinette si sentì stringere forte il cuore. Lui era sempre capace di provare dei sentimenti così intensi, non si smentiva mai. Neanche allora. "Parli di Marinette?" Chiese
Di nuovo il silenzio. "Non possiamo sapere l'uno dell'altra Ladybug!" Rispose facendole il verso.
"No, non possiamo." Disse lei amareggiata.
Dall'altra parte si sentì un altro sospiro. "La volta scorsa mi sono reso conto che... semmai uno di noi venisse akumizzato e conoscessimo le nostre identità." Iniziò lui.
"Consegneremo i nostri Miraculous a Papillon se venissimo akumizzati." Gli disse lei memore di quando Lila l'aveva fatta espellere.
"No sarebbe peggio. Se io sapessi tu chi sei Milady ti porterei da Papillon senza rendermene conto. Adesso ho capito perché le nostre identità devono essere tenute segrete anche per noi. Fin quando Papillon sarà interessato ai nostri Miraculous saremo sempre un pericolo."
Marinette strinse le mani a pugno, era vero anche ciò che stava dicendo. "Dobbiamo sconfiggere Papillon allora."
"Si Milady!" Disse lui dolcemente.
"Chaton..."
"Vai a dormire Ladybug e... buonanotte." Le disse staccando la telefonata.
Marinette guardò il display, si sentiva più serena. Lei e Chat Noir avevano parlato, si erano confidati e lui le aveva detto le sue intenzioni. Si infilò sotto le coperte e sciolse la trasformazione.
"Tikki mi ama!" Disse lei.
"Su questo non c'erano dubbi Marinette." Disse la Kwami dolcemente.
La corvina si scoprì il volto dal piumone e respirò l'aria della notte serena. Il suo cellulare vibrava, un attacco akuma?
Lo prese e lesse il messaggio che era arrivato da parte di Adrien. «chiudi la finestra!»
La giovane fashion designer di alzò e andò a chiudere la finestra. Ma invece che andare a dormire si diresse al suo angolo di lavoro, prese un tessuto felpato bianco e iniziò a creare un modello, le cose dovevano tornare alla normalità.

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