Parte 29ª - lasciarsi andare

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Finalmente era sabato. Kagami aveva tutta la settimana ricordato con piacere e dispiacere alla giornata trascorsa a Londra con Marinette e Adrien. Solo a ripensarci si sentiva pervadere dalla tristezza, era sicura che lei e Adrien fossero fatti l'uno per l'altra e invece alla fine aveva vinto l'amore di Adrien per Marinette.
Non che ne volesse all'amica, Marinette era stata la sua prima, sincera e vera amica. L'unica che aveva cercato di conoscerla realmente, nonostante amasse Adrien e nonostante lei aveva fatto bene intendere che era intenzionata a conquistare il modello. Alla fine però aveva vinto lei, non la odiava per questo, non poteva odiare la sua amica. Ma ancora se ne rattristava, fortunatamente nella sfortuna, negli attacchi di Papillon trovava la sua rivendicazione ed il suo svago. Con ciò trovava anche l'altro suo migliore amico, Red Scorpio, con cui non mancavano mai le chiacchierate durante un gelato o il tempo di un croissant.
Come erano rimasti d'accordo a Londra dopo un paio di battaglie Ladybug le aveva portato il Miraculous dell'odio, Larss e l'aveva anche informata che forse l'avrebbero chiamata anche a New York per affrontare un altro nemico.
"Ozōo dice che il Miraculous dell'unicorno potrebbe aiutarti a spostarti velocemente." Le aveva detto e visto che avrebbe dovuto usare solo Larss negli Stati Uniti ella aveva accettato con piacere anche il secondo Miraculous sicura che a breve tutto si sarebbe sistemato. Poi era indubbio che lei e Red Scorpio erano un ottimo team, lottavano in sintonia e anche personalmente in quasi due mesi erano diventati amici, un confidente di cui non poteva più fare a meno.
Quando con lui erano costretti ad usare l'unione dei Kwami subito entravano in simbiosi anche come dolphin boy e Shé Gūniáng, il nome che aveva avuto Marinette e che Kagami aveva preferito mantenere.
Combattere con lui era sempre una gioia e quando Ladybug e Chat Noir li raggiungevano diventavano i team perfetti, avere accanto la sua amica le aveva sempre fatto piacere. Aver scoperto che dietro Chat Noir si nascondeva invece Adrien l'aveva stupita, non che non le facesse piacere. Ma nelle vesti del gatto nero era così spigliato, spiritoso e senza regole che non lo riconosceva nel ragazzo di cui si era invaghita.
Aveva chiesto, dopo uno dei tanti scontri con Papillon, a Marinette come riusciva ad amare entrambi i lati di Adrien e lei a quel punto le aveva detto che non lo sapeva, ricordava ancora le sue parole.
"Semplicemente ad un certo punto ho capito che Adrien mi avrebbe vista sempre e solo come un'amica. Nonostante l'amassi sapevo di dovermelo mettere da parte e, mentre decidevo che era bene dovessimo restare solo amici, le mie responsabilità aumentavano.
Sapevo che Chat Noir mi amava, me lo ripeteva spesso ed io ripetutamente gli dicevo che eravamo solo amici. Anche lui si era arreso con me, tanto che quando è arrivata Ryuko ha iniziato ad ignorarmi. Credo sia scattata lì in me la gelosia verso Chat Noir, il mio Chaton faceva il cascamorto con una ragazza che non ero io. Lì per lì ci rimasi male e andai oltre, ma come detto le responsabilità iniziavano a pesarmi. Ero stata scelta come nuova guardiana dei Miraculous e come leader e questo mi ha portato a crollare. Per quanto Luka mi abbia sostenuto dentro di me avevo un tumulto che non si poteva spiegare a parole, ero ladybug e non potevo dirlo a nessuno, se sbagliavo, se cadevo, se stavo male. Non potevo dirlo a nessuno quindi non potevo essere compresa se non da Chat Noir. Lui mi ha sempre incoraggiata, ha sempre avuto fiducia in me, mi ha protetta e sostenuta. C'è sempre stato e notare dopo il mio viaggio in Cina che si era tanto allontanato da me, mi ha fatto aprire gli occhi. Avevo scoperto di amare Chat Noir, nonostante provassi ancora qualcosa per Adrien. Avevo capito che lui era una sorta di cotta, lo avevo sempre idolatrato e infatti rientrando a scuola ormai non più preda di assurdi balbettii e paura di sbagliare ci siamo avvicinati e alcuni suoi atteggiamenti iniziarono ad essermi più evidenti. Adrien non era così perfetto come sembrava anche se pure questo suo lato non mi dispiaceva, lo rendeva meno inavvicinabile e più umano. Mi sono sentita dilaniata perché amavo Chat Noir e più passava il tempo più ne ero certa, però Adrien era lì e mi ricordava che Chat Noir era una maschera e che dovevo essere realista... credo che lui abbia vissuto il mio stesso processo ma al contrario." Aveva terminato.
Kagami aveva scosso la testa, Adrien era molto timido quando si trattava di ragazze. O almeno lo aveva pensato fino a quando non aveva scoperto che era Chat Noir. Ma lei, Kagami, lo aveva sempre visto nell'amico che era spinto verso Marinette in più di un'occasione.
"Per questo non state insieme?" Aveva ancora chiesto.
"Abbiamo tante responsabilità." Aveva ammesso la corvina. "E poi lo hai visto, certe volte è insopportabile, fanatico e farfallone." Aveva detto elencando i suoi difetti.
Gli stessi che anche Kagami pensava non esistessero nel ragazzo. Risero insieme a quella sua ultima affermazione dopodiché Ladybug l'aveva salutata dovendo rientrare per Londra.
Ripensando a Chat Noir la giovane giapponese sorrideva, mettendo da parte la tristezza e rilassandosi, per quanto lei e Adrien fossero simile anche lei forse come Marinette ne era solo infatuata, anche lei fino a una settimana prima ne conosceva solo i pregi.
"Ben fatto!" Urlarono Ladybug e Chat Noir tendendo il polso agli altri quattro eroi che li circondavano.
Raiongāru sorrise e tese il suo pugno annuendo al loro motto. Anche quel giorno era andata e sperava vivamente che per quel fine settimana Papillon si prendesse una tregua, quella notte per la prima volta lei e Red Scorpio si erano trovati a dover andare a New York e si sentiva parecchio stanca.
"Bene ragazzi noi vi salutiamo, alla prossima." Li avevano salutati i due eroi parigini, al che anche Lord Guāng e Lady Xìyi fecero loro un segno e li salutarono.
Red Scorpio nei panni di Dolphin boy la guardò. "Ti va un gelato? Sento André che canta."
La ragazza sorrise e giocando con la sua treccia lo seguì verso la voce baritona del gelataio di Parigi. Quel giorno erano vestiti diversamente, chissà quali gelati avrebbe fatto loro André.
"Fiordi latte e mirtillo* per mademoiselle." Disse l'uomo quando fu il loro turno.
"Cioccolato e nocciola* per monsieur." Terminò poi con Dolphin boy.
I ragazzi osservarono i due gelati per poi guardarsi. "Non hai nulla di cioccolatoso delfino birichino." Affermò la nipponica.
"Se per questo non capisco perché André con te metta sempre di mezzo il mirtillo."
"Si sposa bene con tutto, ecco perché." Ammise lei divertita.
"Ammettilo, il ragazzo che ti piace ha gli occhi blu." Scherzò allora lui.
Lei fece una smorfia, no! Adrien aveva gli occhi verdi, infatti la prima volta che aveva preso il gelato da André, questi aveva scelto la menta peperita per indicare l'amico modello. "No, questo è un gusto che mi da ultimante, prima mi dava la menta peperita. Tu invece non hai mai un gusto fisso noto." Disse indicando il suo gelato.
"Questo perché non ho nessuno nella mia vita?" Disse lui divertito.
Kagami rise a quell'affermazione. "Il portatore dell'amore non ha un amore."
"Spiritosa! Forse dovresti tornare a casa e sciogliere la trasformazione." Le disse passandole un po' di nocciola.
La ragazza la accettò con piacere, amava i gelati quindi non rifiutava mai le offerte del suo collega. Mangiò il suo gelato e lo salutò, poche ore e sarebbe stato sabato.

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