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Primo giorno a Londra. Viaggio carico di sorprese, guardate Marinette e Adrien durante il viaggio? Si sono dedicati ad un sonnellino romantico con musica e abbracci.
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Arrivati a Notting Hill i sei si separarono, Alya fu la prima ad abbandonare il gruppo e seguì la mora Caroline a casa sua, una villetta a schiera di colore arancio. Intanto notò i suoi amici attraversare strada e dirigersi a qualche casa leggermente più avanti .
"Abitano vicino?" Chiese la mora alla ragazza inglese.
Caroline annuì. "Si, siamo in pratica cresciuti insieme, anche con Margaret la ragazza con le ciocche rosa che era in compagnia della vostra compagna Alix." Rispose lei.
"Perché lei non è tornata con noi?" Chiese curiosa Alya.
"Stavano insieme lei e Steven e da quando si sono lasciati lei si è allontanata un po', ammetto che è difficile perché io ed Eleanor vorremmo stare con entrambi." Ammise lei entrando in una casa arredata in modo multi etnico.
Alya si guardò intorno, non sapeva come potesse essere avere in un gruppo due amici che si erano lasciati. Ma pensava non dovesse essere facile.
"Vieni ti presento mia madre, papà è un pilota ed è fuori quasi sempre." Affermò allora chiamando la madre a gran voce.
Intanto che Alya si fece pensierosa, ci avrebbe scommesso che Steven ed Eleanor fossero fidanzati e invece no. Per giunta vivevano vicino tutti e due, Marinette in altre occasioni avrebbe fatto carte false per una situazione del genere, ma adesso?
Si distrasse quando le giunse una notifica da Instagram, aprì l'app e vide la foto di quel giorno in treno. Marinette e Adrien! Cosa ne sarebbe stato di loro?Marinette e Adrien si salutarono subito dopo aver salutato Alya, la prima entrò in una casa dipinta esternamente di rosa shocking, il secondo in una grigia scura. Marinette seguì la sua nuova amica in casa, un appartamento arredato con molta eleganza, curato nei minimi dettagli e dall'aria femminile.
"Questa casa è bellissima." Disse complimentandosi.
"Lo so, l'ha arredata mia madre." Disse allora lei.
"Oh tua madre è arredatrice?" Chiese curiosa.
"Sì, ultimante sta lavorando tanto col papà di Steven che è architetto. In realtà io e Steve pensiamo che tra di loro c'è del tenero." Disse lei iniziando a danzare per la camera.
Marinette annuì non sapendo cosa dire, e suo padre? La ragazza andò ad abbracciarla con un sorriso come leggendole nel pensiero.
"Papà è venuto a mancare cinque anni fa, sarei contenta se mamma si rifacesse una vita." Spiegò lei. "Poi George è fantastico e sarebbe perfetto per mamma, anche lui si merita un nuovo inizio."
"Anche la mamma di Steven è venuta a mancare?" Chiese allora lei curiosa mentre la bionda ballerina la portava nella sua stanza.
Eleanor scosse la testa. "No, la mamma di Steven se n'è andata di casa dieci anni fa, dopo aver conosciuto un magnate americano."
"Oh..." disse Marinette posando la valigia nella camera che le era stata assegnata. Era bellissima, nei toni del rosa e del verde pastello, arredata con gusto anche se i mobili non erano pretenziosi. "Che carina." Disse contenta all'amica.
"Sono contenta che ti piaccia. Adesso ti lascio così ti metti comoda. Il bagno è in comune ed è la porta centrale, io invece sono nella stanza di fronte." La informò
Marinette annuì e quando si vide la ragazza uscire dalla stanza finalmente si rilassò lasciando uscire i Kwami dalla sua borsetta.
"Non siamo neanche arrivati che già abbiamo dovuto affrontare lady Octavia." Disse Larss andando a cercare un angolino tutto suo.
"Riposa adesso Marinette." Le disse Tikki dandole un bacio.
La giovane le sorrise, pensando che aveva riposato abbastanza in treno anche se non lo disse al Kwami. Intanto Gracc si era teso verso la finestra e salutava con la mano.
"Via di lì Gracc, è pericoloso, potrebbero vederti." Lo ammonì Marinette.
Il corvo rise divertito volando via. "C'è Gurru." Spiegò.
Marinette sentendolo andò alla finestra, Adrien si era appena affacciato osservando incredula la compagna nella sua stanza.
"Marinette, sembra che abbiamo delle finestre comunicanti." Disse il biondo.
La corvina annuì arrossendo. "Così pare... senti Adrien..." iniziò titubante.
"Dimmi Marinette. Tutto bene, ti hanno ferita per caso, sei stanca?" Chiese lui preoccupato.
Lei scosse la testa. "No no... sto bene. Ho riposato tanto in treno." Sorrise. "Solo volevo chiederti per favore di... ecco se potresti non stringermi più la mano." Disse allora lei.
Lui rimase inebetito. "Come? Scusa ma non mi sembra di averti preso la mano." Disse allora lui.
"Non tra di noi... cioè. Non voglio che Haoxin stringa la mano alla nostra amica in comune."
Lui ne restò sorpreso. "Perché?" Chiese
"Perché lo fai piuttosto." Disse allora lei sulla difensiva.
"Per te, lo faccio per te!" Disse lui. Quel gesto per Adrien era importante, viscerale piuttosto anche se non sapeva spiegarne il motivo, l'esigenza di stringerle la mano dopo una battaglia era importante per lui.
"Non mi serve. So camminare da sola." Disse allora lei con sfida.
"Non era questo..." iniziò lui.
"Certo come non è vero l'idea che stanno dando. Loro non sono una coppia!" Affermò la corvina.
"Decisamente, infatti ho detto ad Alya di non scendere subito a conclusioni affrettate."
"Non mi importa di Alya." Disse allora lei alzando il tono della voce stupendo il modello. "Tutti pensano che noi siamo una coppia e potrebbero pensarlo anche in Francia se Alya lo pubblica sul blog."
"Io non capisco quale sia il problema. Noi sappiamo che non siamo una coppia e questo credo che conti." Disse allora lui.
"Si che conta. Lo saprebbero in Francia!"
"In Francia nessuno sa di Black Lady e Haoxin." Disse allora lui cercando di farla ragionare.
"Chat Noir lo sa!" Ammise allora lei.
Adrien gelò, ancora con quella storia? Pensava che l'avessero risolta e che Marinette aveva capito i suoi sentimenti per Luka, il suo migliore amico!
"Chat Noir, cosa c'entra lui." Disse allora il biondo.
"Non voglio che pensi io stia con te. Per me è importante la sua opinione." Disse allora lei. Era maledetta, una stupida e una sciocca! Quando gli aveva dato il Miraculous del delfino si era giocata la sua identità e si era lasciata sfuggire che voleva dare il Miraculous ad Adrien. Loro due si conoscevano e se Alya avesse pubblicato sul blog una falsa notizia come quella avrebbe perso per sempre Chaton.
"La sua opinione? Ma se lo conosci appena, ci siamo visti si e no una o due volte a combattere contro Papillon e nel viaggio in Italia." Disse allora lui.
"Non è vero, lo conosco da mesi. Mi ha sempre protetto e sai? Lui si è anche aperto con me, non è solo l'eroe che appare!" Disse la corvina ripensando a quell'aria beffarda che mostrava al mondo e che poi andava in contrasto con l'animo gentile che le aveva mostrato sul tetto addobbato solo per lei.
Adrien scosse la testa. "Ti ha protetto perché è un eroe, questo fanno gli eroi. Anche Ladybug mi ha sempre protetto ma questo non vuol dire che mi ami, io e te proteggiamo le persone ma non significa amarli." Disse allora lui pensando a quanto fosse testarda, la sua testardaggine faceva testa solo a quella di ladybug.
"Ti ho detto che io lo conosco. Una sera siamo stati insieme a chiacchierare sai? Mi ha portata via da casa perché ero scoraggiata e mi ha fatto una bellissima sorpresa." Disse lei, Adrien la guardò. Ricordava quella sera, e ricordava di essersi confidato con lei. Ma non pensava che si sarebbe innamorata sulla base di quell'incontro, perché avrebbe voluto vederla felice. Si erano confidati e aperti l'uno all'altro ma poi la cosa era finita lì. "Sai al mio compleanno mi ha anche fatto gli auguri."
"Io... cioè noi ti abbiamo fatto dei regali e una festa a sorpresa anche." Disse lui. Davvero stava paragonando gli auguri di Chat Noir al suo regalo.
"È diverso lui non sapeva del mio compleanno. E poi quando mi ha difeso a spada tratta da mio padre? Tu non lo sai ma papà una volta è stato akumizzato e lui ha lottato contro di lui per liberarmi dalla gabbia in cui ero intrappolata." Disse lei.
"Io... io guarda ci rinuncio! È una maschera, una maschera Marinette. Tu non sai chi si nasconde sotto quella maschera e non è detto che lui ti piaccia." Disse lui ormai irritato.
"Questo non vuol dire niente." Disse allora lei. Come poteva spiegare alla sua cotta che Chat Noir era molto di più? Suo compagno e sua spalla, colui che non la abbandonava mai, che la esortava ad andare avanti e la appoggiava nelle sue scelte credendo sempre in lei. Lui era il suo amore e lei era stata così stupida da sottovalutarlo sempre, avrebbe lottato per lui e per il loro amore. "Io so che lui ha Ladybug, lo riconosco ma..."
"Loro non sono una coppia. Sono una squadra!" Affermò allora Adrien "Come noi due."
Marinette scosse la testa. "No, loro sono una coppia o almeno si amano e prima o poi lo saranno." Disse al biondo.
Adrien alzò la testa al cielo, ma cosa diceva Marinette. "Strano, mi sembra che Chat Noir e Ladybug solitamente non vedono l'ora di andarsene ognuno per la loro strada dopo un nemico. Mi sembra che siano abbastanza distaccati!" Disse allora. Possibile che dovesse essere ancora più freddo con Ladybug se quella era l'impressione che ancora dava.
"Tu lo conosci! Per caso ha una ragazza?" Chiese allora Marinette.
Adrien la guardò basito, che domande erano quelle e lui che risposta poteva darle? Non voleva farle soffrire, l'ultima cosa che voleva era farla soffrire. "Non ha nessuna che io sappia. Ci incontriamo solo durante scherma e non è che ci diciamo tanto." Le ricordò.
"E avete deciso di non avere relazioni per ora." Confermò Marinette ricordando la sua confessione di pochi giorni prima.
"Ah te lo ricordi?" Disse allora lui con sfida.
Lei lo guardò. "Certo che me lo ricordo."
Adrien salì sulla cornice della finestra e studiando lo spazio che li separava decise di saltare nella sua. "Spostati." Le disse poco prima di saltare.
Marinette fece appena in tempo a scansarsi che si trovò il compagno in stanza. "Adrien cosa fai?" Lo rimproverò la corvina.
"Ti ricordi di quello che ti ho detto?" Chiese lui andando verso di lei.
Marinette annuì, sì ricordava tutto di quella mattina in biblioteca. "Sì, ricordo."
Adrien la prese per le braccia e si chinò su di lei. "E quanto vuoi infierire sui miei sentimenti per te Marinette?" Chiese allora lui affrontando l'argomento.
Poteva accettare che la sua amica amasse un altro, poteva mettersi da parte per Luka. Ma non per Chat Noir, perché lei realmente parlando non lo conosceva. Lei amava quel lato di lui misterioso e intraprendente e Adrien voleva amasse lui così come se lo trovava davanti, con pregi e difetti, tanti anche. Ma che ne sapeva di Chat Noir? Che aveva sofferto quando Ladybug lo aveva rifiutato, che lottava per proteggerla? Non era Chat Noir che lottava per lei diamine, era lui.
"I...Io!" Marinette si sentì stringere il cuore a quella domanda ed alla sua vicinanza. "Scusami Adrien io... sai che io ti voglio bene!" Disse lei con le lacrime agli occhi. Lo aveva amato, alle volte ancora le tremava il cuore guardandolo, ascoltando la sua voce e incrociando il suo sguardo. Ma queste sensazioni le provava allo stesso modo anche con Chat Noir, e non poteva ignorare ciò che aveva in più il suo compagno.
"Allora smettila di farneticare su Chat Noir!" Disse Adrien a quel punto. "È solo una maschera, non sai chi ci sia dietro!" Affermò lui.
Marinette si sentì punta in viso, anche loro erano solo maschere. Tese le mani verso l'amico e poggiandole sul petto lo spinse via. Ma Adrien le strinse i polsi per fermarla.
"Non è una maschera!" Disse lei allora.
"È una maschera e per quanto possa affascinarti non ti darà mai ciò che una persona reale può darti." Disse lui sfidandola con lo sguardo e attirandola a se in un abbraccio. "Non ti farà mai sentire le sensazioni che può darti un abbraccio." Sussurrò.
Marinette si sentì stringere il cuore a quell'abbraccio. Senza accorgersene si lasciò andare rilassandosi e portando le mani alla sua vita. "Non è vero, quando mi stringi la mano io lo sento il tuo calore." Rispose lei.
Testarda! Ecco cos'era. Si sbagliava Marinette era più testarda di Ladybug.
Spostò leggermente il capo verso di lei e le sfiorò la guancia con il suo respiro fino ad arrivare alle sue labbra che sfiorò delicatamente.
Marinette ne restò stupita, l'aveva baciata così, a sorpresa e senza chiederle il permesso e voleva mandarlo via e allontanarlo da se. Ma le sue labbra morbide erano così invitanti che invece si lasciò andare a quelle sensazioni. Quello era il suo secondo bacio, anche se quelli con Chat Noir non contavano molto, il primo era stato molto casto, e dato per dovere. Il secondo non lo ricordava e non poteva avere idea di come era stato e quello invece era... elettrizzante e bello.
Si strinse di più a lui che dolcemente le morse il labbro, un piccolo gemito le uscì dalle labbra. Non era stata lei a fare quel verso, impossibile! Pensò mentre avvertiva la lingua di Adrien entrare tra le sue labbra e cercare la sua. Marinette rispondeva ad ogni suo gesto in modo del tutto naturale. Quello era un bacio, un vero bacio, e il suo corpo tremava ad ogni contatto con Adrien era indescrivibile la sensazione che stava provando. Le labbra di Adrien, il suo abbraccio, il suo calore che dopo un po' l'abbandonarono.
"Scusami! Non dovevo." Disse lui con voce leggermente roca allontanandosi da lei.
Marinette si allontanò lei stessa. "Chat Noir... lui non è solo... una maschera." Disse allora Marinette.
"Va bene Marinette. Inutile che continui a parlare, voglio solo che tu non soffra." Disse allora lui col capo chino. Quanto avrebbe voluto dirle che lui era Chat Noir e chiudere con quella falsa. Ma Adrien non era sicuro che lei amasse realmente Chat Noir, alla fine non si conoscevano per niente.
"Adrien io... ti voglio bene e si ti amo ancora." Disse lei a quel punto per giustificarsi. "C'è ancora qualcosa che provo per te ma..."
"Non ti sto chiedendo nulla Marinette. Sai che per ora ho un solo obbiettivo ed ho un impegno importante." Disse allora lui alzando lo sguardo. "Voglio solo che tu sia felice, se questo ti fa stare bene per me non ci sono problemi." Le disse chiudendo il discorso. "Adesso vado, ancora non ho sentito mio padre e devo dirgli che sto bene." Disse salendo sulla finestra, riprese le misure e saltò sulla quella di casa Wood.
Marinette corse alla finestra. "Adrien..."
Lui si voltò senza risponderle. "Siamo sempre amici vero?" Chiese al modello.
Lui annuì poi pensando che non l'avesse visto parlò. "Si Marinette e ti sarò sempre vicino. Buona serata."
"Buona serata Adrien!" Disse la ragazza chiudendo la finestra e rientrando in stanza.
Raggiunse il letto e ci si stese. Tikki la raggiunse osservandola.
"Penso che tu lo ami ancora Marinette. Dovresti forse accettare di ricambiare i suoi sentimenti."
Marinette si sfiorò le labbra gonfie, al solo pensiero di quel bacio, del loro primo bacio fremeva ancora. "Non posso Tikki... io non posso... perché temo di amarli tutti e due e non è normale amare due persone Tikki, sopratutto così diverse tra di loro." Disse lei lasciandosi andare alle lacrime.
Tikki le andò incontro stringendosi al suo collo per consolarla. Ma non poteva dirle che alla fine amava sempre la stessa persona, sopratutto se lo stesso Adrien aveva capito che doveva concentrarsi su se stesso e non sul suo alter ego nei rapporti con gli altri.
"Non piangere Marinette, vedrai che si risolverà tutto." Disse il Kwami della fortuna. Lei ci credeva in loro due e per quanto Marinette adesso soffrisse era sicura che presto sarebbero stati felici. Solo adesso i due portatori stavano incontrando più ostacoli e sebbene non ne capisse il motivo, sperava che li superassero presto e indenni.
La ragazza annuì accogliendo tra le braccia anche gli altri due Kwami che possedeva.
"Non avresti dovuto negare ad Adrien di prenderti la mano Marinette." Le disse Gracc.
"Ho i miei motivi Gracc." Disse la ragazza al corvo.
"Lo capisco." Disse il Kwami che conosceva Gurru da più di 5000 anni. "Anche tu capirai."
Marinette tacque, prese il telefono invece e chiamò sua madre. Anche lei doveva dare notizie a casa.
Dopo circa mezz'ora di telefonata controllò le notifiche dei messaggi e dei social e notò che era stata taggata in una foto Instagram.
Alix... romantici abbracci?? Oh quella situazione stava diventando imbarazzante. Scorse le risposte alla foto, Rose aveva fatto dei sorrisi di gioia e dei cuori; Mylène aveva scritto bellissimi; delle ragazze forse fans di Adrien avevano messo dei cuori spezzati o delle faccine arrabbiate; infine vide la risposta di Adrien, una faccina sorpresa e poi una frase che tante volte le aveva fatto male: siamo solo amici!
Marinette mise una faccina che arrossiva e rispose allo stesso modo del modello biondo. Doveva prendere le distanze da Adrien se non voleva ricaderci e tornare a soffrire per lui.
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Miracoulus's Mistery
Fiksi Penggemar*ATTENZIONE SPOILER TERZA STAGIONE FINO A Miracle Queen * Un antico tempio di monaci è riapparso tra i Monti tibetani. #62 #Adrien