Parte 24ª - L'articolo pt 1

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(Capitolo con una piccola Lemon)
Appena in tempo Chat Noir Dolphin si era allontanato da Notting Hill ricomponendo del tutto le sue cellule. Adrien si riservò stanco sul letto non appena anche Ladybug se ne andò e prese a respirare regolarmente mentre il suo tempo da trasformato scadeva e lo riportava alle sue sembianze. Steso sul letto osservava il soffitto di casa Wood, adesso era realmente stanco. Aveva usato tre poteri complementari contemporaneamente, poco importava che il suo corpo era stato diviso in due, era anzi peggio di quanto ci si aspettava. Era destabilizzato e stanco, intanto Marinette andò a stendersi al suo fianco mettendosi su un lato per poterlo guardare.
"Perché Felix ha pensato che io e Ladybug fossimo la stessa persona?" Chiese al compagno.
Adrien volse la testa, era stanco anche per darle una risposta. Ma non poteva rivelarle che era stanco perché aveva usato la divisione, le avrebbe solo confermato ciò che lei sospettava già, che lui era Chat Noir e non poteva permetterlo.
"Felix ha tenuto in mano il mio cellulare per un po' mentre facevo la doccia. Dopo o prima aver cancellato il video temo abbia visto la mia galleria fotografica, dove c'era solo ed esclusivamente Ladybug." Disse chiudendo gli occhi e sospirando. "La ragazza che ti ho detto amavo è... era lei." Disse correggendosi in ultimo. "Lui deve averne dedotto che eravate la stessa persona quando hai detto apertamente che mi amavi."
Lei fece una smorfia, quel falso di Felix aveva provato a baciarla. "Hai una galleria di foto di Ladybug!" Affermò lei dolcemente.
Lui si voltò e si mise comodo di fianco guardandola. "Avevo!" Disse con un sorriso. "Ho lasciato solo le più belle, quelle con Chat Noir. Marinette..." disse sollevandosi su una spalla. "Quando ti dico che alla fine loro sono una maschera: sono sincero. Sono i nostri eroi e i nostri idoli ed è importante amarli. Ma non fino al punto di annullarci per loro."
Marinette lo osservò, gli occhi che brillavano di stupore. "Di nuovo con la storia della maschera."
"Certo, noi tendiamo a renderli perfetti, ma non lo sono. Guarda Chat Noir, sembra così figo."
"Beh crede in se stesso!" Disse allora Marinette.
"Credimi io sono più figo di lui." Disse lui strafottente.
"Ma.. Adrien!" Lo riprese la corvina.
"Ho fascino, eleganza e tante fans, per non parlare delle mie corteggiatrici." Continuava lui ormai senza freni.
"Smettila Adrien!" Continuava Marinette.
"Chat Noir se le sogna le ragazze che litigano per lui!" Terminò
"Basta Adrien, smettila di sminuirlo tanto..." disse Marinette ridendo e dandogli un pugno sulla spalla.
"Hai ragione, poi c'è la sua amica. Il mio grande amore, Ladybug! Anche lei, mica è perfetta!"
"Ehi ehi!" Disse Marinette dandogli dei pizzicotti.
"No no! Anche lei, è Miss perfettina so tutto io, sempre." La scimmiottò lui.
"Adrien stai esagerando."
"Vedi te, stai ridendo. Ma non lei, Ladybug è sempre seria non ride mai. Mai una volta che si rilassasse!"
"Smettila Adrien." Disse lei punta in viso.
"Hai ragione qualche volta lo fa!"
"Ecco..."
"Quando vede me, mi guarda e mi sorride. Non andiamo oltre le risate non esistono! Però mi vede e si illumina e puff... ancora vinco su Chat Noir che non se lo fila proprio." Disse lui divertito con un sorriso sulle labbra. "Adrien 100+1 - Chat Noir 1!"
Marinette rise. "Ma smettila non è vero! Chat Noir ha me, la fan più importante come è importante che sia solo una."
Lui scosse la testa e tornò a stendersi. "Che sei anche mia fan. Quell'unico voto che ha è instabile, sono il vincitore."
Marinette non riusciva a frenarsi dal ridere. "No, basta... basta, cosa ha fatto di male quel gattino." Disse riprendendo a pizzicarlo.
"Gattaccio altro che gattino." Rise lui afferrandole le mani.
"È un gatto signore, mi lascia parlare!" Disse lei divertita.
"Anche io ti lascio parlare, stiamo parlando!" Disse lui nello stesso tono.
"No sei un chiacchierone e parli a vanvera proprio come lui!" Rise lei.
Adrien la guardò serio poi le sorrise. "E io ti ringrazio di essere paziente e starmi ad ascoltare Marinette." Disse abbracciandola. "Da quando ci siamo confrontati nel laboratorio di chimica, non ho più avuto paura di nascondermi dietro una maschera di perbenismo. Con te posso essere me stesso e io te ne ringrazio, perché ormai lo hai capito che non sono solo il bravo ragazzo di famiglia. Vero Marinette?"
Marinette si strinse a lui dolcemente, Adrien aveva un mondo dentro se e ultimamente glielo stava mostrando senza remore e lei gliene era grata. "Si Adrien l'ho capito e sei così umano e dolce anche così." Ammise la corvina.
Lui sorrise soffiandole sul collo nel farlo e si rilassò tra le sue braccia. "Grazie Marinette."
"Grazie a te di esistere Adrien!" Disse lei stretta a lui. Ma non ottenne risposta, voltò leggermente il capo e lo vide addormentato, era crollato.
"È spossato, la battaglia a New York gli ha portato via parecchie energie." Disse Gurru in un sussurro.
"Usare Phyllo lo stanca così tanto?" Chiese Marinette.
"Lui dice che le sue cellule si staccano per creare dei cloni e che deve essere sempre attento perché è alla fine lui il perno a muovere gli altri cloni e farli parlare." Le disse il Kwami mentre lo copriva con una coperta.
"Per questo quando c'è lui Chat Noir è così poco loquace." Affermò allora lei dandogli un bacio sulla guancia. Gurru non rispose ma anche lei non disse nulla, scostò una ciocca di capelli dal suo viso e chiuse anch'ella gli occhi.
"Bon nuit mon chaton!" Sussurrò.

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