Parte 44ª - Ripercussioni

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...Continua

Luka era pronto a consegnare Rizza ad Adrien da un po'. Aver recuperato il Miraculous del pappagallo da Lila Rossi era stata l'ultima sua missione, da quel momento sarebbe stato libero dall'influenza del Kwami.
Non era ingrato, gli era piaciuto quel periodo, si era affezionato a Rizza e sapeva che gli sarebbe maledettamente mancato, le chiacchierate durante le consegne della pizza, i consigli, la sua voce mentre canticchiava le sue musiche. Sì, gli sarebbe mancato tanto Rizza, ma doveva recuperare se stesso e per farlo doveva lasciarlo andare.
"Volevo avvertirti che dopo aver parlato con Lila Rossi lascerò il Miraculous ai guardiani." Disse Red Scorpio alla sua collega mentre entrava alla finestra di casa Rossi.
Raiongāru lo guardò stupita e lo fermò. "Dopo ne parliamo."
Lui le sorrise ed annuì. "Certo, risponderò a tutte le tue domande."
Disse aprendo tutte le porte di casa, non c'era nessuno ancora. "Sembra non sia qui." Disse poi entrando in quella che doveva essere la camera della ragazza.
Una scrivania con un computer e dei libri davano l'idea di uno studente.
"Maschere!" Affermò Raiongāru indicandole al compagno, erano appese ad un muro.
"È italiana, forse è delle parti di Venezia." Ipotizzò lui.
"Dalle mie parti sono simbolo di menzogne." Rispose la partner mentre andava in allerta, nella stanza accanto si sentivano alcuni rumori.
Red fece segno di fare silenzio con il dito sulle labbra ed attesero qualche altro segno.
La porta si spalancò e poi si richiuse. "Maledizione!" Disse Lila accendendo la luce e saltando all'indietro spaventata ritrovandosi i due eroi in camera sua. "Cosa ci fate voi qui?"
"Ti avevo detto che ci saremo rivisti." Disse lui.
"Come hai avuto Garri?" Chiese ancora Raiongāru
"L'ho trovato una volta a Londra, volava sperduto e senza meta e l'ho recuperato facilmente." Rispose lei. "Vi denuncerò, non potete entrare in una casa privata."
"Anche noi dobbiamo denunciare te. Hai usato i tuoi poteri su degli innocenti e con i tuoi amici li hai privati della felicità." Intervenne la voce di Haoxin che era giunto in quel momento con Black Lady alla finestra della Rossi.
"Io mi sono aggiunta a loro per caso, erano loro a derubare le anime felici." Disse lei iniziando a mostrare un'aria innocente. "Non sapevo cosa facevano."
"Sei seria? Sappiamo tutti quante persone avete catturato insieme a Londra e sono arrivati fino a Parigi da lì." Disse Black Lady, non aveva creduto in passato a Lila Rossi figurarsi da quando sapeva che dietro Miss Parrot si era nascosta lei.
"Perché li ho conosciuti quando sono stata a Londra, la mia scuola ha organizzato uno scambio culturale a cui ho partecipato." Disse in preda alle lacrime guardando verso Red Scorpio. "Sapete chi sono, andate a controllare."
"Lo faremo." Rispose lui. "Se anche così fosse ti sei unita a loro."
"Ho sempre sognato fare parte di una squadra e loro me ne hanno dato l'occasione. Sono sola e non ho fratelli, non riesco a farmi amici e quella Marinette Dupain Cheng mi mette tutti contro raccontando falsità."
"O forse è quella che ti ha smascherata." Disse allora Raiongāru.
"No, lei mi odia perché ha compreso che Adrien il ragazzo di cui ha una cotta ama me, è pazza e gelosa, non potete capire." Raccontò la rossa.
"Oh capisco benissimo." Disse Red Scorpio.
"Davvero, mi capisci?" Chiese lei con un sorriso.
"Si, capisco che non hai bisogno di un Miraculous per dire bugie, riesci anche da sola." Affermò lui, il risolino di Raiongāru alleggerì la tensione.
"Dicci chi sono i tuoi compari e non ti denunciamo." Disse la portatrice del coraggio.
"Non lo so, ci siamo sempre dati appuntamento alla sera, cercavamo una vittima e colpivamo." Rispose la rossa disperata.
"Erano a Londra e adesso sono qui." Affermò Haoxin.
"Ho parlato loro dì Ladybug e Papillon. Lady Octavia era sicura di essere più potente di lui e anche di lei, per questo è venuta fin qui, e quando sono tornata dallo scambio culturale mi sono aggiunta a loro di nuovo. Ma credetemi non so chi siano." Disse ancora lei.
"Eri però con loro a casa Agreste la notte scorsa, sei stata vista uscire dal suo ufficio." Indagò Haoxin.
"Pika Pika mi aveva chiesto di vedere se Agreste era lì e controllare facendo da palo." Disse la ragazza.
"È scomparso un gioiello da quella stanza e sappiamo che sei stata tu a prenderlo. Le telecamere di sorveglianza lo hanno registrato, dove hai messo la spilla?" Chiese Haoxin.
Lila si sentì braccata ed indietreggiò andando a sbattere contro la porta. "Non lo so, Pika Pika mi ha chiesto di darglielo subito dopo l'incubo ed io ho dovuto obbedire poiché mi tiene in suo potere." Disse Lila. "Aveva minacciato me ed i miei amici."
"Chissà perché ma non ti credo." Disse Red Scorpio.
"Non so chi loro siano, anche loro non conoscevano la mia identità." Disse Lila infine.
"Per essere uno che ti minacciava con tutti i tuoi amici è davvero strano." Affermò Raiongāru.
"Mi hanno vista una volta de trasformarmi, avevo usato il mio potere. Non so perché ma Octavia riusciva ad usare il suo più volte e senza ritrasformarsi, io invece subito faccio puff..." disse lei.
"Continuare a proteggerli e nasconderli non ti aiuterà Lila Rossi. Stai sicura che noi ti terremo d'occhio, anche se non avrai un Miraculous."
"Non sarà colpa mia se Papillon mi akumizzerà, siete voi la causa del mio tormento, se sono fragile in questo momento date la colpa solo a voi stessi."
Haoxin sollevò un sopracciglio. "Papillon non c'è più, hanno rubato il suo Miraculous, crediamo sia stato Pika Pika, il grande ladro di Miraculous."
"Pika Pika adesso è Papillon?" Chiese sorpresa la ragazza.
"Toh questa volta è sincera, non ne sapeva nulla." Ironizzò Red Scorpio.
Haoxin fece spallucce guardando in direzione di Lila. "Vedi? Non dovresti coprirlo e difenderlo, dicci cosa sai di lui e potremmo aiutarti con i tuoi amici. Non è mai troppo tardi per ripagare ai propri errori." Le disse Black Lady.
L'italiana a capo chino annuì per poi sollevare il viso e fissare i quattro, un sorriso cinico sul viso. "Non so niente, ripeto quello che una volta ho detto anche a Ladybug. Non so che farmene di voi super eroi, sono io l'eroina di me stessa. Non ho bisogno di voi, o di Lady Octavia e Pika Pika, anzi. Lei non la sopporto proprio." Terminò la rossa.
Il gruppo si guardò e Haoxin sospirò. "Inutile convincerti a parlare, ti terremo d'occhio Lila Rossi qualunque cosa farai. Addio!" Disse la colomba spiegando le ali ed andando via con la sua partner, Raiongāru e Red Scorpio li seguirono, per loro l'interrogatorio era terminato.
Non si voltarono indietro nell'andare via, si erano messi alle spalle quel compito, si diressero però verso la Tour Eiffel dove i quattro si trovarono.
"Credo che non ci dirà mai nulla, pedinarla sarebbe la soluzione." Propose Scorpio.
"Noi la controlleremo a scuola, direi quindi un arco di tempo abbastanza lungo." Disse Haoxin.
"Io da civile potrei pensare al post scuola o anche alla sera." Intervenne allora il portatore della paura.
"Lo aiuterò anche io in questo fin quanto mi è possibile." Aggiunse Kagami.
"Non sarebbe il caso che vi mimetizzate come eroi?" Chiese Marinette.
"Ti ricordo che con oggi ho concluso il mio ruolo di Red Scorpio, Black Lady." Disse il ragazzo a Marinette.
Ella sospirò e si scambiò uno sguardo con il suo compagno. "Ne sei sicuro?"
Lui annuì. "Il tempo che saluto lei e vengo a restituirlo." Disse inviando un sorriso alla sua partner.
I due guardiani annuirono e nel farlo li salutarono, quando finalmente furono soli Raiongāru si rivolse al suo partner.
"Posso capire perché?" Chiese.
"Perché il Miraculous influisce anche nel mio quotidiano. Non posso permettermelo, non adesso!" Rispose lui.
Lei scosse la testa e appoggiò la schiena contro la struttura ferrea della torre. "Non ti capisco, Parigi ha bisogno di Red Scorpio, sei pronto a perdere tutto?" Chiese lei.
Lui annuì. "Sto uscendo con una ragazza e mi piace molto, Rizza non aiuta il mio umore ed il mio rapporto ancora traballante." Ammise lui.
"Ti sei fidanzato?" Gli chiese sorpresa lei. "Sono contenta che tu ti sia messo con la ragazza che ti piace, ti avevo detto che dovevi perseverare." Disse felice per lui.
Lui scosse la testa. "Non mi sono fidanzato, non siamo neanche una coppia." Ammise lui "Ti ho detto è tutto nuovo e Rizza non mi aiuta."
"Stai uscendo con lei e non siete una coppia? Cosa siete?" Chiese lei.
"Non lo so, non so neanche come è cominciata." Rispose lui.
"Lo sai com'è cominciata, l'hai conosciuta e te ne sei innamorato." Disse lei, non aveva dimenticato i loro incontri e le chiacchiere post battaglia. "Ma sei sempre stato insicuro perché a lei piaceva il tuo migliore amico. Però se stai uscendo con lei vuol dire che ha scelto."
Lo scorpione sospirò. "Non è come sembra, lei di sicuro non mi ha scelto. Credo mi abbia trovato e si è presa ciò che gli faceva comodo." Disse lui sincero.
"Hai questa poca considerazione di te stesso?" Chiese lei amareggiata.
"No, però conosco i suoi sentimenti e so che ama il mio amico." Ammise lui.
"Sei scontento, e non credo dipenda da Rizza!" Disse allora lei. "Ma sono sicura che ti ama, se sta con te e non con lui..."
"Lui non la ama Raiongāru." Affermò allora Luka e lei sussultò. "Ti ho detto, è una situazione strana, ci siamo trovati in un momento inaspettato, è nato per caso."
"Tu sei un ragazzo straordinario Scorpio." Disse lei avvicinandosi a lui carezzandogli una guancia. "Devi credere in te."
Luka sospirò per poi incrociare il suo sguardo. "Non è insicurezza, sono solo consapevole di come stanno le cose, io devo capire cosa sta accadendo. Non voglio essere una seconda scelta per lei, la ruota di scorta." Ammise a quel punto. "Io voglio essere la sua scelta e basta." 
Lei annuì sospirando. "Posso capirlo benissimo, a nessuno piace essere considerati una scorta. Dovresti parlare con lei ed affrontare il problema di petto."
Lui annuì con un sorriso sereno. "E lo farò, adesso che sono libero da questi impegni e posso dedicarmi alla mia vita."
Raiongāru chinò il capo cercando di nascondere una smorfia triste. "Cosa c'entra Rizza? È sempre lo stesso, fa emergere le tue paure verso di lei?" Chiese allora Raiongāru.
"Fa emergere tutto, le mie insicurezze e le paure, l'aggressività e la sfrontatezza. Se non c'è questo arrivava una chiamata o un'emergenza e mi faceva andare a controllare, più di una volta ho dovuto lasciarla per correre ad affrontare il cattivo di turno."
"Lascerai quindi anche il Miraculous del delfino?" Chiese lei.
Lui scosse la testa. "Ne parlerò con Haoxin, non è molto impegnativo tenerlo. Ma appunto loro due sono tornati e non è più necessario un possessore, con Papillon sconfitto potranno andare loro a New York se è il caso." Ammise.
Raiongāru annuì e gli sorrise per poi lanciarsi ad abbracciarlo. "Mi mancherai, sai che sei il mio migliore amico vero?" Gli disse con voce incrinata.
Lui ricambiò il suo abbraccio e le baciò una guancia. "Anche tu, sai tutto di me e credimi parlare con te mi aiuta a capirmi. Forse un giorno ci troveremo e ci racconteremo di questo periodo."
"Promettimi che mi farai sapere come andrà e se stai bene." Gli chiese lei.
Lui annuì allontanandosi dalla collega. "Ti manderò un messaggio attraverso una colomba bianca." Le promise prendendo la sua frusta dal schiena.
Lei annuì e fece il suo stesso gesto lanciando lo skateboard e saltandoci sopra. "Addio." Lo salutò andando via prima che potesse lasciar intravedere le sue emozioni.
Luka la seguì con lo sguardo fino a quando non scomparve alla sua vista, poi appendendo la frusta ad un gancio si lanciò nella città verso Villa Agreste.
Non aveva mentito a Raiongāru, la reputava realmente sua amica, le diceva cose che non raccontava a nessuno e parlandole scopriva cose di se stesso che non pensava di ignorare. I suoi sentimenti per Kagami fino a poche ore prima gli erano del tutto sconosciuti, solo parlando con lei aveva finalmente buttato fuori ciò che era il suo cruccio da un po' di tempo. Il suo rapporto con Kagami era iniziato per puro caso, non erano amici, non lo erano mai stati. Lui aveva voluto esserle vicino per buonismo, perché sapeva come ci si sentiva a veder svanire la speranza di poter stare con chi amavi. Le era stato vicino perché sapeva che Kagami per quanto si mostrasse forte era in realtà più debole di lui in quel contesto. Perché Luka aveva sempre saputo di Adrien, aveva sempre visto nella corvina quel sentimento che la legava al modello biondo. Così come aveva notato che a lui non era indifferente Marinette. Sicuramente anche a Kagami non era sfuggito tutto ciò, solo lei aveva voluto lottare per lui, credere in qualcosa che purtroppo si sapeva non poteva concludersi diversamente. E allora nel momento del bisogno, nonostante non le dovesse nulla, Luka aveva deciso di esserle accanto. Come compagno di disavventure, con lo stesso destino di essere rifiutati entrambi, due persone che purtroppo non potevano vedere ricambiati i loro sentimenti.
Due tra le tante persone, il mondo era pieno di amori mai nati, tormentati e rifiutati. Loro due non sarebbero stati i primi ne gli ultimi a soffrire per amore, in fondo erano solo dei liceali e non erano altro che all'inizio del loro percorso di vita. Si era quindi fatto strada nel suo mondo, liberandole dalla gabbia di vetro dove trascorreva la sua vita, affrontando sua madre dicendole cosa pensava di lei e di quanto trovasse assurde certe sue restrizioni. Sicuramente apprezzava molto Tomoe Tsurugi, che a differenza di sua madre era molto più costante nell'educazione filiale, cosa che a lui era mancata. Però Tomoe era eccessiva, lei e sua madre erano l'eccesso e il difetto e quando si era trovato a dover parlare con Tsurugi San non si era risparmiato, glielo aveva detto.
Lei in risposta aveva mandato Kagami a scuola e da lì era iniziato tutto, da quel maledetto bacio che le aveva dato. Assurdo quanto fosse stato stupido, da quando aveva conosciuto Marinette non si era mai azzardato a prendere iniziative e a darle i suoi spazi. Poi in meno di mezza giornata Kagami con i suoi atteggiamenti l'aveva portato a baciarla, non si era trattava di un bacio innocente ma di un bacio vero ed intenso che aveva iniziato a mettere in dubbio tutto ciò in cui credeva.
Aveva amato Marinette? Certo, le era subito piaciuta, lei era poesia e dolcezza, autentica melodia perfetta. Al contrario di Kagami era un tumulto di sensazioni, una musica suonata senza freni, forte, sicura e potente che mutava di volta in volta mettendo in gioco di nuovo tutte le carte, stupendolo e facendogli rivedere tutto ciò in cui credeva.
Sì, nella sua mente erano iniziati ad insorgere dei dubbi. Ma non in quelli di Kagami che era andata avanti ed appena incontrato il primo belloccio che somigliava ad Adrien gli aveva dato corda. No, per Kagami sicuramente il giovane Agreste era stato importante ed era ancora una costante per lei.
Ella provava nei confronti del biondo sentimenti molto più vivi e sinceri, a differenza di se stesso con Marinette. Perché non era un'ipocrita ed aveva subito pensato ed ammesso che qualcosa non andava nel momento stesso in cui aveva provato una fitta di gelosia nei confronti della nipponica. Colpa di Claude Noiret, perché aveva baciato Kagami, aveva provato a toccarla e ancora aveva insistito con lei nonostante il rifiuto. E lui era stato presente e avrebbe voluto prenderlo a pugni e Santi numi avrebbe voluto farlo sul serio. Per la prima volta il suo self control era stato messo a dura prova, non era mai stato geloso di Marinette, sapeva che lei era amata da tutti e aveva compreso che anche Kagami poteva essere amata da tutti. Ma gli aveva dato un enorme fastidio che la giovane nipponica fosse vista con occhi diversi da altri.
Si era odiato e avrebbe voluto dannarsi per quei sentimenti contrastanti, perché il ricordo del loro primo bacio era costante nella sua mente e semmai voleva scordarlo era difficile che non gli tornasse alla mente se lei condivideva con lui delle ore scolastiche ogni mattina. Si trovava obliquamente nel banco avanti al suo, quindi poteva vederla in viso nel momento in cui parlava a Claire o quando si voltava verso Armand, e il suo sguardo in quei casi andava a finire sulla sua bocca o sul suo collo. Diamine sì, aveva un bel collo, lungo ed invitante, messo in risalto dai capelli corti. Si sarebbe dannato Luka per tutte le volte che al pensiero la mente andava altrove e il suo corpo reagiva. Si era dannato perché non era riuscito ad andare avanti, aveva deciso di starle lontano dopo quel primo bacio, ma quando Kagami si era presentata nella sua stanza con un regalo inatteso tutto era crollato.
Diamine aveva tanti peltri per la sua chitarra, per lo più si poteva dire che li collezionasse e non li usasse neanche tutti, ma quei due, un drago e un serpente. Erano ciò che sapevano in segreto l'uno dell'altra oppure ciò che lui era stato ed era ora: Viperion e Draak.
Non si era aspettato quel suo gesto che doveva ammetterlo aveva scalfito l'ultima barriera che si era imposto, aveva ricominciato ad avvicinarsi a lei. Le era stato accanto quando non doveva ed aveva iniziato ad andare oltre le apparenze seguendola agli allenamenti durante i quali aveva visto una nuova Kagami. Bellissima ed intensa, si era dimostrata il caos interno che pensava di non avere, gli aveva mandato il cuore in fondo allo stomaco e si era stritolato tutto. Solo la musica in quel momento lo aveva salvato dalla malia che scatenava in lui, aveva afferrato la sua chitarra come un'ancora di salvezza ed aveva iniziato a suonare. Solo dopo si era accorto che stava suonando di lei, lei che anche in quel caso si era dimostrata diversa da Marinette, perché se alla corvina aveva creato dei versi poco alla volta fino ad arrivare in ultimo a lei. Con Kagami era stato un fiume in piena, aveva suonato e subito trovato il ritmo giusto tanto che era riuscito a registrare un pezzo unico e completo per Natale così da regalarglielo.
E sembrava le fosse anche piaciuto o almeno Luka lo sperava, in fondo era stata lei dopo lo scambio dei regali a invitarlo ad uscire insieme il giorno di Natale ed era stato un buon inizio, avevano passeggiato dal suo albergo fino alla Senna, poi l'aveva portata sugli Champ Elisée e infine quando avevano scoperto che André era all'Arc de Triomphe... tutto era iniziato ad andare a rotoli, fino ad arrivare a Lila Rossi e Rizza che gli avevano completamente rovinato la giornata.
Avrebbe voluto realmente uccidere qualcuno in quel momento e doveva ringraziare Kagami se era riuscito a trattenersi. Ma il malumore era rimasto e rientrare a casa e sentire quella telefonata non lo aveva aiutato. Baciare Kagami e stringersi a lei decisamente lo aveva aiutato, essere stato molto audace sicuramente un po' meno, anche se la nipponica non sembrava essersi sentita offesa dai suoi atteggiamenti.
Da allora si erano sentiti ma non visti. Era stato troppo impegnato con la storia di Papillon e Lila Rossi per essere presente, voleva liberarsi presto di Rizza ed era giunto anche quel momento.
Atterrato nella camera del suo amico si voltò verso lui e Marcel che stavano interrogando il kwami che guarda caso confermava la versione di Lila Rossi.
"Mi ha trovato e io l'ho scelta."
"Mente!" Intervenne lo scorpione avvicinandosi. "Non potete fidarvi del Kwami perché mente a priori."
"Si, anche Kimmi lo stava dicendo." Annuì Marcel mentre un Kwami con le sembianze di un falchetto si lasciava intravedere.
Luka senza perdere tempo si rivolse al Kwami della menzogna. "Come vi siete trovati?" Chiese minaccioso.
"Per caso..." Rispose il Kwami con un sussurro causato dalla paura che stava insinuandosi in lei.
"L'hai scelta tu?" Chiese ancora Luka.
Il Kwami indietreggiò tremante e scosse la testa. "N-No, ma poi si è rivelata perfetta."
"Conosci Octavia e Pika Pika?"
Il pappagallo si prese del tempo, fu Luka a rispondere per lei. "Chi tace acconsente, visto che non può mentirmi non risponde. Come si chiamano?"
Il Kwami della menzogna scosse la testa mentre prendeva a piagnucolare. "Non lo so, lui voleva che lo chiamassi padrone, lei l'ho vista solo in campo. Mai in sembianze umane credimi." Disse allora.
"Chiedile che relazione c'era tra i tre." Suggerì Adrien al compagno.
Lui annuì e fece la domanda al Kwami. "Non lo so, mi prendevano solo quando dovevamo combattere ed era sempre nel punto dove attaccavano, loro erano già trasformati in quei casi."
"Non conoscevi le tue prede?" Chiese scettico Luka.
Il Kwami scosse la testa. "Solo Marinette Dupain Cheng, lei voleva farle del male, la odia e anche quella Ladybug odia." Ammise. "Per tutti gli altri facevo tutto io una volta che vedevo i loro incubi."
"Come si chiama Pika Pika." Disse ancora Luka tendendole un tranello.
"Padrone." Rispose subito il Kwami.
Luka scosse la testa e guardò gli amici. "È sincero, non lo sa." Ammise allora.
Adrien assentì con la testa e togliendosi il miracoulus dal polso fece ritirare il Kwami del pappagallo.
"Sappiamo però che Pika Pika è un dittatore." Disse lui cercando di rendere positivo tutto quel lavoro.
Intanto Luka sciolse la trasformazione e dopo averlo fatto diede a Rizza un po' di albicocca secca. Il Kwami lo mangiò con lentezza a sguardo basso e dirigendosi verso la finestra.
Luka sospirò dispiaciuto per lui, ma non poteva fare diversamente.
"Vieni a salutarmi Rizza." Lo supplicò Luka
"No, ho un orgoglio io e tu vuoi mandarmi via per lei." Rispose il Kwami.
"Lo faccio solo per me stesso lo sai." Rispose allora il portatore.
"Io potrei farti trovare il coraggio di affrontarla." Rispose lui girandosi.
"No, tu mi farai trovare la paura di perderla e mi ci farai litigare, è diverso." Disse allora lui slacciandosi il laccetto di caucciù. "Guitty mi saluti?" Chiese allora il musicista.
Il delfino uscì allo scoperto e con sguardo dolce si avvicinò al suo viso. "Sai che io potrei tenerlo a posto e aiutarti con lei." Gli disse per convincerlo, lui non parlava mai perché voleva dare i suoi spazi al suo portatore. Ma doveva tentare almeno una volta.
Luka infatti annuì e gli lasciò un piccolo bacio. "Sai che non sei destinato a me Guitty, come io so che con te i miei sentimenti potrebbero sembrare solo un'illusione." Ammise lui lasciando sorpreso il Kwami.
"Solo i portatori di Kwami complementari possono innamorarsi tra di loro, lui non c'entra nulla con ciò che provi." Intervenne Rizza facendosi avanti.
Luka annuì, Raiongāru era la sua migliore amica e le sarebbe mancata, quindi poteva comprendere che col tempo forse sarebbe potuto accadere qualcosa tra di loro. Se non ci fosse stata Kagami, forse.
"Questa è una cosa mia e devo farcela da solo. Vi voglio bene e mi mancherete, ma non così. Con lei ho bisogno di verità." Disse ai due Kwami.
"Mi riservo il diritto di andarlo a prendere semmai avessi bisogno di voi." Intervenne Adrien rosso in viso, quell'addio si era rivelato molto intimo e gli aveva fornito più informazioni di ciò che pensava. La lei di cui parlava Luka era Kagami? Di nuovo la consegna di due Miraculous aveva influito sulla vita di una coppia?
Luka annuì e guardò Rizza. "Non volermene, sappi che mi mancherai molto e che sarai sempre mio amico Rizza."
"Lascia subito quel Miraculous Luka Couffaine." Ordinò in risposta lo scorpione.
Luka fece per rispondere, ma notò gli occhi lucidi del Kwami così obbedì. "Addio." Gli disse sfilando lo scorpione del laccetto, dopo un po' di Rizza non c'erano più tracce.
"Luka!" Lo chiamò il delfino.
"Ehi piccolo!" Disse lui dolcemente.
Una lacrima scese dai grandi occhi del Kwami emozionando il musicista. "Andrà tutto bene, voi due siete legati da un doppio filo fin dalla nascita." Rivelò il delfino. "Mi raccomando, fai cose belle."
Luka annuì cercando di non emozionarsi. "Grazie Guitty." Gli disse poco prima che scomparisse nella collana che poi consegnò ad Adrien insieme al ciondolo.
"Grazie per avermi scelto Adrien, per me è stato un onore lavorare con te." Disse allora il ragazzo portando una mano all'anello del drago.
"Fermati." Gli disse Adrien. "Non puoi toglierlo, come farai ad aiutarmi con Lila se resti senza Miraculous." Affermò il biondo.
Luka lo guardò sbalordito, ma Adrien continuò. "Comprendo i tuoi motivi con Rizza e Guitty, uno fa emergere una tua personalità che non ti piace, l'altro sentimenti che non pensi di provare. Ma Viraago è ciò che sei, lei si adegua alla tua personalità e io ho bisogno di una persona fidata e che non si faccia ammaliare da Lila." Disse lui.
Luka soppesò le sue parole poi abbassando la mano acconsentì. "Va bene, ti aiuterò con lei."
"Grazie Luka, sei un amico." Disse allora Adrien prendendo il Miraculous dello scorpione e quello del pappagallo insieme.
D'improvviso intorno ai due miracoulus si formò un alone di luce rossa fino a quando al loro posto si trovarono davanti una custodia di chitarra con stampato un drago cinese in rilievo e sul sigillo il simbolo dei guardiani e dei Miraculous.
"Wow! Adesso anche loro hanno una miracle box." Affermò Adrien.
"Marcel consegnami pure." Disse la voce di Kimmi a quel punto rivolto al suo portatore.
"Ma... Kimmi!" Chiese il ragazzo.
"Sai che quello è il posto più sicuro per me al momento. Pika Pika è un ladro di Miraculous e quella è la mia miracle box." Spiegò il Kwami.
Marcel annuì e nel farlo sorrise al Kwami e si tolse la fascia che aveva tra i capelli per consegnarla al cugino. "Me lo farei salutare qualche volta vero?"
Adrien annuì. "Indubbiamente, noi siamo sempre qui." Rispose il modello andando ad aprire la miracle box che però era sigillata.
"Permetti?" Chiese Luka osservando la custodia della chitarra. Vi spostò su la mano con delicatezza tracciando un percorso lungo il corpo del dragone, si fermò ad un certo punto e schiacciò lasciando aprire un piccolo varco.
"Come hai fatto?" Chiesero i due cugini.
"Note... non le vedete?" Chiese ai due.
Sbalordito Adrien posò il Miraculous per poi guardare Luka.
"Ti ha scelto come suo guardiano lo sai?" Annunciò il modello. "Per ora la custodisco io, poi dopo che Ladybug ti avrà addestrato la prenderai tu."
"Viraago è un drago occidentale, non si riferisce a me la miracle box." Ammise lui.
Adrien rise all'amico. "Staremo a vedere amico, staremo a vedere."

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