I giorni si susseguivano rapidi, quel sabato Kagami e Luka lo trascorsero insieme. Si mossero tra le vie della città ormai addobbata a festa per il Natale poi per l'ora di pranzo si fermarono alla Liberty per mangiare insieme a Juleka e Anarka.
Dopo pranzo si spostarono in camera di lui e mentre il compagno arrangiava qualche nota musicale con la chitarra, parlarono della festività e di come veniva festeggiata in Giappone a differenza dell'Europa.
"Non è tanto religiosa, per noi è solo il giorno di Natale che è molto importante per gli innamorati. È una specie di San Valentino, poi il giorno dopo torna tutto alla normalità. A capodanno invece andiamo tutti ai tempi shintoisti a pregare per un anno proficuo."
"Deve essere bello. Indossi il kimono in quell'occasione?" Aveva chiesto lui.
"Sì, ma anche nelle uscite ufficiali qui a Parigi."
"Devo ancora comprare i regali di Natale per mamma e Juleka." Aveva detto lui.
"Io ho fatto tutto giovedì, sono solo indecisa per il regalo a Marinette e non so cosa prendere ad Adrien."
"Non sai cosa prendere al ragazzo che ti piace? Questo è un problema." La prese in giro lui.
"Ho preso i pensierini per tua sorella e Rose, per le ragazze della classe di Marinette e la nostra. Ho preso il regalo per mamma e per te ma ho un vuoto per il resto. Cioè saprei cosa prendere a Marinette ma è molto costoso e non mi sembra appropriato farle un regalo così importante, potrei metterla in soggezione."
"Hai preso un regalo per me?" Chiese Luka sorpreso.
Lei annuì poi gli puntò il dito contro. "Ti va di fare un regalo in due per Marinette e Adrien?" Propose lei ignorando la sua domanda.
Luka la fissò poi le aveva sorriso. "Direi che sarebbe comodo e mi toglierei dagli impicci, potrei chiedere la stessa cosa a Juleka per il regalo a mamma."
"Sei uno svogliato!" Affermò la nipponica.
Luka le aveva sorriso, lei scorse una nota cinica nel suo sguardo e subito si allontanò da lui sedendosi alla scrivania. "No... no, non dividerò il regalo di Juleka con te." Disse risoluta.
"Dai... chi la volta scorsa ha detto: ci sosteniamo a vicenda." L'aveva supplicata lui.
"No! Sono irremovibile, è il regalo per tua sorella." Aveva risposto lei dandogli le spalle.
"Kagami... verrò con te a scegliere qualcosa per Adrien e Marinette." Propose lui. "Ed è tanto, non mi piace fare compere."
Lei lo aveva guardato minacciosa con una smorfia di sfida. Non l'avrebbe avuta vinta, era sua sorella e doveva provvedere da solo, si alzò e si diresse quindi verso l'uscita. "Fa conto che io non ci sia come tutti gli altri anni prima di adesso."
Luka aveva sospirato ormai rassegnato. "Va bene, ho capito." Le disse raggiungendola e cingendole le spalle da dietro.
Kagami si trovò impreparata, non si aspettava quel gesto così intimo e privato e non sapeva come comportarsi, fino a quando non avvertì le labbra di lui sul suo collo, si irrigidì e si rilassò in un attimo. Non immaginava che i baci potessero essere piacevoli anche alla base del collo. Sospirò e si lasciò andare contro di lui sussultando ai suoi baci.
Doveva avere decisamente un problema con quel ragazzo se riusciva a farla distrarre in quel modo. Sulle ginocchia tremanti si staccò lentamente e si voltò, doveva resistergli. Era sicura che stava giocando le sue carte e presto l'avrebbe fatta capitolare con quella storia dei regali, non poteva permettergli di averla in pugno.
Sollevò lo sguardo sicuro e lo incrociò con quello di lui che si spostò verso di lei per tornare poi a baciarla. E cedette, Kagami aveva imparato una cosa in quella settimana, i baci di Luka erano una tentazione a cui non sapeva dire di no. A cui piaceva lasciarsi andare e che attendeva sempre trepidante, le piacevano, la facevano sentire bene e le facevano anche desiderare qualcosa di più, di molto più profondo. Quando Luka la baciava lei era in balia di lui, come poco prima o anche come adesso, mentre la trascinava alla parete della stanza e la schiacciava col suo corpo da adolescente. Era preda di un sentimento sconosciuto che la portava a reagire in maniera nuova e la rendeva non padrona del suo fisico. Perché se era vero che lui la baciava era anche vero che lei ricambiava, gli dava modo di cercare la sua lingua e gli permetteva di giocarci, di trovarsi e danzare insieme. Come anche le sue mani, diventavano autonome, e se lui l'abbracciava lei faceva altrettanto, si appendeva al suo collo e lo carezzava tra i capelli e sulla schiena. Era estati per lei, una droga di cui non riusciva a farne a meno.
"Luka, Kagami, Rose è arrivata, siamo pronte." Urlò Juleka dal salone.
I due ragazzi si staccarono tornando alla realtà, si guardarono e poi si allontanarono l'uno dall'altra. "Di chi è stata questa idea?" Aveva chiesto lui a Kagami.
Lei si ricompose aggiustandosi i capelli e fece spallucce. "Non mi ricordo, è avvenuto durante il pranzo giusto?" Disse lei.
Si, ne avevano parlato e la sorella di Luka aveva detto che era una bella idea andare a pattinare, così il loro appuntamento si era trasformato in un'uscita di gruppo.
Una volta fuori infatti la coppia, oltre Rose, trovarono inaspettatamente anche Ivan e Mylène.
"Okay, andiamo alla metropolitana?" Disse Luka.
Il gruppo felice aveva annuito, era tempo di divertirsi. "Posso chiamare anche Pierre e Claire?" Sussurrò Kagami.
Luka sospirò. "Tanto ormai..." Aveva risposto rassegnato.
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Miracoulus's Mistery
Hayran Kurgu*ATTENZIONE SPOILER TERZA STAGIONE FINO A Miracle Queen * Un antico tempio di monaci è riapparso tra i Monti tibetani. #62 #Adrien